Velocità, grande precisione nel servire cross e assist ai compagni e ottime doti di spinta sono le caratteristiche che hanno fatto di Cafù uno dei migliori terzini destri nella storia del calcio.
Dal 1988, anno in cui ha esordito con le giovanili del San Paolo, la carriera del brasiliano è stata costellata di trofei e primati individuali, tra cui l’aver disputato tre finali consecutive della Coppa del Mondo. Dopo aver giocato anche per Real Saragozza e Palmeiras, il terzino approda in Serie A nella Roma di Zeman. Con i giallorossi, dimostra subito di sapersi adattare al gioco chiesto dall’allenatore e si rivela uno dei migliori giocatori del campionato. I tifosi, vedendo l’intensità con cui macina chilometri, sulla fascia destra, iniziano a soprannominarlo il Pendolino. Anche sotto la gestione Capello gioca delle stagioni da grande protagonista, soprattutto quella della vittoria dello scudetto 2001, in cui è titolare inamovibile. Resta nella Roma ancora per una stagione, poi, al termine del campionato 2002-2003, la società decide di non rinnovare il suo contratto.
È il Milan a prenderlo, a parametro zero, nell’estate del 2003. Ben presto conquista la scettica tifoseria rossonera e si ritaglia un ruolo da protagonista nella sua prima stagione, in cui vince il suo secondo scudetto personale. Nella stagione successiva fa parte di una delle migliori difese della Serie A, al fianco di Nesta, Stam e Maldini, continuando a ricevere la fiducia di Ancelotti, grazie alle sue prestazioni. Con il Milan, nel 2007, vince ancora la Champions League, la Supercoppa UEFA e il Mondiale per club, per poi ritirarsi dal calcio giocato al termine della stagione 2007-2008.
CAFÙ CON LA NAZIONALE
Cafù rimane ancora uno dei giocatori più simbolici della nazionale brasiliana. Con la Seleçao detiene ancora il record di presenze ed è stato capitano della squadra per cinque anni, dal 2002 al 2006. Esordisce con la nazionale il 12 settembre del 1990 e, l’anno seguente, fa parte della rosa che gioca la Copa America. Nel 1994 viene convocato per il Mondiale negli Stati Uniti, vinto dai verdeoro e, in finale, è consacrato a titolare fisso della squadra.
Prende parte anche Mondiale di Francia ’98 e nel 2002 guida il Brasile, come capitano, alla Coppa del Mondo in Corea/Giappone. Alla guida di una delle formazioni più forti di sempre, nella storia del Brasile, Cafù è uno dei migliori giocatori della sua nazionale e del torneo. Contro la Germania, disputa la sua terza finale consecutiva, entrando nella leggenda, e si porta a casa il suo secondo titolo mondiale.