Il GP del Qatar il boss della Red Bull lo ricorderà per un bel pezzo. Christian Horner, prima dell’inizio della gara, si è scagliato contro un commissario, reo di aver punito ingiustamente Max Verstappen per la bandiera gialla. La cosa non è piaciuta alla direzione gara, che ha convocato l’ex pilota inglese. Ora Horner dovrà scontare una sanzione, a cui si sono aggiunte le scuse pubbliche. Ricostruiamo la vicenda.
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Cosa ha detto Horner contro il commissario?
Nelle interviste pre gara, Horner ha commentato la retrocessione di cinque posizioni di Verstappen, sostenendo che sia stata opera di un commissario “disonesto“. La cosa sembrava finita lì, ma in realtà le parole sono riecheggiate nella stanza di Michael Masi. Il risultato è stato che Horner ha ricevuto la lettera di convocazione, per spiegare la sua “parolaccia”. “Penso che non si dovrebbe attaccare nessuna persona, soprattutto quando parliamo di migliaia di commissari volontari in tutto il mondo, che ci regalano tanto del loro tempo libero“, ha detto l’australiano a Motorsport.com. “Senza di loro, questo sport che abbiamo tutti a cuore, non potrebbe esserci. Difenderò ogni commissario volontario, su ogni pista del mondo. E sottolineo che questo non è accettabile“. Masi ha poi ammesso di aver convocato e sanzionato Horner per creare un precedente: la FIA vuole maggiore rispetto per gli addetti ai lavori.
Ma quale sarà la sanzione di Chris? Il manager dovrà partecipare ad un seminario di formazione dei marshal nel 2022! Una sorta di “servizi sociali”, come ha spiegato lo stesso Masi: “È un seminario di due giorni per i commissari e di solito ci sono molti argomenti da discutere. Penso che potremmo anche dargli un argomento da presentare“. Per dovere di cronaca, sottolineiamo che Horner si è scusato pubblicamente per le sue parole (e lo ha fatto anche di persona al diretto interessato), e di aver accettato la proposta della FIA di partecipare al seminario. Tutto è bene ciò che finisce bene.
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Immagine in evidenza di Red Bull Content Pool, per gentile concessione