Il Toro non riesce a ribaltare il risultato dell’andata e resta fuori dall’Europa. Nonostante la buona prestazione dei granata, Raul Jimenez e Dendoncker puniscono gli uomini di Mazzarri e siglano il risultato di 2-1 per il Wolverhampton.
Il peso della partita di andata
Il Toro paga la brutta prestazione nella partita di andata e non stacca il biglietto per l’Europa. Il peso della sconfitta al “Grande Torino” (2-3), ha condizionato troppo la sfida di stasera al Molineux di Wolverhampton. I granata hanno forse giocato meglio degli uomini di Nuno Espirito Santo, ma hanno comunque perso l’incontro anche stasera con i wolves. La costrizione del Toro, di dover vincere a tutti i costi, con almeno due reti di scarto, ha fatto sì che si badasse troppo alla ricerca di un gol nei primi minuti di gioco e la squadra è mancata di lucidità sia nella fase di gioco offensiva che in quella difensiva.
La sostituzione di Nkoulou
Stasera al Molineux, al centro della difesa granata, al posto del separato in casa Nkoulou, Mazzarri ha schierato il brasiliano Bremer, con Izzo a destra e Bonifazi a sinistra. Una difesa forse troppo giovane per affrontare una gara di questo tipo. Bremer classe ’97 e Bonifazi classe ’96 non hanno demeritato, come tutto il resto della squadra, ma viste le assenze di Ansaldi e Iago Falque, con la perdita dell’ex giocatore del Marsiglia, Nkoulou, il Toro ha perso ulteriore qualità. Dote che sarebbe servita in abbondanza, alla squadra di Mazzarri, per vincere questo spareggio.
Le responsabilità della Società
Il Presidente Urbano Cairo, probabilmente, in sede di campagna acquisti, avrebbe dovuto rafforzare la squadra proprio in vista di questi spareggi, sapendo che il Toro non sarebbe stata una testa serie. Sicuramente, aver confermato tutta la squadra che aveva fatto un ottimo girone di ritorno, nello scorso Campionato, è stata un’ottima scelta, ma la necessità di puntellare la rosa sarebbe stata anche un’azione doverosa. L’attacco, nel corso della passata stagione, aveva mostrato una certa evanescenza e, a centrocampo, la qualità era sempre un poco venuta a mancare. Nel Toro non vi è un calciatore che sappia calciare una punizione da fermo e i gol dei centrocampisti sono sempre arrivati con il contagocce. Ora, se i granata non avessero incontrato nel loro cammino il Wolverhampton, e avessero passato lo spareggio, tutti questi discorsi neanche si farebbero, ma ciò è avvenuto e occorre farli.
Il gap tra la Serie A e la Premier League
In molti adesso sono a dire: il Wolverhampton era troppo più forte del Toro. Il divario che c’è tra il Wolverhampton e il Toro, è lo stesso che c’è tra la Premier League e la Serie A. In parte potrebbe essere vero, ma ci siamo dimenticati, come due anni fa, l’Atalanta di Gasperini si sbarazzò agevolmente dell’Everton, nei gironi dell’Europa League? Nelle due partite disputate, il Toro non è sembrato affatto inferiore ai wolves. Semmai, gli uomini di Nuno Espirito Santo, hanno mostrato una maggior concretezza e le occasioni che hanno creato, hanno poi saputo trasformarle in marcature, mentre il Toro ha sempre cincischiato troppo e sprecato oltre misura. Stasera, la qualificazione era ormai compromessa, ma Meité, all’87’, ha gettato al vento una chiara occasione da rete, che, con tutta probabilità, gli uomini di Espirito Santo mai avrebbero sciupato.
Il futuro granata
Purtroppo, per il Toro, la grande occasione per entrare a far parte dell’Europa League 2019/20, è stata sciupata. Arrivare sesti, settimi, nel Campionato italiano non è facile. La scorsa stagione l’impresa è riuscita (seppur, il Toro, era arrivato a questi preliminari di Europa League, grazie alla squalifica del Milan ndr). Ma ripetere una stagione come quella passata, non sarà certo facile per i granata, specie se si dovrà rinunciare a un giocatore come Nkoulou. La rinuncia al difensore avrebbe un senso, se arrivasse una grande seconda punta, in grado di offrire un notevole supporto al “Gallo” Belotti. Oppure se arrivasse un centrocampista di classe, in grado di velocizzare il gioco di Mazzarri nei massimi termini. Solo così il Toro può compiere quel salto di qualità che gli permetterebbe di competere con le altre squadre dell’alta classifica.
Le difficoltà del Campionato italiano
I posti per accedere all’Europa, per le compagini italiane, sono quelli che sono (7). Tenendo conto che Juventus, Inter, Napoli, stanno su altre orbite, per colmare il gap con Roma, Lazio, Milan, Atalanta e magari in futuro con la Fiorentina, occorrerebbe fare campagne acquisti di rafforzamento e non di contenimento, perché arrivare tra l’ottava e la decima posizione non porta a niente. Però è anche vero, come dice il Presidente Cairo, che la prima condizione è che ci siano i bilanci societari in regola, altrimenti tutto risulterà vano e si sarà sempre costretti a passare la mano.
Il Tabellino di Wolverhampton-Torino 2-1
Wolverhampton (3-5-2): Rui Patricio; Vallejo, Boly, Coady; Jonny, Joao Moutinho (45′ st Ruben Neves), Saiss, Dendoncker, Traoré; Diogo Jota (36′ st Cutrone), Raul Jimenez (47′ st Pedro Neto). A disposizione: Ruddy, Bennett, Vinagre, Gibbs-White. Allenatore: Espirito Santo.
Torino (3-5-2): Sirigu; Izzo, Bremer, Bonifazi; De Silvestri, Baselli, Rincon (27′ st Meité), Lukic, Ola Aina (25′ st Berenguer); Belotti, Zaza (37′ st Millico). A disposizione: Rosati, Djidji, Singo, Parigini. Allenatore: Walter Mazzarri.
Arbitro: Jesus Gil Manzano (Spagna).
Marcatori: 30′ pt Raul Jimenez (W), 13′ st Belotti (T), 14′ st Dendoncker (W).
Ammoniti: Jonny (W); Baselli, Lukic, Bremer (T).