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Formula 1: il calendario 2021 è un rompicapo

Siamo ormai a metà stagione ma, che ci crediate o no, il calendario 2021 della Formula 1 non è ancora definitivo! Nelle scorse settimane vi abbiamo raccontato delle cancellazioni delle tappe di Singapore, Canada e Australia, con le varie sostituzioni annunciate. Ma la situazione è lungi dall’essere definitiva, tanto che arrivano voci da ogni dove di nuove defezioni. Si tratta di una brutta gatta da pelare per il boss Stefano Domenicali, chiamato a mantenere in piedi una stagione che rischia di essere accorciata. Facciamo il punto della situazione.

Formula 1: cosa dobbiamo aspettarci dal calendario 2021?

Riassumendo: Cina, Vietnam Canada, Singapore e Australia hanno già gettato la spugna. La situazione sanitaria spinge alcuni paesi ad essere più prudenti di altri, influendo molto sui permessi e sulle procedure per gli ingressi. Il caso dell’Albert Park è emblematico: il governo australiano ha deciso di chiudere le frontiere a tutti fino alla metà del 2022, a dispetto del fatto che più del 90% del paddock è vaccinato e quindi non può contagiarsi né contagiare. Singapore è sulla stessa lunghezza d’onda, quindi è meglio guardare altrove. Per queste gare, già sono stati annunciati i rimpiazzi, con i GP di Imola, Portogallo e Stiria già disputati. Per la gara asiatica si è presentata la candidatura della Turchia, già sostituto del Canada ma poi abbandonata perché il paese è nella lista nera del ministero della sanità britannico. A onor del vero, lo è ancora, ma l’hanno ritirata fuori lo stesso. Mah…

Le gare a rischio cancellazione

Ma la cosa non finisce qui. Oltre alle corse già annullate, altre sono a rischio. Il GP del Giappone è in una situazione simile a Singapore, con il governo di Tokyo che non si sa bene cosa vuole fare. C’è una remota possibilità che si possa correre, senza pubblico, ma spetta alla Honda decidere se tentare questa strada oppure no. Quasi certamente non si andrà in Brasile, data la situazione non solo epidemiologica che sta attraversando la nazione. Forse è a rischio anche il Messico, ma c’è da dire che la Formula E ha corso lì regolarmente, quindi forse c’è speranza. In caso di defezioni, Stefano Domenicali ha già pronte le alternative. Circuiti come il Mugello ed il Nürburgring sono già stati allertati, e si sta trattando per un secondo GP ad Austin. C’è poi la candidatura di Silverstone per un ennesimo bis. Vedremo cosa deciderà Stefano, ma una cosa è certa: cascasse il mondo, il calendario di quest’anno conterà 23 gare. Più che una certezza, appare una promessa. E si sa, le promesse non sempre vengono mantenute.


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