Con le Duels di giovedì sera, finisce la fase di qualifiche della Daytona 500. Ora lo sguardo di tutti è rivolto verso la “Great American Race”, che avrà luogo domenica 14 febbraio. Le due manche da 125 miglia ciascuna hanno regalato un bello show per il pubblico, quasi un antipasto di quello che vedremo nella gara vera. Ma il loro vero scopo è decidere chi occuperà le file dopo la prima (assegnata nella sessione di qualifica), e soprattutto chi dovrà guardare la corsa dalla tribuna. Con le vittorie nelle due batterie, Aric Almirola e Austin Dillon scatteranno dalla seconda linea. Ma vediamo nel dettaglio cosa è successo nella serata.
Daytona 500, cosa è successo nelle Duels?
Nella prima batteria, la Duel 1, è filato tutto liscio, senza che la bandiera gialla abbia mai fatto capolino sul tracciato. Alex Bowman, polesitter, scatta davanti a tutti ma la sua gara è finita a 30 giri dalla fine, quando è rientrato ai box per un problema al motore. E’ una situazione potenzialmente pericolosa: se mai dovessero sostituirlo, Alex perderebbe la pole e partirebbe domenica dall’ultima fila!
Daytona 500: Hendrick Motorsports monopolizza la prima fila
La gara ha visto un bel confronto diretto tra Ford e Toyota. Almirola con Joey Logano hanno conteso la prima posizione al duo Gibbs di Denny Hamlin e Christopher Bell, alla sua prima vera uscita sulla numero 20. Ed è stato proprio il giovane talento dell’Oklahoma a lottare con Aric fino al traguardo, venendo battuto per appena 4 centesimi!
Cosa è successo nella seconda Duel
Più movimentata la seconda batteria. Scattato dalla pole, William Byron ha dominato la prima parte, prima di essere coinvolto in una carambola al giro 57 assieme a Ross Chastain e Noah Gragson. E’ stata la seconda caution della corsa, dopo la prima in cui il debuttante Chase Briscoe si è schiantato assieme a Kaz Grala, Anthony Alfredo e Garrett Smithley.
La gara si è conclusa con un overtime, nel quale Martin Truex Jr, Darrell Wallace, Austin Dillon e Kurt Busch si sono giocati la prima posizione. Alla fine è stato Dillon a spuntarla sotto la bandiera scacchi, battendo in volata “Bubba”. Un trionfo storico per il Richard Childress Racing, che non vinceva una Duel dal lontano 2000. L’ultimo a farlo fu il leggendario Dale Earnhardt, in quella che fu la decima affermazione consecutiva.
Con le vittorie delle batterie, Almirola e Dillon partiranno dalla seconda fila, con il resto del gruppo a seguire in base al piazzamento. Ma non tutti saranno al via: vi spieghiamo il perché.
Daytona 500, chi si qualifica e chi no dopo le Duels
I piloti che corrono con una franchighia hanno la qualifica assicurata, ma chi non ce l’ha doveva conquistare il posto a suon di prestazione. Alcuni ci sono riusciti, e altri no. Per farlo, dovevano segnare un bel tempo nelle qualifiche del mercoledì, e vedere il traguardo della propria Duel in una buona posizione. Andiamo a vedere chi ce l’ha fatta e chi no.
Chi è in, chi è out
Nonostante una serata da dimenticare, Austin Cindric si è conquistato il suo posto in griglia. Il campione in carica della XFinity Series ha corso con una vettura del Team Penske, ma privo di un charter. Nella sua batteria, Cindric si è beccato una penalità per aver superato il limite di velocità ai box, finendo in fondo al gruppo. Si è salvato dall’eliminazione grazie al crono della qualifica, che gli consentirà di essere al via, anche se dall’ultima fila. Saranno al via anche David Ragan. Ryan Preece, ed il rookie Kaz Grala.
Non è invece riuscito a qualificarsi l’altro deb del gruppo, Noah Gragson. Il pilota di Las Vegas non aveva fatto segnare nessun tempo per irregolarità tecniche, ed è finito a muro nella sua Duel. per Noah niente 500 miglia, così come per Garrett Smithley, Timmy Hill e soprattutto per Ty Dillon. Il fratello di Austin corre quest’anno per il Gaunt Brothers Racing, che manca l’accesso a Daytona per il secondo anno di fila.