Ultima fatica del 2019 per il mondiale SBK, di scena sul circuito di Jerez per i test ufficiali. In una giornata soleggiata, ben differente dalle nuvole e dalla pioggia incrociate dalla MotoGP appena due giorni prima, i piloti e i team hanno ripreso il lavoro di sviluppo delle moto in ottica 2020.
Le attività in pista
Nella sessione odierna, Jonathan Rea ha ribadito ancora una volta di essere il numero uno. Il campione del mondo della Kawasaki è sceso in pista al mattino, e dopo appena quattro giri ha già siglato tempi intorno al minuto e 40. Nel pomeriggio, Johnny ha fatto ancora meglio, balzando in cima alla classifica con un notevole 1’39″207. Per fare un’idea della prestazione, il record in gara è di 1’39″004, fatto segnare da Alvaro Bautista nella Superpole Race. In condizioni meno favorevoli, Rea è arrivato a poco più di due decimi da quel crono siderale.
La prima inseguitrice della Kawasaki è stata la Yamaha. Michael Van Den Mark ha segnato un 1’39″541, che lo pone subito dietro a Rea. L’olandese ha preceduto l’altra Kawasaki del neoacquisto Alex Lowes, il quale a sua volta ha sopravanzato Toprak Razgatlioglu. I due alfieri della casa di Iwata sono stati accompagnati dal nostro Niccolò Canepa, tester ufficiale Yamaha, nono di giornata.
Ducati è rimasta indietro nei test di Jerez, facendo un pò mancare quel confronto che i più sostengono animerà la SBK nel 2020. Scott Redding è caduto nel corso delle prime ore, e non è andato oltre il sesto tempo di giornata. Più indietro Chaz Davies, il quale però non si è preoccupato del cronometro, concentrandosi piuttosto sullo sviluppo della veloce ma difficile Panigale V4. Dalla MotoGP è arrivato il tester Michele Pirro, il quale ha sostituito l’infortunato Leon Camier sulla Rossa del Barni Racing.
BMW ha piazzato Tom Sykes al settimo posto, e al tredicesimo Eugene Laverty.
Con il quinto tempo, Loris Baz è stato il più veloce dei piloti indipendenti, precedendo il duo GRT Garrett Gerloff (undicesimo) e Federico Caricasulo (quattordicesimo). Debutto per la formazione 2020 di Lucio Pedercini, che il prossimo anno si compone di Xavi Fores e di Lorenzo Savadori.
Insieme alla Superbike, ha girato anche la Supersport. Hanno fatto il loro debutto i due transfughi della Moto2, Phillp Oettl e Andrea Locatelli. Il tedesco della Kawasaki Puccetti è stato più veloce de il “Loka” che ha esordito sulla Yamaha del team Evan Bros. Il miglior tempo della sessione appartiene al campione del mondo 2019 Randy Krummenacher, al debutto sulla MV Agusta F3.
In pista anche Ana Carrasco, ex vincitrice della Supersport 300 e che ha ottenuto una sessione premio sulla Kawasaki SBK. La ragazza spagnola ha percorso dieci giri, girando su tempi alti. Niente più di una passerella, insomma.
I tempi disponibili qui.
Diario tecnico
Dal punto di vista delle novità tecniche, le moto viste a Jerez sono dei veri e propri laboratori marcianti. Kawasaki apparentemente è identica alla moto 2019, tuttavia sulle Ninja di Rea e Lowes si è lavorato alacremente sugli assetti. Jonathan vuole una moto più scorrevole, che stressi di meno le gomme Pirelli.
La Honda è stata la grande assente dei test di Jerez. La casa dell’Ala Dorata ha preferito girare ad Aragon in una sessione di prova a porte chiuse, con i suoi nuovi conduttori Bautista e Leon Camier.
La Ducati si è concentrata sulla ciclistica, con l’obiettivo di rendere la Panigale più facile e meno stancante da guidare. Lo sviluppo sarà più organico tra ufficiali e privati: ad esempio, GoEleven ha accantonato le sospensioni Bitubo per passare alle “istituzionali” Ohlins.
BMW ha portato diverse specifiche di telaio, mentre Yamaha ha fornito ai suoi due rappresentanti una moto 2019 e due configurazioni diverse della moto 2020. La seconda si distingue dalla prima per la presa d’aria “stile M1”, che nasconde altre chicche sempre derivate dal prototipo di Rossi e Vinales.