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Le ultime novità della settimana NASCAR

Bentornati al nostro consueto appuntamento con le novità che riguardano la settimana della NASCAR. Abbiamo molte cose da raccontare in questi giorni di fine stagione, ragion per cui ci mettiamo subito al lavoro.

NASCAR, le novità della settimana: il calendario 2021

Dopo tante speculazioni, finalmente è arrivato. La NASCAR ha ufficialmente pubblicato il calendario della stagione 2021 mercoledì scorso. E finalmente, arriva una ventata di aria fresca, dopo decenni di stasi in cui al massimo si scambiavano date di eventi simili.

Ci comincia il 9 febbraio con la gara spettacolo di Daytona, nota come The Clash. E qui la prima sorpresa: la corsa si terrà sulla configurazione stradale del Superspeedway, la stessa in cui si è corso lo scorso agosto.

La Daytona 500 è per il 14 febbraio, il giorno di San Valentino. Seguirà la 400 miglia di Homestead, per un doppio weekend a tutto sole in Florida. Il 28 marzo si correrà la prima delle due tappe a Bristol, che per l’occasione si tramuterà in un percorso sterrato. La Cup series non correva sulla terra battuta dagli anni ’60!

Doppio appuntamento anche per Atlanta e Darlington. La All Star Race si trasferirà al Texas Motor Speedway, con la data che slitta al 13 giugno dopo Sonoma. La settimana successiva sarà il turno del Nashville Superspeedway, che riabbraccia le stock car per la prima volta dal 2008.

Il calendario 2021 sarà il più “stradale” di sempre, con ben sei appuntamenti. Oltre a Sonoma e Watkins Glen, il Roval di Charlotte e lo stradale di Daytona, si aggiungono Indianapolis (la Brickyard 400 si correrà assieme al GP della Indycar) ed il Circuit Of The Americas, nei pressi di Austin. La “casa” del GP USA di formula 1 si correrà una settimana prima della Coca Cola 600.

Il format dei weekend rimarrà quello del giorno singolo, senza prove né qualifiche. Si proverà soltanto sui nuovi circuiti, a Daytona per la 500 miglia e nella gara finale a Phoenix, a novembre. Tre le settimane di pausa: il 4 aprile, per la Pasqua, e le due del 25 luglio e del 1 agosto, per lasciar posto alle olimpiadi di Tokyo.

Atlanta cambia pelle?

Rimanendo sul tema piste, circolano voci su un possibile aggiornamento dell’Atlanta Motor Speedway. L’impianto georgiano è in mezzo ad un progetto ambizioso per la realizzazione di un casino, dall’investimento di un miliardo di dollari!

Tralasciando quest’ultimo particolare (che sarà soggetto ad eventuali modifiche delle leggi dello stato sul gioco d’azzardo), i gestori dell’impianto potrebbero approfittarne per riconfigurare il tracciato. Molti piloti ed ex piloti, con Dale Earnhardt Jr in testa, hanno chiesto di ritornare al formato originale, impiegato fino al 1997. Allora Atlanta assumeva la forma dell’ovale classico, con un banking differenziato (la configurazione attuale di Homestead, considerato un modello per i tracciati intermedi). La versione attuale, a quadriovale stile Texas, ha prodotto belle gare, ma non ha mai pienamente convinto i piloti.

Al momento, questa resta solo una voce. Non ci sono progetti in fase di sviluppo, e dai diretti interessati bocche cucite. Aspettiamo e stiamo a vedere.

Honda non arriva

Tra le varie discussioni di questa settimana c’è anche quella del quarto costruttore da inserire nella NASCAR. A proposito di ciò, la Honda ha ribadito nei giorni scorsi di non essere interessata ad entrare nella Cup Series. Ted Klaus, presidente (dimissionario) della Honda Performance Development ha chiarito i motivi per cui l’ala americana del brand giapponese non entrerà nella categoria. In sintesi, alla HPD non piace l’idea di dover investire del denaro su più progetti, preferendo un’unica piattaforma modulare. In paratica, se non si usa lo stesso motore, o lo stesso telaio, niente da fare.

