Il 2022 è una data che si avvicina troppo in fretta per Antonio Giovinazzi. Il pugliese di casa Alfa Romeo non ha in mano la riconferma per la prossima stagione, e si ritrova in una situazione decisamente scomoda. Il suo sedile è conteso da ben due piloti, entrambi dotati di un potente supporto. Nyck De Vries è appoggiato da Mercedes, la quale vuole ricompensarlo per il titolo vinto in Formula E. Dall’altro lato, il cinese Zhou porta una valigia di sponsor stimata in 40 milioni di dollari. Antonio sta nel mezzo, e non sa ancora che succederà. Facciamo il punto della situazione.
Antonio Giovinazzi a rischio per il 2022: dove sono i santi in paradiso?
Si, bisogna parlare di santi in paradiso, perché la chiave di volta del rebus è tutta qui. Giovinazzi, un santo ce l’avrebbe pure nella Ferrari (proprietaria del suo cartellino) ma le cose sono più complicate di quel che sembrano. Da un lato, il Cavallino vuole tenere il pugliese, come terzo pilota della Scuderia. Dall’altro, non c’è più quel legame diretto tra Alfa Romeo e la Rossa, complici i cambi di società avvenuti a seguito della fusione di FCA con PSA, che hanno portato alla nascita di Stellantis. Lo si capisce dal fatto che Frederic Vasseur, team principal della squadra che non appartiene nemmeno al Biscione (che è solo uno sponsor, la squadra è di Peter Sauber) ha ricevuto carta bianca per la scelta del pilota che affiancherà Valtteri Bottas. Tutto questo per dire che Antonio non godrà del supporto pieno di Ferrari per tenere il posto, e nemmeno dell’ACI, la quale è concentrata sui giovanissimi Gabriele Minì e Andrea Kimi Antonelli, pilotino dell’area Mercedes. E proprio dalla Stella che inizia la seconda parte del discorso.
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La lotta di potere
Oltre a Zhou, che ha dalla sua gli sponsor e la passione di Liberty Media per il mercato cinese, l’altro contendente al sedile di Antonio Giovinazzi per il 2022 è Nyck De Vries. Come Antonelli, anche l’olandese è un pilota Mercedes, ed è il “frutto” della guerra tra Toto Wolff e Chris Horner per la supremazia in F1. Il campione della Formula E era originariamente destinato alla Williams, ma Horner ha bruciato Wolff sul tempo piazzando Alexander Albon a Grove. Ora il manager austriaco sta facendo tutto quello che può per piazzare Nyck, che in passato apparteneva al programma giovani della McLaren che lo ha scaricato senza ritegno. Il sedile Alfa accanto a Bottas è l’unica opzione rimasta, facilitata da un apparente disinteresse da parte della Ferrari, che preferisce rapportarsi con Haas. La morale della favola è che Giovinazzi è rimasto solo, senza il supporto della casa di origine e senza un appoggio economico o politico di nessun genere. Di conseguenza, è una preda facile di un mercato a tratti “assassino” per i giovani talenti. È la solitudine dei numeri primi, o dei numeri 99, come nel caso del ragazzo di Martina Franca.
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Immagine in evidenza di Alfa Romeo Racing, per gentile concessione