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Le 21 regole che la Serie A deve seguire per tutelarsi dal coronavirus

Dopo rinvii più o meno concordati, polemiche e duri scontri, la Serie A si prepara a tornare in campo, anche se senza il suo pubblico. In seguito al decreto emanato dal governo il 4 marzo per contrastare la diffusione del coronavirus, si è deciso che il massimo campionato potrà ripartire, ma tutte le gare per motivi di tutela della salute pubblica dovranno tenersi a porte chiuse. Dunque, sabato 7 e domenica 8 marzo si recupereranno le 6 sfide rimandate la scorsa settimana, Juventus-Inter compresa. Intanto, per far sì che anche calciatori e addetti ai lavori possano prendere tutte le precauzioni possibili per tenersi lontani dai rischi legati al contagio da Covid-19, sono state diramate 21 regole da seguire. La lista dei consigli utili è stata redatta dal Gruppo scientifico dei medici sportivi di Serie A, e il documento è stato già inviato a tutti i club per far sì che dirigenti, dipendenti e giocatori possano prenderne visione e attuare una serie di misure utili per combattere l’epidemia che in queste settimane si è abbattuta sull’Italia. Prima di vedere nello specifico le 21 regole, in sintesi prevedono una serie di comportamenti igienico-sanitari di cui tener conto, ma anche delle indicazioni sui contatti con l’esterno, come ad esempio quella che consiglia di non recarsi ad eventuali manifestazioni per la consegna di premi, o di tenersi lontani dai tifosi.

Serie A: quali sono le 21 regole anti-coronavirus?

Alcune delle 21 regole rivolte agli atleti, al personale tecnico, ai dirigenti e a tutti i lavoratori del torneo italiano ricalcano quelli che sono i comportamenti che tutti i cittadini devono osservare in questo periodo di emergenza sanitaria. Altre, invece, sono legate ad abitudini più specifiche, come quelle da adottare negli spogliatoi o quando si gioca per le proprie nazionali.

  • Non si deve bere dalla stessa bottiglia: si sconsiglia di utilizzare sempre la stessa bottiglia o borraccia per abbeverarsi durante le partite o in allenamento. È preferibile ricorrere ai bicchieri monouso oppure alle bottiglie personali, evitando di scambiarle con i compagni di squadra.
  • Non mangiare negli spogliatoi: è bene evitare di consumare pasti o snack all’interno degli spogliatoi.
  • Abiti in borsa: gli indumenti personali vanno riposti al chiuso nella borsa. In questo modo non rimarranno esposti nelle ceste comuni oppure in spazi aperti come gli appendini degli spogliatoi.
  • Non riciclare fazzoletti di carta: se si fa uso di fazzolettini di carta, bende o cerotti, questi vanno utilizzati soltanto una volta, dopodiché vanno gettati negli appositi contenitori per i rifiuti.
  • Lavarsi spesso le mani: la regola principale di contrasto al coronavirus è valida anche per i calciatori. È fondamentale detergere e disinfettare spesso le mani, lavandole con acqua e sapone per circa 20 secondi e asciugandole poi con una salvietta monouso. In alternativa, si può ricorrere a gel disinfettante con concentrazione di alcool al 60%.
  • Rubinetti dei servizi igienici: in caso di utilizzo di bagni comuni, il rubinetto va toccato per aprirlo e chiuderlo con una salvietta monouso prima e dopo il lavaggio delle mani.
  • Presenza di dispenser: gli spogliatoi e i servizi igienici dovranno essere dotati di dispenser contenenti del disinfettante per le mani
  • Non toccarsi il viso: evitare di toccarsi occhi, bocca e naso se non ci si è lavati le mani.
  • Come tossire: se scappa un colpo di tosse, coprirsi bocca e naso con un fazzoletto monouso o, in mancanza di esso, con il braccio ma mai con la mano. La stessa regola vale anche per gli starnuti.
  • Cambiare l’aria: si consiglia di arieggiare spesso i locali al chiuso.
  • Igiene degli oggetti: pulire costantemente tavolini, sedie, panche, attaccapanni, rubinetti, pavimenti, servizi igienici e docce con materiali disinfettanti a base di cloro o candeggina, etanolo al 75% oppure cloroformio e acido paracetico.
  • Prevenzione in piscina: gli atleti che seguono allenamenti specifici in piscina, devono essere tutelati con controlli costanti della vasca, affinché rispetti i dovuti parametri chimici e fisici.
  • Come comportarsi in caso di sintomi: se uno sportivo manifesta dei sintomi di febbre o problemi respiratori, deve lasciare immediatamente la squadra e isolarsi. Quindi bisogna contattare il medico sociale nei club professionistici o il responsabile medico della federazione se si tratta di raduni federali. Questi, se ritengono che sia il caso, devono poi contattare il numero 112 o il 1500 del Ministero della Salute, attivo 24 ore su 24. Non si deve andare subito al Pronto Soccorso.
  • Vaccino antinfluenzale: i calciatori che ne sono sprovvisti, possono sottoporsi a vaccino antinfluenzale che rende più agevole la formulazione della diagnosi e il monitoraggio di eventuali casi sospetti.
  • Contatti con persone a rischio: le società devono informarsi con dipendenti e atleti per far sì che comunichino eventuali contatti in famiglia o con persone a loro vicine provenienti dalle zone cosiddette a rischio o sottoposte a quarantena.
  • L’importanza della visita medica: è fondamentale ricorrere alla visita medico-sportiva. Questa, infatti, garantisce un’attenta anamnesi che può risultare decisiva nell’individuare atleti che hanno maggiori rischi immunitari o prime sintomatologie.
  • Convocazioni in nazionale: se ci sono dei raduni presso le proprie nazionali di calcio, è necessaria la presenza del medico federale, il quale potrà controllare tutti i calciatori in via precauzionale.
  • Regola per i medici sociali: i medici delle società professionistiche o di atleti professionisti dovranno aggiornarsi sui Paesi verso i quali si è diretti o dai quali si sta rientrando, ricorrendo alle indicazioni del Ministero della Salute.
  • Stop alle premiazioni: si sconsiglia di recarsi ad eventi come premiazioni oppure ad altre iniziative pubbliche, organizzate ad esempio dal club di appartenenza.
  • La gestione delle interviste: durante le interviste è bene ricorrere ad un unico microfono che va disinfettato al termine di ogni intervento.
  • Nessun contatto coi tifosi: quando si lascia lo stadio, ci si deve recare nel pullman della società o nella propria auto, evitando qualsiasi contatto fisico coi tifosi.

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