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Brescia-La Spezia, la partita infinita.

Emozioni a non finire nel match delle 18 tra Brescia e La Spezia. I liguri vanno in vantaggio per quattro volte e per quattro volte vengono raggiunti dai lombardi. Probabilmente è stata la gara più bella di questo campionato. 

La partita

Primo tempo: dopo soli quarantasette secondi gli ospiti vanno in vantaggio con Mora, che di prima, da fuori area, ribadisce in porta dopo una smanacciata di Andrenacci. Avvio shock per il Brescia, costretto a rincorrere tra le mura amiche, ma che sfiora il pareggio al 4′ con una punizione di Sabelli che scheggia la traversa. I padroni di casa si riversano dunque nella metà campo ospite e sfiorano il pareggio con Donnarumma, il suo tiro non inquadra la porta per questione di centimetri. La rete è nell’area e arriva al 22′, Bisoli recupera palla su Mora, velo di Torregrossa e Tonali, con un colpo da biliardo, siglai pareggio. Il Rigamonti diventa una bolgia, lo Spezia sembra in difficoltà. Al 30′ Mora viene ammonito per un intervento duro e pochi minuti dopo Donnarumma calcia nuovamente da fuori e per la seconda volta non inquadra la porta. Nonostante lo sforzo offensivo prodotto dai padroni di casa è lo Spezia a passare nuovamente in vantaggio al 40′ con Bidaoui, che dalla sinistra lascia partire un cross che diventa un tiro, con Andrenacci che non ci arriva e così la sfera termina in rete. Non ci sta il Brescia che al 43′ sfiora il pareggio con Donnarumma, ma ci pensa Lamanna a negare il gol con un intervento strepitoso. Allo scoccare del 45′ Terzi diventa il secondo giocatore della partita a finire sul taccuino dei cattivi. Nei minuti di recupero il Brescia trova il gol del pareggio con Donnarumma, che di ginocchio devia il tiro di Bisoli in rete. Finisce qui un primo tempo spettacolare, giocato a viso aperto da entrambe le parti.

Secondo tempo: seconda frazione di gioco che si apre con il forcing degli ospiti, che infatti al 49′ ritrova il vantaggio con il secondo gol di Bidaoui. Il Brescia reagisce per la terza volta e trova nuovamente il gol del pareggio grazie al secondo gol in questa partita di Donnarumma, servito perfettamente da Torregrossa. Al 57′ Bartolomei atterra Tonali e viene ammonito. Al 63′ Okereke salta secco Cistana e viene atterrato nell’uno contro uno da Andrenacci. Per l’arbitro non ci sono dubbi e assegna il penalty agli ospiti. Dal dischetto si presenta lo stesso attaccante, che non sbaglia. Per la quarta volta in questa gara lo Spezia è di nuovo avanti, per l’attaccante nigeriano è il sesto gol in campionato. Dopo il gol arrivano due cambi, uno per lato: nello Spezia entra Crimi per Di Francesco , nel Brescia esce Dessena per dare spazio a Ndoj. I padroni di casa non ci stanno e attaccano testa bassa, e infatti colpiscono ben due legni, uno con Sabelli, il secondo legno della partita per lui, e poi con Tonali. Corini si gioca anche la carta Tremolada, che prende il posto di Spalek al 72′. Gli sforzi offensivi dei padroni di casa vengono premiati al 76′. Torregrossa guadagna il secondo rigore della partita e dal dischetto Donnarumma non sbaglia. Per l’attaccante sono 18 gol in 17 partite e si tratta anche della sua seconda tripletta in questo campionato. Gli ultimi 10 minuti di gara sono palpitanti, entrambe le squadre vogliono vincere. Bisoli finisce sul taccuino dei cattivi per un intervento molto duro; Marino inserisce anche Galabinov per Okereke. Proprio il neo entrato va vicino al gol all’84’ con un colpo di testa che termina a lato di poco, risponde un minuto dopo il Brescia con Torregrossa, ma anche il suo tentativo non va a buon fine. Nei minuti di recupero Galabinov spreca un buon contropiede. Marino prova anche la carta Gyasi al posto di Bidaoui, ma non c’è più tempo. Finisce così 4-4 una partita folle, divertentissima e senza esclusioni di colpi. Prova di carattere quella dei padroni di casa, che però non trovano la vittoria e mancano il sorpasso in vetta alla classifica ai danni del Palermo. In evidenza le prestazioni di Donnarumma, Torregrossa, ma anche quella di Sandro Tonali. Lo Spezia può mangiarsi le mani per non aver gestito per ben quattro volte il vantaggio sui bresciani.