L’Inter è Campione d’Italia per la 19° volta. Conte esulta. Al secondo tentativo, il salentino cuce lo scudetto sulle casacche nere e azzurre dell’Internazionale di Milano. È una conquista strameritata, questa dell’Inter. Una vittoria avvenuta quattro turni prima che finisse il campionato. Fino adesso, in trentacinque partite di campionato, la squadra di Conte ha perso due sole volte: contro il Milan e la Samp. Ma ha vinto ben 25 volte, totalizzando, con i 7 pareggi, 82 punti. A San Siro, a parte il derby perso contro il Milan, ha solamente pareggiato con il Parma, poi le ha vinte tutte. Unico grande rammarico della stagione è aver fallito subito l’obiettivo Champions: fuori ai gironi.
L’Inter è Campione d’Italia per la 19° volta: Conte esulta
Per il tecnico salentino è il quinto massimo titolo nazionale, dopo i tre conquistati con la Juventus e quello con il Chelsea. Conte esulta. Con i cinque scudetti vinti da calciatore con la Juventus, arriva a dieci: un bel bottino, per un personaggio come lui, ossessionato dalla vittoria. Ad inizio stagione, assieme alla Juventus, l’Inter era la squadra favorita per vincere il campionato. Ma questo torneo i nerazzurri lo hanno poi stravinto.
La squadra di Conte è partita un po’ in sordina: ha lasciato scappare il Milan, ma poi è andata a riprenderlo. Quando nel derby di ritorno l’Inter ha battato la squadra di Pioli (3-0), si è quasi avuta la certezza che i nerazzurri avevano vinto questo scudetto. Ed ora solo febbraio.
Per l’Inter la svolta è arrivata a fine novembre, con il Sassuolo, quando Conte ha deciso di affidarsi al suo modulo preferito il 3-5-2. Da lì, a parte il pareggio di gennaio a Roma contro la squadra di Fonseca (2-2), tra l’altro maturato nei minuti finale della partita (86′ rete di Mancini), l’Inter ha vinto tutte le partite di campionato, fino a questo aprile quando ha pareggiato con Spezia e Napoli.
Inizialmente Conte ha stentato a trovare una quadratura alla squadra. Si era partiti con un 3-4-1-2, pensando addirittura di far giocare Kolarov come terzo di difesa. In questo schema Vidal o Eriksen avrebbero svolto il ruolo di trequartista e Brozovic e Barella avrebbero dovuto fare i due mediani. La fortuna dell’Inter è stata anche quella di avere trattenuto Skriniar, che a fine agosto si pensava dovesse andare al Tottenham. Lo slovacco, con De Vrij e Bastoni, ha costituito una linea difensiva straordinaria, che è stata una delle grandi forze dell’Inter di questa stagione. Se andiamo a vedere, l’Inter, ha iniziato a trovare l’equilibrio e i risultati proprio quando ha deciso di affidarsi a questo trio. Prima la difesa sembrava essere un cantiere aperto e la squadra ne ha patito parecchio. Pensiamo ai gol subiti nelle prime apparizioni della stagione a San Siro: erano almeno due a partita (Fiorentina 3, Milan 2, Real Madrid 2, Torino 2).
Tutti bravi, ma la palma del migliore spetta a Lukaku
In questa stagione dell’Inter, tutti hanno meriti, ma il titolo di migliore dell’anno va a Lukaku. L’ex giocatore del Manchester United con i suoi gol (21), i suoi assist (7) ha letteralmente trascinato al titolo i nerazzurri, voto: 9.5.
Ma anche Barella è stato straordinario, ha saputo lottare, ha giocato con caparbietà ogni partita e soprattutto è riuscito a disciplinarsi, limitando il numero di cartellini gialli suo carico, voto: 9.
Un 9 va anche a tutto il trio della difesa. Skriniar è stato sublime, ha dato fisicità e qualità al reparto. Mentre De Vrij ha dato grande ordine giocando con maestria quasi tutti gli incontri. Molti meriti vanno anche al giovane Bastoni, che ormai è diventato una realtà del calcio nazionale.
Un bel 8.5 se lo beccano anche Lautaro e Hakimi. Il Toro è stato il partner ideale per Lukaku, è diventato un giocatore vero, completo, affidabile. I meriti vanno sicuramente anche a Conte che ha saputo gestirlo ed educarlo a un gioco per la squadra. Il marocchino invece è stata la scommessa vincente della stagione. Con la sua velocità e la sua capacità realizzativa (sei le reti siglate nella stagione), ha portato valore aggiunto alla squadra. Giocatore formidabile.
