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WRC 2022: l’ibrido è ancora un problema

Dalla stagione della rivoluzione alla stagione della delusione. Il mondo dell’ibrido è entrato nel WRC in questo 2022, ma a quanto pare, questa novità non sta piacendo a nessuno. Il sistema di assistenza elettrica adottato sulle Rally1 ha dato grossi problemi nelle prime due tappe iridate, Montecarlo e Svezia. L’affidabilità del sistema non è eccelsa, ed il regolamento specifico ha mostrato delle falle. Non mancano le polemiche, e la FIA è corsa ai ripari. Ma già si pensa ad un nuovo sistema per il 2025.

WRC 2022: qual è il problema dell’ibrido?

Al Monte e in Scandinavia l’affidabilità dell’ibrido ha creato non poco scompiglio. Il caso più clamoroso è quello di Ott Tanak, che in Svezia è stato costretto al ritiro per un malfunzionamento dell’impianto. L’estone campione 2019 si è fermato lungo il percorso, ma non ha potuto proseguire nonostante la meccanica della sua Hyundai fosse perfettamente funzionante. Dopo essere riuscito in qualche modo a rientrare al parco assistenza, si è beccato una penalità di dieci minuti, prevista per chi si ferma per un guasto alla parte elettrica. Dopo le riparazioni Tanak si è trovato sul groppone un macigno sulla classifica, e non ha mancato di sottolinearlo. Resasi conto dell’assurdità, la FIA è corsa ai ripari modificando il regolamento. Adesso, il guasto all’ibrido varrà una penalità di due minuti, e non dieci. La modifica entrerà in vigore con il Rally di Croazia, che inizierà domani da Zagabria. Ma non è l’unico grattacapo che l’ibrido sta dando al mondiale rally.

Il prezzo da pagare per il progresso

In un’intervista a Motorsport.com, Tanak ci è andato giù pesante, sostenendo che “i sistemi ibridi non sono pensati per i rally, al momento, e credo che questo sia l’argomento che dovremmo esaminare. Se ricevi una penalità, i team non possono farci nulla. E’ fuori dal nostro controllo. I rally sono uno sport duro. Se corri con l’ibrido in macchina, questo deve essere pensato appositamente per questa categoria. Al momento sicuramente non è così. Chi produce l’ibrido deve concentrarsi sul migliorare i sistemi, in modo tale da poterci fare un intero rally “. Nella stessa occasione, il pilota estone ha sottolineato come la Compact Dynamics, fornitrice unica del sistema, non sia ancora riuscita a capire cosa non abbia funzionato, dopo 8 settimane di esami. Fin dall’inizio, l’azienda tedesca ha dato grattacapi ai costruttori, con ritardi nelle consegne e richiami per difetti di fabbrica. Non è esattamente il modo migliore per cominciare. La FIA ha annunciato che nel 2025 le Rally1 subiranno un’evoluzione tecnica, anche se non è ancora noto cosa cambierà. In molti sperano che l’ibrido sia ritoccato, magari concedendo qualcosina in più nello sviluppo. Senza esagerare…


WRC 2022: con l’ibrido abbiamo un problema


Immagine in evidenza di Red Bull Content Pool, per gentile concessione