F1 – Ennesima brutta figura per una F1 che ha perso ormai il suo dna: la Ferrari, nella giornata di oggi, si è vista respingere definitivamente il ricorso alla penalità inflitta a Sebastian Vettel in Canada, reo di non essere rientrato in modo sicuro in pista, dopo l’escursione sull’erba.
La gestione della vicenda da parte di FIA e Liberty Media ha destato molte polemiche tra addetti ai lavori e tifosi, che ormai non riconoscono più la F1 nel suo DNA originale, quello delle battaglia tra Lauda, Hunt, Villenueve, Arnoux, Prost, Mansell, Senna, Schumacher.
C’è bisogno di un cambio di rotta, rendendo liberi i piloti di gareggiare, semplificando il regolamento tecnico e sportivo.
Oggi è sicuramente uno dei punti più bassi nella storia di questo magnifico sport, gestito ormai malissimo da troppi anni.
In seguito, le prove portate dalla Ferrari e le motivazioni della sentenza:
a) analisi della telemetria della vettura di Vettel, inclusi dati relativi all’assetto
b) una video analisi delle diverse inquadrature (frontale, dall’alto, onboard) preparata al termine della gara
c) una video analisi di Karun Chandhok di Sky Sport Uk, fatta al termine della gara
d) un video della camera frontale di Vettel, rilasciato da F1 Limited dopo la gara
e) immagini video raccolte a fine gara
f) analisi del GPS delle traiettorie di Hamilton e Vettel, confrontate con quelle dei giri precedenti
g) testimonianza di Sebastian Vettel
Gli elementi a), b), e), f) e g) erano a disposizione già prima del termine della gara
L’elemento c) era nuovo, ma non significativo o rilevante, in quanto opinione di un terzo
L’elemento d) era nuovo ma non significativo o rilevante, perché la prova contenuta in questo video poteva essere riscontrata in altre immagini già a disposizione.