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Scossone in vetta al Ranking ATP: Djokovic abdica dopo due anni, Medvedev nuovo n.1

Quando meno te l’aspetti, termina momentaneamente il regno di Novak Djokovic in vetta al Ranking. Nell’ATP 500 in fase di svolgimento a Dubai, il chiacchierato serbo termina anzitempo la sua corsa al titolo venendo eliminato da Jiri Vesely ai quarti di finale. Il ceco, vittorioso per 6-4 7-6, occupa solo la 123esima posizione nelle classifiche mondiali, ma ha avuto l’onore di battere il 20 volte campione Slam per la seconda volta in carriera. In passato ci era già riuscito a Montecarlo, nel lontano 2016. Questa clamorosa sconfitta fa dunque abdicare Nole dalla cima del Ranking: da lunedì il nuovo capofila sarà il russo Daniil Medvedev, attualmente impegnato nel torneo di Acapulco. Il finalista degli scorsi Australian Open diventa così il 27esimo numero uno nella storia, nonché il primo tennista nato negli anni ’90 a salire al comando.

Con la sconfitta di Djokovic, come cambia il Ranking ATP?

Il muro eretto da Novak Djokovic in vetta al Ranking ATP reggeva dal Gennaio 2020, giorno in cui il serbo scavalcava Rafael Nadal vincendo il suo ottavo titolo in Australia. Da lì in avanti sono trascorsi ben due anni di dominio incontrastato (361 le settimane complessive da n.1 in carriera) con un solco notevole di punti tra lui ed il resto della concorrenza. Tuttavia con i punti persi a causa della mancata partecipazione allo scorso Open d’Australia – con un mare di polemiche al seguito – si è accorciato notevolmente il gap tra il campione serbo e Medvedev, che mai come in queste settimane ha visto il primato a portata di mano.

Il passaggio di consegne era nell’aria, ma probabilmente neanche Medvedev stesso si aspettava di avere come alleato il n.123 del mondo, ovvero Jiri Vesely. In quel di Dubai, il ceco sta conducendo un torneo a dir poco magistrale e dopo aver superato a sorpresa Cilic e Bautista-Agut, si è preso lo scalpo anche dell’ormai ex n.1 con una gran prova di forza.

Medvedev diventa il 27esimo numero uno della storia, il terzo russo dopo Evgenij Kafelnikov per sei settimane consecutive nel 1999 e Maraf Safin nel 2001. Altri curiosi primati raggiunti dal moscovita sono: primo tennista negli anni ’90 a salire in vetta nonché giocatore più alto (198 cm) ad esserci mai riuscito. Termina così il monopolio dei Fab Four (Djokovic, Federer, Nadal e Murray). Pensate che erano addirittura 6958 i giorni trascorsi da quando, nella casella del n.1, non appariva un nome differente. L’ultimo a togliersi tale sfizio era stato Andy Roddick, il quale guidò le ostilità per 13 settimane a cavallo tra il 2003 ed il 2004.

Un traguardo ampiamente meritato per Daniil Medvedev, che a partire dal 2011, anno in cui è comparso nel circuito, ha dimostrato di avere quel quid in più rispetto ai suoi coetanei della Next Generation per battagliare con i mostri sacri di questo sport. A soli 26 anni, il suo obiettivo è ora quello di ripercorrere le loro gesta anche nella conquista di titoli del Grande Slam.

In attesa di scalzare Djokovic dalla cima del Ranking, Medvedev potrà concentrarsi sulla semifinale all’ATP di Acapulco. Ad attenderlo, in un entusiasmante remake della scorsa finale degli Australian Open, ci sarà il mai domo Rafael Nadal.

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