La Roma è in vendita, ma non si può dire che la proprietà statunitense non abbia cuore per i colori. I Friedkin cercano soci di minoranza per suddividere il peso della gestione della Roma. Possibilmente che non venga impiegato nella gestione tecnica. Il lavoro svolto ad oggi, merita un plauso. Tale decisione non deve sorprendere.
AS Roma cerca soci: perché?
“Dobbiamo ringraziare la società, quello che abbiamo investito nel mercato è stato superiore a quello che Dan e Ryan avevano stabilito”. Le parole di Tiago Pinto alla conferenza stampa post calciomercato con le quali ringrazia i Friedkin. La Roma ha speso circa 30 milioni in più di ciò che era stato pianificato. Lo scorso agosto 2020 per 199 milioni euro la ricca famiglia statunitense rileva il club dall’ odiatissimo Pallotta. Sorprendente la rapidità con la quale la dirigenza attuale è arrivata alla stessa conclusione del predecessore. La passione non si è di certo affievolita nell’arco di un anno ed un mese di distanza. Solamente hanno capito in maniera molto agile, che il calcio in Italia è un business a perdere e che i costi di gestione in un arco temporale medio sono molto elevati. Nonostante gli sforzi della presidenza il bilancio al 31 Luglio si è chiuso con un rosso stimato a circa 150 milioni e l’indebitamento del club giallorosso è salito a quota 339 milioni di euro.
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Il profilo del partner: I Friedkin non mollano
La passione sopra ogni cosa, l’amore e l’attaccamento ai colori, il rispetto della tradizione, tutti elementi imprescindibili di un meticoloso e silenzioso lavoro, che punta al coinvolgimento in primo luogo del cuore che batte al centro di Roma: il tifo. L’aumento di capitale in poco più di dodici mesi pari a circa 250 milioni di euro è la testimonianza di assecondare lo sforzo per portare ai vertici il club, emblema e garanzia la scelta di José Mourinho. Ragion per cui il profilo ideale dell’identikit dell’eventuale socio, dovrebbe essere disponibile a rilevare il 30-40 % delle azioni, partecipate al ripianamento dei conti, non influire sulla gestione sportiva e al massimo occuparsi della grana stadio. Non sorprende come mai i primi fondi USA abbiano declinato. Sulla lista dei papabili il milionario ceco Radovan Vitek, proprio in merito ad una partnership finalizzata alla costruzione di uno stadio di proprietà e alla divisione degli oneri economici del club.