Will Power è il re di gara 2 dell’Harvest Grand Prix, penultimo appuntamento stagionale della IndyCar Series. Il pilota australiano del Team Penske comanda la gara sullo stradale di Indianapolis dall’inizio alla fine, anche se non è stata esattamente una passeggiata. In una gara breve (75 giri contro gli 85 di gara 1) in cui l’usura delle gomme gioca un ruolo fondamentale, Power riesce a gestire le proprie Firestone a mescola dura, tenendo a bada il rientro di uno scatenato Colto Herta. Il figlio d’arte sfrutta le gomme morbide per riagganciare il rivale, ma arriva a soli 9 decimi di distacco. Troppi, per poter pensare ad un attacco.
Il secondo posto di Herta è comunque positivo per l’Andretti Autosport, che piazza anche Alexander Rossi in terza posizione. Il californiano è al suo quarto podio consecutivo, grazie anche ad un azzardo compiuto in corsia box.
Josef Newgarden conclude quarto e recupera punti importanti su Scott Dixon. Il campione in carica fa una bella rimonta dalla nona posizione, ma fatica non poco per emergere. Non approfitta in pieno della nova debacle del neozelandese, che sbaglia ancora la qualifica e si ritrova con il fondo danneggiato della sua monoposto, causa un contatto con Ryan Hunter Reay. Il cinque volte iridato è ottavo al traguardo, e conserva 32 punti di vantaggio in campionato: A St Petersburg, tra tre settimane, sarà vera sfida.
Patricio O’Ward, Jack Harvey, Dixon, Alex Palou e Simon Pagenaud completano la top ten. Delude ancora Helio Castroneves, 21esimo alla sua seconda corsa come sostituto di Oliver Askew al Team Schmidt McLaren.
Harvest Grand Prix, la cronaca di gara 2
Al via Power parte dalla pole seguito da Herta e Rossi. I primi tre sono con gomme morbide, mentre Newgarden e Dixon optano per le dure. La scelta non paga all’inizio: sia Josef che Scott perdono posizioni al primo giro, in quanto faticano a mandare gli pneumatici in temperatura.
Dal punto di vista strategico, tutti i piloti decidono di effettuare solo due soste, approfittando della minor distanza di gara. Fanno eccezione Hunter Reay e Castroneves, che preferiscono fermarsi tre volte. I due rientrano ai box già all’ottavo passaggio.
Newgarden riesce a mandare in temperatura le coperture, e risale la china. Dopo 12 giri è settimo, dopo aver passato Rahal e Santino Ferrucci.
Dixon è al momento 12esimo. Sulla sua monoposto si nota un grosso buco sulla proiezione del fondo piatto, provocato da un contatto con Hunter Reay a seguito del sorpasso – riuscito – in curva 7. Al team giurano che non influirà sull’aerodinamica, ma nessuno ci crede.
Alla vigilia del pit stop, Power ha più di 5 secondi e mezzo di vantaggio da Herta, nonostante sia in fuel saving. Il figlio d’arte sta faticando molto con le gomme, a tal punto da doversi difendere da Rossi e O’Ward.
Questi due rientrano al giro 26 per il loro stop, assieme a Newgarden. Power e Herta pittano una tornata dopo, rientrando primo e secondo. Nel frattempo, finisce la gara di Felix Rosenqvist, il quale rompe una sospensione tentando il sorpasso su Charlie Kimball in curva 7.
I leader sono ora tutti con le gomme dure, ad eccezione di Castroneves e Hunter Reay che sono con le morbide. Ma questi due sono con una strategia diversa, e dovranno fermarsi una volta di più.
In questa fase della gara, Newgarden e Dixon sono sesto e nono rispettivamente. A separare i due pretendenti al titolo ci sono Rahal, Harvey e dieci secondi di distacco. Il penta campione è a ridosso di Palou, che supera al giro 37.
Il secondo ciclo di soste comincia al giro 50, con Pagenaud primo a rifornire. Il francese è autore di una rimonta niente male, che dalla 19esima piazza in griglia lo porta fino alla top ten. Power, Herta, Rossi e O’Ward rientrano nello stesso giro, il 52esimo.
Power farà l’ultimo stint con le gomme morbide, e mantiene un passo costante per gestirne il consumo. Rossi nelle soste ha passato Herta, il quale si riprende la posizione a 10 giri dalla fine, con una staccatona in curva 1. Il leader è a meno di due secondi: il figlio d’arte sente odor di vittoria.
Ma tra lui e la seconda corona stagionale ci sono di mezzo i doppiaggi. Al giro 70 i primi due sono dietro a Castroneves, un po’ restio a dar strada. Il brasiliano alla fine si sposta, ma lo fa nel punto più sfavorevole per il giovane Colton: per sfilarlo deve passare all’esterno, dove la pista è ricoperta di trucioli di gomma.
Herta Jr perde tempo prezioso, e con i giri agli sgoccioli, diventa sempre più difficile agguantare la prima posizione. Power mantiene un vantaggio piccolo, nove decimi appena, ma sufficienti per tagliare il traguardo davanti al rivale.
La gara 2 dell’Harvest Grand Prix finisce con Power vincitore, davanti a Herta e Rossi.
Newgarden finisce la gara quarto, ad oltre dieci secondi dalla vetta. Con l’ottavo posto di Dixon, lo statunitense riduce il distacco in campionato dal neozelandese a soli 32 punti: il campionato si deciderà sul cittadino di St.Petersburg, tra tre settimane.