E siamo all’anteprima del terz’ultimo appuntamento della MotoGP, il GP d’Europa. Sembrava ieri che la stagione cominciava ad Jerez, ed invece è già trascorsa un’estate intera e mezzo autunno. Ma i copioni delle tre classi sono ancora tutti da completare.
In questo articolo andremo ad esaminare tutti i temi caldi di un round decisivo per le sorti dei tre campionati. Ma prima, una rinfrescatina agli orari delle dirette TV: trovate tutto quello che vi serve sapere nel link qui sotto.
Gp Europa orari TV della MotoGP
Anteprima GP Europa, su quale pista si corre?
Con la designazione GP d’Europa, già edita nel motomondiale, s’indica il primo dei due weekend che si correranno a Valencia, sul tracciato dedicato all’ex campione del mondo della classe 50 Ricardo Tormo. La pista è situata a Cheste, un piccolo comune di appena 7 mila abitanti e distante 26 Km dalla città di Valencia.
Il tracciato misura 4005 m, e gira in senso antiorario. Ciò vuol dire che ci sono più curve a sinistra (se ne contano 9) che a destra (5). Sono 14 le curve totali di questo tracciato, tra i meno amati dai piloti. La sua scarsa larghezza e la mancanza relativa di tratti veloci lo fanno paragonare ad un kartodromo, poco interessante per la guida pura. E’ invece apprezzatissimo dal pubblico, il quale può ammirare lo spettacolo dalle immense tribune tutte attorno al tracciato. Anche se quest’anno si correrà a porte chiuse, quindi sugli spalti non ci sarà nessuno.
Secondo la Brembo, la pista è tra le meno impegnative per i freni, essendo di categoria 3 su un massimo di cinque. Le frenate impegnative sono due: la prima è la staccata di curva 1, che arriva dopo il lungo rettilineo del traguardo; la seconda è la staccata di curva 8, che segue una leggera piega verso sinistra che si affronta quasi in pieno.
Il Circuito Ricardo Tormo non offre moltissime occasioni per i sorpassi. Un punto favorevole è senz’altro la staccata di curva 1, ma anche quella di curva 2 può essere utile. Molti passaggi li abbiamo visti anche in curva 14, tratto dove si piega in staccata, e si tende ad allargare. Non sono mancati in passato gli arrivi in volata, soprattutto in Moto3.
Il fattore gomme
Secondo Piero Taramasso, boss del reparto corse Michelin, il Gp’Europa sarà impegnativo dal punto di vista delle gomme. Analizziamo le ragioni di tutta questa “fatica” per il Bibendum.
Abbiamo detto nel paragrafo precedente che il circuito di Valencia è sinistrorso, quindi vien da sé che la spalla mancina degli pneumatici è quella più sollecitata. Questo vale sia per la gomma anteriore che per la posteriore, ragion per cui Michelin ha portato su entrambe, e per tutta la gamma, mescole asimmetriche. La spalla sinistra è più dura di quella destra, che tra l’altro tende a raffreddarsi più velocemente.
Entrando più nel dettaglio, secondo la simulazione di MegaRide commissionata da Motorsport.com, i punti di maggiore stress termico per la ruota anteriore provengono dalle curve 1, 2, 8 e 14, in corrispondenza delle frenate più “brusche”. Per la posteriore, invece, le variazioni di temperatura sono in corrispondenza del secondo e del terzo settore, fatto di cambi di direzione e di tempi lunghi “in piega”.
Parlando di temperature, le previsioni meteo parlano di mattinate fredde e di pomeriggi miti, uno scenario simile a quello visto nei GP di Aragon e Teruel. Non è esclusa la pioggia, prevista per le libere del venerdì e per le qualifiche del sabato.
