― Advertisement ―

spot_img

Napoli sempre in testa: ora il turno infrasettimanale

Napoli sempre in testa al Campionato. La squadra di Spalletti vince a Bergamo, su un campo difficilissimo, anche senza il georgiano Kvaratskhelia. Il Milan...
HomeCalcioI rossoneri con Ibra sono sempre in cima alla vetta

I rossoneri con Ibra sono sempre in cima alla vetta

Zlatan Ibrahimovic segna altre due reti nella sfida contro il Napoli e i rossoneri rimangono soli al comando della Serie A. Vincono anche Juve, Inter, Roma, Lazio e il sorprendente Sassuolo di De Zerbi, che rimane sempre secondo in classifica, a due lunghezze dalla squadra di Pioli. L’Atalanta invece ha una battuta di arresto a Cesena e pareggia a reti inviolate contro la rivelazione Spezia di Vincenzo Italiano. Con le due reti al San Paolo, lo svedese balza anche in testa alla classifica dei cannonieri, con 10 segnature. Sul finire della gara, però, il centravanti del Milan, esce per un fastidio muscolare.

Continua la marcia dei rossoneri in testa alla classifica

E adesso sono venti gli incontri in cui il Milan non esce sconfitto in una sfida di Campionato. Dodici sono i risultati positivi conseguiti nel corso dell’ultima stagione 2019/20 e otto sono quelli conseguiti in questo avvio di stagione 2020/21. La vittoria di ieri, contro la squadra di Gattuso, ha sancito che per il momento il Milan è la squadra Regina di questo Campionato. Al San Paolo, i rossoneri, non vincevano da dieci anni e guarda a caso, in quella sfida, c’era in campo sempre lui: Zlatan Ibrahimovic.

In queste prime otto gare della stagione, il Diavolo, ha sì incontrato, nelle prime tre giornate, due delle matricole della nostra Serie A, Spezia e Crotone, ma poi ha battuto l’Inter nel derby, ha pareggiato convincendo con la Roma e ha vinto a Napoli contro i partenopei. Finora il Milan ha segnato 19 gol e solo Inter e Sassuolo hanno saputo fare meglio, con 20 reti all’attivo. Ma la squadra di Conte ha subito 13 reti, rispetto alle 8 subite dai rossoneri. Sabato va in scena proprio lo scontro tra i nerazzurri e la squadra di De Zerbi. Mentre i rossoneri se la vedranno domenica a San Siro contro la Fiorentina di Prandelli, ieri clamorosamente sconfitta dal Benevento di Pippo Inzaghi, sul campo del Franchi.

Solita pazza Inter

Come è già successo tre volte nel corso di questa stagione, contro Milan, Parma e Real Madrid, l’Inter è andata sotto di due reti. Se, con i rossoneri, i nerazzurri erano solo riusciti a raccorciare le distanze, e con i madridisti erano riusciti ad agguantare il pareggio, per poi perdere la partita e con il Parma avevano pareggiato (2-2). Questa volta, alla squadra di Conte, è riuscita la rimonta. Impresa che era riuscita, sempre a San Siro, anche contro la Fiorentina (4-3), che per due volte si era trovata in vantaggio, ma solo per una lunghezza (0-1/2-3). Che questa Inter sia schizofrenica, ormai lo sanno anche gli steli d’erba dei campi di calcio di tutto il pianeta. Che questa Inter si rialzi solo dopo avere preso qualche schiaffone, rimane però un mistero.

Ieri Giancarlo Marocchi, opinionista Sky, sottolineava il fatto che questa squadra potrebbe giocare più libera dagli schemi, perché quando si butta all’impazzata, dando sfogo alle proprie individualità, trova poi sempre la via del gol. In effetti, in Ucraina, contro lo Shakhtar, dove l’Inter aveva dominato la gara, la squadra di Conte, non era poi arrivata al gol (0-0). Evidentemente avrebbe dovuto trovarsi in svantaggio per andare a rete. Senza quella rabbia, quella foga, alla ricerca della rete, può essere che i nerazzurri rimangano ingessati nelle loro elucubrazioni tattiche. O forse come dice il mister salentino, i suoi giocatori dovrebbero sempre giocare con il sangue negli occhi. Che ci sia la necessità di reperire un buon psicologo ad Appiano Gentile, è fuori di dubbio.

