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WRC 2023: un calendario in espansione

Mancano due prove alla conclusione del WRC 2022, ma lo sguardo è già rivolto al 2023, in particolare al suo calendario. Proprio oggi il Consiglio Mondiale della FIA si riunirà per approvare la lista delle gare quasi definitiva, che sarà abbastanza diversa da quella di quest’anno. Gli anni bui della pandemia sono ormai alle spalle, quindi via libera ad un campionato davvero mondiale. Già circolano indiscrezioni sulle gare: ecco quali sono.

WRC 2023: come sarà il calendario per la prossima stagione?

La prima novità è che il numero delle tappe passa da 13 a 14, il massimo consentito dagli accordi tra il promoter ed i team. Il Rally di Montecarlo è ovviamente confermato, ed è già disponibile la data (19-22 gennaio). È anche disponibile la data del Rally di Svezia, secondo appuntamento della stagione, dal 9 al 12 febbraio. Gran parte delle prove di quest’anno sono confermate, dal Safari Rally in Kenya, al Rally d’Italia Sardegna, alla Croazia, Estonia, Portogallo, Finlandia e Giappone. Ritorna il Rally del Messico, il quale riprende la sua allocazione storica dopo la Svezia. Essendo che la tappa di Guanajuato si disputerà a marzo, la Croazia slitterà di almeno un mese, ipoteticamente ad aprile. Il Portogallo è previsto a maggio, la Sardegna a giugno, l’Estonia a Luglio e la Finlandia, come da tradizione, ad agosto. Il Giappone è confermato a fine novembre, ma prima, ci sono altre novità.

Un nuovo rally “tripartito”

All’inizio di settembre il WRC tornerà in America latina per correre in Cile, evento già previsto per il 2021 ma cancellato dal Covid. La tappa cilena precederà di una o due settimane l’Acropolis Rally, altra gara storica confermata. Nel mese di ottobre il mondiale disputerà una sola gara, e sarà una prima a suo modo. Si tratta di una tappa in Europa, su asfalto, e che si snoderà su ben tre paesi (si parla di Germania, Austria e Repubblica Ceca). Non sappiamo molto di questa realtà che appare molto interessante. Così come attira l’interesse quella che potrebbe essere la gara conclusiva della stagione, il Rally dell’Arabia Saudita. Prevista per dicembre, questa gara dovrebbe fungere da anticamera per l’edizione 2024 della Dakar, che si svolgerà nello stesso paese. E attirerà sicuramente le polemiche da parte delle associazioni umanitarie, che accusano il regno di Riyadh di usare lo sport per “ripulire” la propria immagine “sporca”. Per far posto alle varie new entry, alcune delle tappe attuali dovranno essere sacrificate. Nello specifico, i rally di Ypres, Catalogna e Nuova Zelanda perderanno il loro slot, ma potrebbero rientrare nei prossimi anni, secondo il principio della rotazione iridata.


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Immagine in evidenza di Red Bull Content Pool, per gentile concessione