GP Europa, anteprima della MotoGP
Joan Mir non ha ancora vinto un GP, eppure è leader del mondiale nella classe regina. E nemmeno di poco. Si sprecano i paragoni con Kenny Roberts Jr, ultimo campione del mondo per la Suzuki, e con Emilio Alzamora, che nel 1999 vinse il mondiale 125 senza mai portarsi a casa nemmeno una gara. Ma se c’è una pista in cui il maiorchino può rompere la maledizione è proprio Valencia, che sembra quasi fatta apposta per la GSX-RR.
Questo favorisce sia lui che il compagno di team Alex Rins, che è ancora in contesa mondiale. Il catalano, reduce da un primo ed un secondo posto nelle due di Alcaniz, è a soli 32 punti dal compagno di squadra, quando ve ne sono ancora 75 da assegnare. E’ in gioco, ma da qui in avanti il margine di errore è zero.
Lo stesso discorso vale per Fabio Quartararo, che ha perso la leadership mondiale e che ha mostrato di faticare un po’ negli appuntamenti doppi. Sono invece in rilancio le quotazioni del suo compagno di team Franco Morbidelli, che ha trovato un feeling quasi perfetto con la sua M1 mezza 2019 e mezza 2020.
Ci si attende il risveglio di Maverick Vinales, ed il ritorno di Valentino Rossi. Dopo la positività al Covid, che lo ha tenuto fuori dalle due gare precedenti (e a letto con la febbre), il “Dottore” è di nuovo in formissima, pronto a rientrare. Mai i tamponi hanno ancora dato esito negativo. La Yamaha ha chiamato dalla SBK Garrett Gerloff per sostituirlo, ma Vale spera di potersi ripresentare il sabato. E’ atteso un altro tampone nelle prossime 48 ore.
Ed è atteso anche un altro debutto, quello di Lorenzo Savadori. Il cesenate, campione italiano Superbike, salirà sull’Aprilia RS-GP, al posto di Bradley Smith. Ulteriori dettagli in questo articolo.
Il Covid ferma anche Iker Lecuona, causa la positività del fratello. Il resto della pattuglia KTM è invece presente, su una pista dove la RC16 ha ottenuto il primo podio “bagnato”. La Honda farà a meno di Marc Marquez, vincitore qui delle ultime sette edizioni. Dovizioso, infine, è ancora in lizza per il mondiale, classifica alla mano, ma la sensazione è che il forlivese abbia alzato psicologicamente bandiera bianca.
Anteprima Moto2 e Moto3
La classe Moto2 parla inglese, visto che Sam Lowes ne è il capo. Il portacolori Marc VDS ha vinto le ultime tre gare, e non scende dal podio dall’Emilia Romagna. Un rullo compressore che sarà difficile fermare.
Enea Bastianini è quello messo meglio, in quanto paga soli 7 punti da Lowes. Il riminese ha già la promozione in MotoGP in tasca, e può contare su un team preparatissimo come Italtrans. Il VR46, invece, sembra aver perso la bussola. Luca Marini risente ancora dell’infortunio di Le Mans, ma il vero problema è che sente la pressione di un mondiale che potrebbe rimanere aperto fino all’ultima gara. Per il “Maro” è allarme rosso: con 23 punti di svantaggio, rischia di rimanere fuori dai giochi già il prossimo weekend.
In Moto3, infine, la classifica è più delineata. E’ molto difficile pensare che Albert Arenas possa avere un avversario che lo scavalchi, al di fuori di se stesso. Se lo spagnolo non sbaglia uno dei prossimi colpi, gli basta arrivare in fondo e la coppa sarà sua. Ma la legge delle corse è chiara: mai cantare vittoria troppo presto.
Lo sanno bene i suou avversari, che a Valencia 1 proveranno a mettere i bastoni tra le ruote ad Arenas. Ai Ogura, Celestino Vietti, Jaume Masia, Tony Arbolino e John McPhee. Sono questi i nomi ancora papabili per il numero uno della classe minore. Tra meno di 24 ore, i primi segnali di un provvisorio verdetto.