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Valentino Rossi: test alla riscossa oppure niente

1.7 secondi. E’ il distacco che Valentino Rossi si è preso dopo l’ultima giornata degli scorso test in Qatar, dal leader Fabio Quartararo che guida la stessa moto. Si tratta di un distacco pesante, quasi indegno per un nove volte campione del mondo. Ma la realtà, purtroppo, è questa. Alla vigilia dei prossimi test, che si svolgeranno sempre in Qatar a partire da oggi alle 12 italiane, il “Dottore” ha l’obbligo di riscattarsi. Non diciamo che è una questione di vita o di morte, ma ci va vicino. Le ragioni di una svolta che può valere non solo una stagione, ma un’intera carriera.


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Perché Valentino Rossi deve migliorare nei prossimi test in Qatar?

Chi ben comincia è a metà dell’opera. Partire con il piede giusto nelle (poche) giornate di test a disposizione significa avere meno problemi quando inizierà la stagione. Rossi questo lo sa, e come sempre, si accorcerà le maniche per mettere a posto la sua M1 quasi ufficiale. C’è anche un fattore psicologico: per Vale ogni stagione da qui in poi potrebbe essere l’ultima da pilota, c’è sempre uno stimolo, una motivazione, da trovare. Con il Petronas Team ha firmato per un solo anno, e paradossalmente si troverà nella condizione di doversi giocare la riconferma. Partire bene è un punto a suo favore, partire male gli rema contro. Vale lo sa, e questo potrebbe mettergli pressione.

C’è poi il fattore tecnico. Partire bene significa, molto spesso, aver messo a posto la moto. Il regolamento congela le specifiche del motore, e le possibilità di girare e collaudare sono molto poche. Avere un problema adesso significa, con ogni probabilità, trascinarselo per buona parte dell’anno. E questo vale anche per il feeling del pilota, il quale ha a sua volta poco tempo a disposizione per adattarsi a moto e gomme. Ecco perché è così importante essere lì davanti, specie se fa Valentino di nome e Rossi di cognome.


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Quei segnali poco incoraggianti

Detto sinceramente, il tempo sul giro nei test (e quindi anche il distacco) conta poco. Dipende molto dal carico di carburante, dalla mescola scelta, dalle temperature ambientali. Quindi al pesante divario di Rossi nella scorsa tre giorni non va dato poi troppo peso. Quello che preoccupa veramente sono le sue dichiarazioni, che lasciano intendere che la Yamaha, perlomeno la sua, non abbia risolto i suoi atavici problemi.

Non ho grip al posteriore, ho provato varie cose ma non sono a mio agio, non riesco a trovare accelerazione, specialmente nelle curve veloci“, ha detto Valentino al termine delle sessioni. Tutti i piloti della M1 hanno provato una specifica di telaio derivata da quella 2019 attualmente impiegata da Franco Morbidelli. Ma Rossi l’ha bocciata. “il telaio nuovo è simile al 2020 e non vedo passi avanti“. C’è da sperare che questo passo avanti si veda già oggi, altrimenti scatterà l’allarme…Rossi!