Ore 16:22 del giorno di Pasqua: mentre la stragrande maggioranza degli italiani ultima il pranzo pasquale, Fabio Fognini diventa campione al Rolex Masters 1000 di Montecarlo.
Una settimana che descrivere perfetta pare un eufemismo, dove Fabio ha giocato il miglior tennis della sua carriera, e a quasi 32 anni, si iscrive al registro dei grandi della storia italiana di questo sport. Finalmente ci sentiamo di dire: te lo sei meritato. Un giocatore dai colpi tecnici da top player, ma incostante a causa del suo particolare carattere, finalmente è sbocciato.
Tutti questi aspetti negativi della sua persona e del suo tennis, a Montecarlo sono improvvisamente spariti. Fognini ha giocato a tennis come sa fare, mostrando al mondo tennistico la sua migliore versione.
Ha dimostrato anche di poter competere con chiunque, vedi gli exploit con il numero 3 al mondo Zverev e con il re della terra Nadal. Fabio è un grande tennista con un bagaglio tecnico eccezionale, che forse in carriera ha racimolato meno di quanto meritasse.
Ma ora il momento è tutto il suo, e la gloria sportiva e l’attenzione mediatica a cui andrà incontro sono meritati dal tennista ligure.
Chissà cosa sarà passato nella mente di Fognini nel momento in cui è tornato in campo per servire per il match: tutti i sacrifici fatti, le delusioni, le aspettative, tutti concentrati in un unico turno di servizio.
Forse il forte maestrale che ha iniziato a soffiare mentre si apprestava a battere era un segno del destino. Fabio non ha tremato, anzi, ha continuato a giocare diligentemente.
Nel momento in cui Lajovic ha steccato con il diritto al secondo match point, Fabio, vedendo quella palla verde lentamente cadere oltre la linea di fondo, avrà pensato a tutto quello fatto fin qui in carriera e nella vita.
Questa vittoria è ampiamente meritata: non è stato di certo il miglior Fognini della settimana, ma questi sono dettagli insignificanti.
Al game set match risuonato nel Country Club del Principato, il ligure ha trattenuto a stento le lacrime, limitandosi a baciare quella terra rossa che lo ha iscritto negli almanacchi di questo sport.
Bellissimo anche il suo lungo abbraccio con l’avversario Lajovic, che ha combattuto con onore fino all’ultimo punto.
I due tennisti hanno avuto un destino simile in questo torneo. Infatti sono arrivati fin qui da outsider tra lo stupore generale, giocando con qualità e restando sempre umili. Un grandissimo ‘bravo’ ci sentiamo di dirlo anche al tennista serbo.
Fognini diventa così il primo italiano a vincere a Montecarlo nell’Era Open, esattamente 51 anni dopo il trionfo di Pietrangeli.
Sul centrale del Country Club di Montecarlo, sotto gli occhi del Principe di Monaco, oggi c’era un aria di festa. Nonostante il clima non proprio primaverile, l’atmosfera era fantastica e il tifo incessante.
Anche oggi tantissimi erano gli italiani presenti a sostenere Fognini, segno che questo sport è sempre più in voga nel nostro paese.
Il match del Court Rainier III è stato bello e divertente, nonostante i due finalisti non abbiano proposto il loro tennis migliore.
Fognini dimostra subito di aver smaltito le scorie per il confronto con Nadal, ottenendo subito il contro-break su Lajovic dopo un inizio un pò titubante.
Con il passare dei minuti e con l’allungarsi degli scambi, il gioco del tennista azzurro migliora sensibilmente. In più il bel rovescio a una mano di Lajovic non sembra vivere una delle sue giornate di grazia.
Giunti sul 2-2, i due tennisti danno vita a scambi duri e sensazionali. Bellissima una contro-smorzata del serbo applaudita anche da Flavia Pennetta. Tuttavia dopo questo prodigio tennistico, Lajovic si scioglie, perdendo il servizio e crollando 5-2.
Il set per il numero 48 al mondo è compromesso, e Fognini dopo aver salvato una palla break, chiude 6-3 il primo parziale con uno strepitoso rovescio lungo-linea.
Il secondo set comincia da favola per Fabio, che piazza nuovamente il break. La partita sembrerebbe archiviata, ma Lajovic non si scompone e riporta il set su l’1 a 1.
Il serbo appare però molto impacciato, sbagliando molto con il rovescio.
Saranno 23 gli errori gratuiti concessi da Lajovic nel corso del match, troppi per una partita di tale spessore.
Fognini beneficia dei molteplici errori del suo avversario, e quasi per caso si ritrova 3-2 e servizio.
Infatti l’azzurro gioca questo game a mezzo servizio, a causa di un problema ad una coscia.
Dopo il break del tennista di Arma di Taggia, il gioco resta fermo per qualche minuto a causa dell’ingresso in campo del fisioterapista.
I molti tifosi italiani presenti al Country Club temono il peggio, ma Fognini esce rinvigorito dal MTO portandosi sul 4-2.
Il numero uno italiano tiene regolarmente il proprio servizio, mentre il serbo con un moto d’orgoglio porta il match sul 4-5.
Fognini non sente la pressione di dover servire per il match e mette all’angolo il suo avversario. Subito 3 Championship point conquistati: il secondo è quello buono per laurearsi campione a Montecarlo.
Il ligure chiude questa finale 6-3, 6-4 in un’ora e trentotto minuti di gioco.
Fognini può quindi mostrare tutta la sua gioia, andando ad abbracciare il suo angolo e la moglie Flavia Pennetta, sempre accanto a lui durante questa settimana. Nessuno meglio di lei può sapere cosa si provi in queste circostanze.
La normale emozione per il fresco vincitore di Montecarlo viene fuori durante l’inno di Mameli: Fabio si lascia andare a qualche lacrima, con una voce sottile durante il discorso celebrativo.
“Io sono nato qui vicino e vincere questo torneo è per me straordinario. È incredibile. Grazie al mio team, quest’anno abbiamo iniziato abbastanza male, ma poi ad aprile abbiamo vinto un bel torneino. Grazie ad Arma, agli amici. A Flavia, che mi supporta e mi sopporta. La vittoria la voglio dedicare in particolare a mia mamma che domani compie gli anni“ .
Ciò ha detto Fognini davanti alla platea del Country Club.
Ora per il nuovo numero 12 al mondo – la Top Ten dista solo 245 punti – . Dopo i normali e meritati festeggiamenti, c’è da pianificare il futuro. Fabio ha dimostrato di poter combattere con tutti, quindi deve ambire in alto per i prossimi fondamentali appuntamenti di Madrid e Roma, senza ovviamente dimenticare il Roland Garros.
L’Italia è orgogliosa di te Fabio!