La sorpresa Sassuolo

Con 18 punti all’attivo, la squadra di De Zerbi si trova al secondo posto della Serie A italiana. In questo momento, insieme all’Inter, con 20 reti, il Sassuolo è il miglior attacco d’Italia. E con nove reti subite è la quarta difesa del Campionato. In queste ultime gare, in attacco, il Sassuolo ha dovuto fare a meno del suo miglior bomber, Ciccio Caputo, che è dalla partita contro l’Udinese che non scende più in campo con i neroverdi (il centravanti di Altamura era mancato anche nella sfida al San Paolo contro il Napoli ndr). Contro partenopei e scaligeri il suo posto lo ha preso il giovanissimo Raspadori, e le partite sono state vinte entrambe con lo stesso punteggio di 2-0. Ma con l’ex empolese in campo, la squadra di De Zerbi, ci azzardiamo a dire che ha un’altra pericolosità.

Con il recupero di Djuricic, la continuità dimostrata da Berardi, in questo avvio di stagione, più l’imprevedibilità di Boga e la capacità realizzativa di Ciccio Caputo, questo Sassuolo, può davvero sognare di potere rimanere lì in alto nella classifica. A centrocampo c’è inoltre Locatelli, che si sta rivelando uno dei migliori giocatori del panorama italiano. Poi in mediana c’è Maxime Lopez, che arriva dal Marsiglia, mica da una squadretta qualsiasi. In più c’è un Traorè che due stagioni fa era stata la grande rivelazione dell’Empoli e mezza Serie A si era fatta avanti per pretenderne le prestazioni. In difesa conosciamo poco, ma intanto c’è un certo Chiriches, a comandare la retroguardia emiliana, che ha giocato per il Tottenham ed è capitano della nazionale rumena. Poi, a fare coppia con l’ex partenopeo, c’è Gian Marco Ferrari, classe 1992, che sembra ormai avere maturato una certa esperienza nel ruolo. Ieri, a Verona, sulle fasce hanno giocato Toljan e Rogerio, e forse è questo il settore che presenta le maggiori perplessità riguardo la formazione di De Zerbi.

Sabato, per la squadra della Mapei, c’è l’Inter. Sicuramente sarà un bell’esame per tastare le vere ambizioni di questa squadra rivelazione.

Equivoco Toro

Oltre l’Inter c’è un’altra squadra, nel campionato italiano, che soffre di qualche patologia legata ai risultati. Questa squadra è il Torino di Giampaolo. I granata se avessero mandato in porto tutte le gare, in cui si erano trovati in vantaggio, si troverebbero solitari al secondo posto in classifica, con diciannove punti, anziché con i cinque punti a cui ora si aggrappano sul fondo della classifica. Il Toro ha perso con l’Inter, dopo essersi trovato in vantaggio di due reti. Ha perso contro la Lazio, quando oltre il 90′ era in vantaggio per 3-2. Ha poi perso contro l’Atalanta, quando dopo poco più di dieci minuti era in vantaggio per un rigore di Belotti. E ha perso anche contro il Cagliari, dopo essere passato in vantaggio dopo soli quattro minuti, sempre con il “Gallo” Belotti. Inoltre, il Toro, ha gettato al vento una vittoria al Mapei Stadium, quando al 79′ vinceva per 3-1 contro il Sassuolo e si è fatto poi recuperare fino al 3-3.

Che manchi qualcosa al Torino, è qualcosa di sacrosanto da ammettere. Manca di un regista di ruolo: Rincon è adattato. Manca di una seconda punta da affiancare a Belotti: Zaza, Verdi, Bonazzoli, Millico, non sembrano così affidabili da garantire una certa continuità. C’è poi una difesa da registrare: Nkoulou, come si dice, non sembra più essere sul pezzo. Ma al Toro e soprattutto al suo mister, Marco Giampaolo, manca un briciolo di fortuna, anche.