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Debutto del ciclismo adattivo femminile prima della selezione paralimpica

E’ il Paralympics Cycling Open di Huntsville l’evento che ha visto il ritorno in gara della squadra di ciclismo adattiva femminile della Challenged Athletes Foundation dopo oltre un anno. Tornare a correre ha un doppio significato: raggiungere obiettivi agonistici importanti e cercare di coinvolgere il maggior numero possibile di donne nella specialità. Insomma far crescere il ciclismo adattivo.

Riguardo gli obiettivi, Alicia Dana ha sottolineato: “L’Open è stata una gara importante per dare il via alla stagione, in palio c’erano le selezioni per la prossima Coppa del Mondo a Ostenda, in Belgio”. Alicia è il capitano del CAF Women’s Adaptive Cycling Team, una squadra che conta sei cicliste adattive che gareggiano a diversi livelli e in diverse classificazioni. Tra di loro ci sono atlete che stanno cercando di ottenere i pass per la qualificazione alle paralimpiadi di Tokio. Compresa Oksana Masters che di medaglie paralimpiche ne ha vinte ben otto.

Carlos Moleda è l’allenatore che sta seguendo il CAF Women’s Adaptive Cycling Team esperto nelle attività di handcycling e ne è anche manager. Nel 1989, rimase paralizzato mentre era in servizio e dopo l’infortunio ha iniziato a praticare sport specializzandosi nelle corse in sedia a rotelle. Sei volte campione nazionale di handcycling e cinque volte campione come Hawaii Ironman.

E’ lui ha comprendere che mentre cresceva la specialità in campo maschile, non accadeva altrettanto in quello femminile. “Il nostro obiettivo principale nel lavorare come una squadra è incoraggiare e ispirare gli altri, con l’obiettivo di portare più donne in bicicletta e coinvolte nello sport“, sono le sue parole. “Queste donne sono ambasciatrici di atleti con disabilità a così tanti livelli e stanno cambiando il volto delle donne nel mondo del ciclismo e dello sport in generale“.

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Come detto, la squadra è composta da sei atlete agoniste nel ciclismo adattivo con un palmares invidiabile. Medaglie olimpiche Coppe del Mondo oltre a campionati nazionali. In più, un gruppo di ciclisti paralimpici che va dai 17 ai 49 anni. Ognuno di loro è stato aiutato anche economicamente per acquistare attrezzature, sostenere allenamenti e avere rimborsi durante le gare.

Non c’è niente di più potente di un determinato gruppo di donne che si sostengono a vicenda“, è il pensiero di Oksana Masters, la otto volte medaglia paralimpica. “Mettersi insieme e stare con persone che la pensano allo stesso modo con sfide simili non è solo motivante, ma anche che cambia la vita“.

Un messaggio in linea con la convinzione che il coinvolgimento nello sport a qualsiasi livello aumenta l’autostima, incoraggia l’indipendenza e migliora la qualità della vita.