Handanovic, Brozovic e Darmian, si portano a casa invece un bel 8. Il capitano qualche indecisione l’ha avuta quest’anno: Benevento, Napoli e Spezia, ricordate? Ma Handanovic rimane una sicurezza. Brozovic è sempre stato continuo, gli è mancato forse quel guizzo per diventare un vero protagonista della stagione, ma il suo apporto alla conquista del titolo è fuori discussione. Darmian ha siglato gol pesantissimi: Cagliari e Verona. Chiamato in causa dal generale Conte, ha risposto sempre egregiamente alla chiamata.
Conte esulta anche per la scommessa vinta con Eriksen
Eriksen si mertita un bel 7.5, mezzo voto in più per la signorilità con cui ha saputo affrontare i momenti difficili: gli avevano già fatto fare le valigie, lui le ha disfatte senza fare alcun cenno di polemica e si è poi messo umilmente al servizio del mister. Di fatto ha siglato la rete dello scudetto. È bello che sia stato lui a realizzarla, giusta ricompensa per un giocatore che ha saputo mettersi al servizio della squadra.
Una nota di merito la ottengono anche i Sanchez, i Gagliardini, i Perisic, per cosa sono riusciti a dare nella stagione, voto 6.5. Dal cileno ci si aspettava qualcosa in più, ma la sua doppietta al Parma nel giorno del sorpasso al Milan, ha edulcorato la sua stagione. Ad inizio stagione Gagliardini ha avuto molto spazio, non ha mai demeritato. Conte sa che, se è il caso, su un giocatore così può sempre contare. Il croato Perisic ha saputo rendersi utile alla squadra nel ruolo che mancava a Conte. Ha svolto un ruolo che si sa a lui non piaceva molto, quello terzino di fascia. Il suo apporto al modulo è stato fondamentale.
D’Ambrosio, Ranocchia, Sensi, Young, meritano tutti la sufficienza, voto: 6.
Mentre Kolarov e Vidal sono le uniche due note stonate della stagione, voto: 5.5. Anche se quel gol di Vidal alla sua ex squadra, la Juve, è uno dei ricordi più belli di tutta la stagione nerazzurra. Ci perdoni Vidal per questa votazione. Ma è un segno di grande stima per il giocatore, che sappiamo avrebbe potuto dare molto di più, specie in chiave Champions. Conte esulta, per cosa è riuscito a creare in questa stagione. A lui come a Lukaku spetta un bel 9.5.
In Campionato è lotta per un posto Champions e la permanenza in Serie A
Il pareggio dell’Atalanta a Reggio Emilia contro il Sassuolo (1-1), frena la corsa della squadra di Gasperini alla conquista di un posto per la Champions e Milan e Juve ne approfittano, battendo rispettivamente Benevento (2-0) e Udinese (1-2), agganciandola in classifica. Il Napoli invece ha una battuta di arresto: si fa rimontare nei minuti di recupero dal Cagliari (1-1) e perde posti in graduatoria. Anche la Lazio è sempre lì e con una partita da recuperare. La classifica ora è Atalanta, Milan, Juve, 69. Napoli, 67. Lazio, 64. Di scontri diretti da giocare c’è quello di domenica sera tra Juve e Milan allo Stadium di Torino, poi quello dell’ultima giornata al Gewiss Stadium di Bergamo tra Atalanta e Milan. Per la squadra di Pioli sembra davvero un’impresa conquistare un posto nella prossima Champions. Nel duello tra Napoli e Lazio, i partenopei sono in vantaggio sui laziali, per via della differenza reti negli scontri diretti.
In questa settimana retrocedono matematicamente nella serie cadetta Parma e Crotone. Per vedere chi sarà la terza squadra a retrocedere dalla massima serie alla serie cadetta, bisognerà aspettare ancora qualche settimana, se non l’ultima giornata di campionato. Ora al terzultimo posto solitario si trova il Benevento (31 punti), ma già domenica la squadra di Pippo Inzaghi ha uno scontro decisivo al Vigorito contro il Cagliari, che potrebbe cambiare nuovamente tutto lo scenario della Serie A. Oltre al Benevento, nella lotta alla salvezza, sono coinvolte altre cinque squadre: Genoa (36), Fiorentina (35), Torino (34), Spezia (34) e Cagliari (32).