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Disabilità: inclusione attraverso lo sport, se ne è parlato a Roma

Si è svolto nell’Istituto Tommaso Salvini di Roma la seconda edizione dell’ iniziativa che porta lo sport paralimpico nelle scuole

Lo sport come  modello di inclusione per le persone con disabilità?

Un argomento che  il Comitato Italiano Paralimpico  (C.I.P.) ha voluto portare nelle scuole. Lo scorso 25 ottobre, a Roma, la seconda edizione de ” Il movimento Paralimpico entra nelle scuole” ha messo a confronto giovani studenti e campioni di varie specialità. Lo scopo principale, favorire la completa integrazione degli alunni con disabilità.

Presenti la Presidente della Commissione XI – Scuola di Roma Capitale Maria Teresa Zotta, il  Coordinatore dell’U.S.R. del Lazio Prof. Antonino Mancuso, il Segretario della Federazione Italiana Sport Paralimpici degli Intellettivi e Relazionali Massimo Buonomo e il Presidente C.I.P. Lazio Pasquale Barone. Soprattutto, gli atleti che hanno voluto portare la loro testimonianza di  quanto l’attività sportiva abbia contribuito alla loro  integrazione, non solo nella scuola, ma anche nella società.

Oxana Corso, velocista,  Veronica Tartaglia schermitrice non vedente,  Fabio Marsiliani atleta della squadra di Sitting Volley, Massimo Romiti atleta di canottaggio e  Carlo Di Giusto allenatore nazionale della squadra di basket in carrozzina. Ognuno ha  raccontato le proprie esperienze e dispensato consigli.

Le testimonianze

Oxana Corso, due medaglie d’oro ai campionati europei di Stadskanaal  nel 2012 che hanno preceduto di poco le due medaglie d’argento alle Paralimpiadi di Londra nello stesso anno. Il suo sport l’atletica leggera, le  specialità i 100 e 200 piani. Nel 2013 a Grosseto stabilisce il primato  del mondo sui 400 metri categoria T35  con il tempo di 1’22″37. Il suo desiderio è quello di essere considerata esclusivamente un atleta e ai ragazzi ha detto:

La nostra società deve parlare di sport senza distinzione alcuna, noi siamo atleti come gli altri

Carlo Di Giusto, prima atleta agonista e poi allenatore nazionale, ha raccontato del disagio di passare le ore di educazione fisica in classe. Lontano dai suoi compagni che si trasferivano in palestra per fare attività. Ma anche quanto la possibilità di fare sport in carrozzina sia stata parte integrante del miglioramento del suo rapporto con gli altri.

Un momento di particolare emozione è stato vissuto dagli studenti nell’assistere alla proiezione del video delle prestazioni degli atleti alle Paralimpiadi di Londra nel 2012 e Rio de Janeiro nel 2016. Molti  di loro non si erano mai confrontati con queste discipline sportive e sono rimasti entusiasti. Ma anche increduli davanti alle performance mostrate.

Una giornata intensa che si è conclusa nella tarda mattinata con l’esibizione dei paratleti  in alcune discipline tra cui parabadminton, calcio A5 dir, sitting volley, bocce e  tennis tavolo. I ragazzi hanno osservato e potuto provare le discipline, mettendosi alla prova con entusiamo.

Gli organizzatori hanno concluso con soddisfazione l’evento considerando l’operazione integrazione  decisamente riuscita.