A Imola, dopo l’uscita di Sainz, sui social sono volate in giro foto che svelano l’area più importante della rossa. Trattasi del fondo assolutamente top secret, in particolare il lato inferiore, quello rivolto verso l’asfalto. Assolutamente invisibile per tutti i non addetti ai lavori. Come è successo venerdì, quando l’uscita di pista di Carlos Sainz ha costretto i commissari ad alzare la vettura col carro attrezzi. Una grassa occasione servita su un piatto d’argento ai fotografi. Lo scatto proibito diffonde i dettagli della vettura, in particolare il fondo, finora tenuto gelosamente segreto e che si vocifera che la Red Bull in parte abbia già copiato dalla Rossa. Il fondo ottimizza il flusso d’aria sotto la vettura ed è un dettaglio molto importante per avere una monoposto super-competitiva.
Effetto Venturi
L’effetto suolo è fondamentale per le prestazioni di una Formula 1 fin dagli anni ’80. Nelle auto moderne è ottenuto tramite i canali Venturi che attraversano per tutta la lunghezza il fondo delle monoposto. Quest’area garantisce il passaggio di una percentuale elevata d’aria evitando che passi sotto la vettura, incanalandola in modo da creare un vero e proprio risucchio che provoca un effetto ventosa, noto come effetto Venturi. È la chiave di volta del nuovo regolamento tecnico, il carico aerodinamico verticale, quello che tiene le macchine schiacciate letteralmente a terra e che consente velocità elevatissime sulle curve veloci. Questo effetto non è più garantito solo dalle ali e dalle appendici aerodinamiche, bensì dal fondo, che viene così ad assumere un’importanza fondamentale e la cui efficienza fa la differenza nel tempo sul giro.
Scatto in avanti o passo indietro?
Binotto non perde mai il sorriso e la Ferrari è pronta a varare i primi aggiornamenti per la velocissima F1-75. Una risposta immediata allo “scatto” cattivissimo della Red Bull. Aspettiamo una Rossa più veloce in vista di Miami. Verosimilmente Ferrari riteneva di godere di un vantaggio, sia a punti, sia di lignaggio, e invece… Di fatto a Maranello non hanno ancora messo mano alla F1-75, aggiornata poco o nulla rispetto alla versione del Bahrein. Il team principal di Maranello, che deve fare i conti con il budget cap ridotto, ha previsto l’introduzione di aggiornamenti contingentati e diventa dura quest’anno pensare ad eccedenze. Già le realtà pianificate sono difficili da portare a termine, figuriamoci gli extra. Non vedremo scuderie svilupparsi molto più di altre, in termini economici, ma team che cresceranno meglio di altri. Red Bull investe in “capacità di sviluppo” e la scuderia di Adrian Newey, è avanti.
Un’ala per volare
Il “sorpasso” di Milton Keynes a Imola non è infatti passato in sordina, Ferrari ha sussurrato con calma alcune carte che metterà sul tavolo a Miami. Esordirà un’ala posteriore tutta nuova. Un guadagno in termini di efficienza e velocità sul dritto, considerando che il circuito della Florida presenta eterni rettilinei. La Red Bull è apparsa feroce con l’ala mobile aperta, un mostro in grado di divorare i rivali ogni qualvolta è entrata in zona DRS. La F1-75 è di suo, invece, una vettura che genera un grande carico aerodinamico. Il pacchetto previsto per Barcellona comprende tanti particolari. Un’ala e un fondo tutto nuovo per il ritorno da favola in Europa, con delle monoposto ad effetto suolo migliorato con cui si vuole impressionare, ottenendo un risultato sicuro e atteso dopo lo scivolone ad Imola.
Porpoising o no?
A Imola si sono visti aggiornamenti significativi anche da parte della Mercedes, che deve ancora risolvere il problema del porpoising (il rimbalzo aerodinamico ad alte velocità generato dall’effetto suolo). Per creare le fondamentali correzioni che permetterebbero a Lewis Hamilton e a George Russell di competere con le altre scuderie. A punti sono indietro e Hamilton, oltre alla crisi con la sua vettura, deve combattere i suoi fantasmi personali.
Imola, il giorno delle incertezze
Negli ultimi dieci anni hanno più o meno tutti optato per il push rod all’anteriore e il pull rod posteriore, nel 2022 Red Bull e McLaren hanno optato per l’architettura opposta: pull davanti e push dietro. Anche le ali e le pance, in comparazione, sono diventate sempre più strette e il sistema di raffreddamento è stato molto discusso. Un altro pensiero è il sottosterzo, cioè la tendenza della macchina ad andare dritta, faticando ad inserirsi in curva con l’anteriore, e ad allargarsi eccessivamente in uscita. Se ricordate questo era uno dei problemi principali della Ferrari nell’ultimo tormentato biennio, appena concluso. Ora questi progetti sono stati corretti in parte con il nuovo progetto della Rossa 2022. Una filosofia che ha funzionato, almeno fino ad Imola. Red Bull ha tolto quelle sicurezze che ci sono state fino ad ora? Forse no. Mercedes sicuramente per ora non è un pensiero.