Il Milan fa festa. Theo Hernandez riagguanta la vittoria al 92′ e i rossoneri salvano la testa della classifica. La vittoria sulla Lazio (3-2) consente alla squadra di Pioli di mantenere quel punto di vantaggio sull’Inter, che a Verona batte la squadra di Juric per due reti a una. Capitombola invece la Juve, che perde 3-0 in casa contro la Fiorentina di Prandelli. In coda alla classifica, a Napoli, il Torino si fa ancora recuperare oltre il 90′ (1-1) ed è il nuovo fanalino di coda della Serie A.
Che festa per il Milan
Pareva essere l’ennesimo pareggio per 2-2 per il Milan. Invece Theo Hernandez realizza la rete nel recupero, che consente alla squadra di Pioli di rimanere in vetta alla classifica. La Milano rossonera fa festa e verrebbe quasi da dire che, in questo anno nefasto, solo il Diavolo poteva festeggiare. In questo terribile 2020 il Milan è la squadra italiana che ha fatto più punti, 79. Un anno fa, di questi giorni, dopo la disastrosa sconfitta con l’Atalanta per 5-0, in molti avevano meditato che Pioli non avrebbe neanche mangiato la colomba pasquale. Invece, oggi, il tecnico parmigiano si mangia e, soprattutto, si gusta il panettone fino all’ultima briciola.
Cosa è riuscito a fare il Milan in questo anno, in pochi se lo sarebbero mai immaginato. Eppure per come è iniziata la stagione 2020/21 dei rossoneri, qualcosa sembrava dovesse scriversi. Ricordiamo a tutti come si è qualificato il Milan per la fase a gironi dell’Europa League: rete del pareggio di Calhanoglu al 122′, secondo minuto di recupero dei tempi supplementari e… poi l’infinità di match point falliti dai portoghesi del Rio Ave, nella lotteria dei calci di rigore. Che fosse l’inizio di qualche festa, c’era un sentore, ma che si tratterà di una festa così importante in pochi ancora se lo riescono ad immaginare.
Settimo sigillo per l’Inter
L’Inter vince per la settima volta consecutiva e rimane al passo del Milan. A Verona la squadra di Conte supera l’undici di Juric (come sempre senza massacrare l’avversario) restando la più agguerrita inseguitrice del Milan. Dopo un primo tempo anonimo, Hakimi inserisce la marcia e l’Inter si manifesta. Nei primi 45′ di gioco il marocchino è pigro, ma nei secondi 45′ della ripresa, Hakimi, fa poi il fenomeno. L’ex madridista offre l’assist a Lautaro per il primo gol nerazzurro e sulle fasce diventa imprendibile. Che una società come il Real Madrid abbia regalato a Milano due terzini, uno di fascia destra, Hakimi e uno di fascia sinistra, Theo Hernandez, resta un rebus.
Ieri, in realtà, l’Inter ha patito solo dal punto di vista del tabellino, perché come a Reggio Emilia contro il Sassuolo ha lasciato poco campo agli avversari. Ma quello che alla squadra di Conte non riesce mai, è ammazzare le partite e quindi la sfida è rimasta aperta fino al 90′. Comunque sia i tre punti di Verona sono un bottino importante. Rammentiamo che, in questa stagione, poche squadre hanno prevalso sull’undici di Juric. Lazio e Atalanta hanno perso con loro. E Milan, Juve e Roma (poi vinto a tavolino) hanno pareggiato.
Notte fonda per la Juventus
In un giorno la Juve perde 6 punti dalle milanesi. Martedì il giudice le cancella il 3-0 a tavolino della partita contro il Napoli di ottobre. Poi nella serata crolla in casa contro la Fiorentina di Prandelli. In dieci contro undici per l’espulsione di Cuadrado, per oltre 70′, la squadra di Pirlo, non riesce a rispondere al gol lampo di Vlahovic e precipita allo Stadium perdendo addirittura per 3-0. Dopo alcune belle prove, la Juve ritorna ad essere quella struttura in cui tutto è un cantiere aperto. Il primo gol lo prende in contropiede, quando tutta la squadra è sbilanciata inspiegabilmente in avanti, dopo solo due minuti di gioco. Ribery viene lasciato al caso e così poi lui pennella l’azione che porta al gol di Vlahovic. Ma anche in questo caso, perché Vlahovic è così libero di lanciarsi a rete quando a presidiare la zona di campo ci dovrebbero essere De Ligt e Bonucci?
La Juve ha sicuramente i mezzi per essere una squadra tutta di un pezzo. I giocatori e i giovani che ha la Juventus sono in pochi ad averli nel Mondo. Non occorre chissà quale magia o alchimia per fare diventare questa squadra, una delle formazioni più forti e concrete del pianeta. Occorrerebbe, forse, solo dare un maggiore ordine di gioco. Con questo non significa che Pirlo sia il responsabile di questa disorganizzazione, perché si è visto di cosa sia stato capace di fare a Barcellona. Solo occorrerebbe scegliere i giocatori veri su cui potere puntare sempre, per ogni caso ed ogni evenienza.
Il Toro è il fanalino di coda della Serie A
Non c’è mai stata squadra al Mondo che abbia gettato via vittorie come il Toro di quest’anno. Sono 23 i punti che la formazione di Giampaolo non è riuscito a mantenere, partendo da una situazione di vantaggio. Cosa capiti a questo Toro in pochi se lo sanno spiegare. Anche ieri questa squadra di Giampaolo si è fatta rimontare. E ancora una volta si è fatta rimontare nei tempi del recupero. La rete di Insigne è stata un bell’invenzione dello scugnizzo partenopeo, ma che il Toro debba prendere sempre un gol nel finale, per non riuscire mai a portare in porto una gara, non vi è scritto da nessuna parte.
Ora, il Toro, dopo la vittoria del Crotone sul Parma, si trova all’ultimo posto della Serie A. La classifica è corta. La salvezza è a tre punti. Lo Spezia, quart’ultimo, ha 11 punti, contro gli otto dei granata (il Parma quintultimo è solo quattro punti più in su). Ma occorre sapere dove potere andare. Nelle ultime cinque gare del girone di andata i granata devono affrontare Parma, Spezia e Benevento. Insomma, ci potrebbero essere le condizioni per riuscire a risollevarsi da questo ultimo posto in classifica. Il dilemma è se continuare con il maestro Giampaolo o preferire uno che inietti un po’ di sano “tremendismo” in questo desolato ambiente granata.