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17 dicembre 1989: Il Milan sale sul tetto del mondo

Il 17 dicembre 1989, a Tokjo, il Milan di Arrigo Sacchi arriva a disputare la finale della Coppa Intercontinentale, vent’anni dopo il suo primo trionfo. L’avversario è il Nacional Medellin, prima squadra colombiana a conquistare la Coppa Libertadores.

I rossoneri, orfani di Gullit per infortunio, sono i favoriti, ma sin dalle prime battute vengono ingabbiati dall’abilita tattica di Francisco Maturana, un guru del pressing a tutto campo e fuorigioco esasperato. Il match corre sul filo dell’equilibrio e a tratti anche un po’ noioso. La svolta arriva nella ripresa. Sacchi capisce le difficoltà dei suoi uomini ed inserisce Evani al posto di Fuser, consentendo più vivacità alla manovra. Ora i rossoneri sono più pericolosi, anche se sbattono contro il muro eretto da Higuita e compagni. Si va ai supplementari dove la musica non cambia, ma proprio quando sta per avvicinarsi la lotteria dei calci di rigore, Van Basten viene atterrato al limite dell’area costringendo l’arbitro a concerdergli la punizione. Tutti si aspettano che sia Donadoni a calciare, invece, è Evani a sorprendere tutti con un sinistro che si infila nell’angolino basso difeso dal portiere. È il trionfo rossonero. Il Milan conquista il secondo sigillo della manifestazione, uno dei tanti della grande epopea berlusconiana.

Il Tabellino:

MILAN: Galli, Tassotti, Maldini, Fuser, Costacurta, Baresi, Donadoni, Rijkaard, Van Basten, Ancelotti, Massaro. All. Arrigo

NACIONAL MEDELLIN: Higuita, Escobar, Gomez, Herrera, Cassiani, Perez, Alvarez, Aranguo, Arbaleda, Garcia, Trellez. All. Francisco Maturana

Arbitro: Erik Freederikson (Svezia)

Marcatore: 119’sts Evani(M)