Honda sta modificando le sue strategie a livello competitivo. E’ notizia di pochi giorni fa dell’abbandono della F1 a fine 2021, mentre i programmi MotoGP e SBK non sono in discussione. Hanno rinnovato l’accordo con la IndyCar per la fornitura dei motori, preparando lo sviluppo delle nuove unità ibride di 2.4 litri da fornire nel 2023. Hanno anche confermato l’impegno in IMSA, legandosi al Wayne Taylor Racing ed al Michael Shank Racing per il programma DPi, dopo la rottura con il Team Penske.

L’unione fa la forza

Parlando proprio di motori, la Chevrolet disporrà di un unico reparto per lo sviluppo dei propulsori. I team Hendrick e Childress hanno firmato un accordo di collaborazione reciproca. L’obiettivo dichiarato è quello di sviluppare un’unità con le stesse specifiche, sebbene le due operazioni rimarranno separate. Entrambe le strutture lavorano a stretto contatto con la casa madre.

A differenza delle altre case, Chevrolet continua ad affidarsi a due motoristi anziché uno solo. Ford collabora da decenni con la Roush Yates Engines, la quale sviluppa le unità anche per altri campionati (ha curato la preparazione dei V6 EcoBoost impiegati nella 24 ore di Le Mans). Toyota prepara i suoi motori presso la propria operazione sportiva, la Toyota Racing Development, dislocata in California.

Silly Season

Veniamo ora all’ultimo capitolo sul mercato piloti.

Dopo la gara di Talladega, gli occhi degli osservatori sono puntati su Matt DiBenedetto, Erik Jones e Ty Dillon. Questi tre “free agents” hanno performato bene in Alabama, e viene logico chiedere se queste buone gare aiuteranno i tre ad avere più chance per un nuovo contratto.

Cominciamo da “MattyD”, il quale sta ancora attendendo una risposta dal suo attuale team. Il Wood Brothers Racinh aveva fissato a fine settembre la deadline per una decisione, ma ancora non trapela nulla. Il californiano sta disputando la sua migliore stagione di sempre, ma potrebbe non bastare per tenere il posto. L’ombra di Austin Cindric, “raccomandato” dalla Penske, è ancora minacciosa.

Ty Dillon con la terza posizione eguaglia il miglior risultato di sempre per il Germain Racing. Come sappiamo, la scuderia di Bob Germain chiuderà, lasciando il 28enne senza un volante. Interpellato sulla questione, Dillon ha ribadito che non si ritirerà, e che continua a cercare un posto di livello nella Cup. Si è anche detto disponibile a fare un passo indietro nella serie cadetta XFinity, nel caso gli offrissero una macchina vincente.

Erik Jones, infine, ha proseguito a Talladega una striscia positiva di risultati. Ma sul suo futuro il pilota del Michigan non si è sbilanciato. Ha detto di avere varie offerte in mano, ma senza entrare nello specifico. Alcune voci lo collegano alla Hendrick Motorsports come sostituto di Jimmie Johson, altri al JTG Dauherty. Chissà dove finirà.

NASCAR, le novità della settimana in breve

Concludiamo la nostra carrellata di novità della settimana NASCAR con alcune notizie brevi.

Cominciamo con la notizia, a sorpresa, del ritiro di Chad Knaus come capotecnico. Knaus, vincitore di ben sette titoli con Jimmie Johnson, attualmente segue la Chevrolet numero 24 di William Byron, ma solo fino a fine anno. Dopodiché assumerà il ruolo di vice direttore sportivo, occupandosi dello sviluppo della Next Gen Car per conto del team. Ad affiancare il giovane Byron ci sarà un nuovo nome, ancora da annunciare.

Kyle Larson ha pubblicato sul suo sito web una lettera aperta, in cui racconta le vicissitudini personali dopo il celebre fattaccio dello scorso aprile. In questa lettera, il californiano chiede scusa a tutti, raccontando di come abbia sentito il peso di aver deluso se stesso, la sua famiglia e la comunità afro americana. Larson vuole rientrare nella NASCAR, ma deve ancora aspettare la revoca della sospensione da parte della stessa.

Secondo Adam Stern, la Fox avrebbe chiesto alla NASCAR di disputare più gare possibili la domenica pomeriggio, in quanto è la fascia oraria migliore dal punto di vista degli ascolti TV. Proprio in nome dello share televisivo, la serie ha messo in soffitta le gare infra settimanali, sperimentate quest’anno con scarso successo.

E con questa si chiude la panoramica delle novità della settimana NASCAR. Grazie per la cortese attenzione, e arrivederci alla prossima settimana.