Piove, poi smette, con un asfalto tra il bagnato e l’asciutto. È la tipica condizione di Spa, nota per il meteo bizzarro e che mette a dura prova i team ed i piloti del FIA WEC, impegnati qui per il secondo round del 2022. La sei ore vede il ritorno alla vittoria della Toyota, che così vendica la batosta in quel di Sebring. Nella GTE Pro assistiamo ad un duello rusticano tra Porsche e Ferrari, con il Cavallino che batte la 911 pur in evidente svantaggio tecnico.
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WEC 2022: cosa succede a Spa?
La gara comincia male per la Toyota: la vettura numero 8 di Buemi/Hartley/Hirakawa è subito KO per un problema tecnico. Ma per fortuna, la numero 7 di López/Kobayashi/Conway è in forma smagliante, e conquista la vittoria senza colpo ferire. Nemmeno l’acquazzone improvviso che colpisce il tracciato dopo nemmeno un’ora di gara sembra poterli fermare. Il team giapponese si districa bene nel caos, fatto di una bandiera rossa (per l’incidente della LMP2 di Alex Brundle), varie full course yellow ed un’asfalto “macchiato” che rende la scelta delle gomme un vero incubo. In tutto questo caos non riesce ad approfittare l’Alpine, condannata al secondo posto a debita distanza dalla Toyota. L’equipaggio di Negrão/Lapierre/Vaxivière non ha il passo per contrastare la vettura rivale. Chiude il podio di classe la Glickenhaus, autrice della pole position. La vettura americana di Pla/Dumas/Derani è competitiva nella prima fase, ma nelle ore conclusive segna il passo e sbaglia anche la scelta delle gomme per un problema alla radio. La nona posizione assoluta non rende giustizia al potenziale della 007 LMH. In LMP2, tra gente che sbatte e s’insabbia, la spunta il team WRT, che per un attimo ha anche accarezzato il sogno della vittoria assoluta. La Oreca numero 31 di Rast/Frijns/Gelael batte con margine la vettura compagna di squadra, la numero 41 di Andrade/Habsburg/Nato. Jota Sport completa il podio di categoria con Stevens/Gonzalez/Da Costa, nonostante un problemino e qualche errore dei piloti che l’hanno fatta scivolare indietro. Il Team Penske è in quarta posizione con Nasr/Cameron/Collard. Sebastien Ogier ed il team Richard Mille chiudono in nona posizione: il pilota di Gap tornerà nel WRC tra un paio di settimane in Portogallo. L’Algarve Pro Racing di Allen/Binder/Thomas si aggiudica la classe Pro-Am.
Il Cavallino non si doma
E passiamo alla classe GTE Pro, dove la Ferrari sovverte le gerarchie con una gara magistrale. Penalizzate da un BoP discutibile, le 488 sembrano impotenti nei confronti delle Porsche, dotate di un passo infinitamente superiore soprattutto sull’asciutto. Ma a compensare le mancanze ci pensa la coppia di piloti Pier Guidi/Calado, che in un finale Thrilling protegge la prima posizione dagli attacchi di Christensen/Estre. Sono proprio il britannico ed il danese a sfidarsi sulla pista, con quest’ultimo che taglia tutte le varianti possibili ed immaginabili pur di sopravanzare. Ma non c’è verso: AF Corse porta a Maranello un successo insperato. La ciliegina sulla torta rossa è la terza posizione della seconda Ferrari, quella di Fuoco/Molina. Un podio che è anche frutto dell’errore dell’altra Porsche, quella di Bruni/Lietz, che si è scontrata con la vettura dei compagni perdendo la ruota posteriore destra. La Corvette di Milner/Tandy è quarta, lontana ere geologiche dalle prime tre ma davanti alla Porsche “ferita”. Nella GTE Am, la Porsche Dempsey Proton di Tincknell/Priaulx/Ried “vendica” le ufficiali battendo le Aston Martin. Le vetture inglesi sono costrette alla rimonta dalle varie vicissitudini che avvengono nelle sei ore di gara. Alla fine, la Vantage TF Sport di Sorensen/Keating/Chaves è seconda davanti alla ufficiale di Dalla Lana/Thiim/Pittard. La migliore delle Ferrari è la AF Corse di Cassidy/Flohr/Castellacci, che precede le Porsche dei nostri Matteo Cairoli e Riccardo Pera. Giancarlo Fisichella, insieme a Cressoni e Schiavoni, è ottavo con la Ferrari del team Iron Lynx, due piazzamenti più avanti della 488 “al femminile” della Iron Dames.