Crisi Juve: è forse troppo presto per puntare il dito sulla squadra di Allegri. Ma la rimonta subita nella prima giornata contro l’Udinese, la fuga di Cristiano Ronaldo da Torino, la sconfitta in casa contro la matricola Empoli, portano a pensare che per la Juventus potrebbe essere di nuovo una stagione travagliata. Con le vittorie di Inter, Milan, Roma, Lazio e Napoli (su Verona, Cagliari, Salernitana, Spezia e Genoa), la Juventus, dopo due solo giornate di Campionato, si ritrova già a rincorrere cinque punti sui rivali e la prossima settimana, dopo la sosta per le nazionali, al Diego Armando Maradona di Napoli, ci sarà la sfida tra la squadra di Spalletti e quella di Allegri. Se i bianconeri torneranno a casa senza almeno un punto, certamente, si parlerà di una crisi Juve.
Crisi Juve: il Campionato è appena iniziato, ma Allegri è già costretto a rincorrere
Max Allegri sarà anche abituato alle false partenze. Ricordiamo l’inizio della stagione 2015/16, quando la sua Juve fece un solo punto nelle prime tre giornate: sconfitta in casa alla prima giornata contro l’Udinese, sconfitta a Roma contro la squadra di Garcia e solo pareggio allo Stadium contro il Chievo. Poi, dopo quelle tre partite, quella Juve, si riprese e i bianconeri vinsero il Campionato in carrozza, con ben tre giornate di anticipo: a Natale erano già gli altri a dover rincorrere la squadra di Allegri.
La nuova versione della Juventus di Allegri non convince molto
Ora, però, rispetto ad allora, la situazione sembra un po’ cambiata. La Juve viene da un quarto posto non molto convincente. Mentre quella Juve veniva da quattro scudetti vinti. All’epoca Allegri poteva contare su una squadra molto collaudata. In difesa c’era il trio formato da Barzagli, Bonucci, Chiellini, ma soprattutto a centrocampo c’erano giocatori della forza di Pogba, Khedira e Marchisio. Quella Juve, forse, stava pagando il rodaggio della nuova coppia d’attacco Mandzukic-Dybala o magari stava solamente pagando lo scotto per la perdita di tre campioni, come Pirlo, Vidal e Tevez. Invece, adesso, in questa nuova versione della Juve di Allegri, sembra esserci molta confusione. Certo, la precoce partenza di Ronaldo può avere fatto effetto sulla squadra, ma questa Juve sembra essere un po’ meno collaudata di quella di sei stagioni fa.
Crisi Juve: centrocampo da inventare?
Ora come ora non c’è nessun giocatore nella Juve che potrebbe essere chiamato leader per il centrocampo bianconero. Tutto fa supporre che molto girerà intorno alla figura del neo acquisto Locatelli. Ma di fatto non si è ancora capito bene come si schiererà questa Juve in mezzo al campo. La cosa certa è che, dietro, la squadra si dispone a quattro, con De Ligt che dovrebbe sempre essere chiamato a fare il titolare. Ma a centrocampo non si capisce ancora bene cosa si voglia fare. Sabato, in mezzo in campo, ci è andato a finire Danilo. Ma è possibile che con giocatori del valore di Betancur, Rabiot, Locatelli, Ramsey, Mc Kennie, Cuadrado, Bernardeschi, Kulusevski (Arthur è ancora infortunato), non si possa trovare una quadra e debba andare a giocare in mezzo l’ex Manchester City, Danilo? Di soluzioni, davvero, ce ne sono a bizzeffe. Il centrocampo potrebbe essere a due, a tre, a quattro, addirittura a cinque volendo. In questa rosa ci sono mediani, intenditori, centrali, esterni, ali… forse manca un vero play, ma di centrali ce ne sono: Betancur, Rabiot, Locatelli, Ramsey, Mc Kennie e all’occorrenza anche Bernardeschi potrebbe esserlo. Dunque: non c’è Pogba, Pjanic alla fine non è ritornato, ma di materiale per cercare di costruire qualcosa di buono ce n’è.
Dopo due giornate a punteggio pieno ci sono Inter, Milan, Roma, Lazio e Napoli
Le prime due giornate di Campionato hanno confermato che le cosiddette sette sorelle dovrebbero giocarsi scudetto e qualificazione Champions. Anche se Juve e Atalanta non hanno brillato abbastanza, in queste prime due gare di avvio stagione, le squadre di Allegri e Gasperini saranno sicuramente due protagoniste della Serie A. Difficilmente, però, qualcuno potrebbe inserirsi tra queste sette squadre nella lotta Champions. Forse la Fiorentina sembra quella più attrezzata per avvicinarsi a loro. Ma, alla formazione viola, sembra mancargli ancora qualcosa (vedi la sconfitta della settimana scorsa nella prima di Campionato, a Roma, contro i giallorossi). Magari anche il Sassuolo spera di fare quel balzo in avanti per arrivare a quel sogno di partecipare a una coppa europea la prossima stagione, ma sembra davvero improbabile che la squadra di Dionisi, che è pur riuscita a trattenere i suoi gioielli: Berardi, Boga e Raspadori (e che spera di lanciare definitivamente nel calcio che conta Scamacca), possa arrivare sopra a una di queste sette.
L’avvio della squadra di Simone Inzaghi fa bene sperare i tifosi dell’Inter
Fino a due settimane fa c’erano molte perplessità sui Campioni in carica dell’Inter. Due primi grandi primi attori della scorsa stagione erano stati (forse) costretti a fare le valigie (Lukaku e Hakimi) e su Simone Inzaghi c’erano grandi perplessità se fosse riuscito a raccogliere l’eredità di Antonio Conte. Bene: Simone Inzaghi ha dato dimostrazione di essere un tecnico davvero maturo. Nella prima gara la sua Inter ha surclassato il Genoa. Poi, nella seconda partita, dopo aver patito un avvio incessante del Verona, la sua Inter ha recuperato lo svantaggio e ha saputo poi dominare l’avversario. Mentre i nuovi arrivi, Dzeko e Correa, che hanno l’incombenza di dover far dimenticare a tutti il bravissimo Lukaku, sono stati dei veri protagonisti delle vittorie interiste. Correa, addirittura, dopo aver firmato da pochi giorni il contratto con la società di Zhang, a Verona, è entrato in campo al 74’ al posto di Lautaro e ha segnato il gol della vittoria per l’Inter, segnando poi anche il gol della sicurezza, quello del 3-1. Per ora in zona Porta Nuova è davvero tutto tranquillo e nessuno sta rimpiangendo Conte, Lukaku o Hakimi. Anzi, si sta esaltando il lavoro di Marotta e Piero Ausilio e più nessuno parla male di Zhang.