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Il GP di Austin dichiara guerra ai bump per la F1

I bump, ossia gli avvallamenti sull’asfalto, stanno diventando il leit motiv del GP di Austin. Vi abbiamo già raccontato delle lamentele della MotoGP a riguardo, ma anche la F1 ha avuto da ridire. Per queste ragioni, i gestori del COTA hanno deciso di spianare gran parte delle buche, prima dell’evento della massima formula. Il circus approderà qui dal 22 al 24 ottobre, iniziando il trittico americano che si compone delle tappe del Messico e del Brasile.


Il GP di Austin e quell’asfalto che non piace a nessuno


Cosa farà il GP di Austin per risolvere il problema dei bump?

Non essendoci il tempo (o i soldi?) per effettuare una riasfaltatura completa, i gestori del tracciato hanno dato il via ad un’opera di livellamento del manto esistente. I punti critici, posti all’indice dai piloti della MotoGP i tratti da curva 1 a curva 6, dove sono ubicati i cambi di direzione del primo settore (il cosiddetto “Snake”). Un’altra area delicata è il rettilineo opposto, anch’esso pieno di gibbosità. Per il GP di F1, il COTA si limiterà a spianare alcuni dossi, giusto per rendere il tracciato meno pericoloso soprattutto per la meccanica delle vetture (Sebastian Vettel subì il cedimento di una sospensione qui nel 2019). Per gli interventi più strutturali bisognerà attendere la fine della stagione, in quanto sarà necessario chiudere l’impianto.

Lavori in corso

Chiuderemo la pista per la maggior parte di dicembre e metà gennaio per risolvere i problemi“, ha detto a Motorsport.com Bobby Epstein, CEO del Circuit Of The Americas. “Abbiamo fatto alcune delle riparazioni l’anno scorso prima della MotoGP, quindi non direi che dobbiamo rifare tutto. Certamente coinvolgerà l’intero rettilineo opposto, l’uscita dei box e parte della curva 1, c’è poi una gobba prima della curva 9, ma anche le curve 18-19. Quindi sarà un lavoro abbastanza esteso“. Nel 2015 il circuito è rimasto parzialmente allagato a causa di precipitazioni molto intense. Dal 2019 al 2020 hanno riparato il tracciato più volte, ma le forti piogge e l’argilla sotto la pista hanno creato le buche che stanno facendo tanto discutere. Ma c’è dell’altro.

GP Austin: contro i bump interventi sbagliati?

Secondo quanto appreso da Motorsport.com, i lavori di riparazione dell’asfalto non sarebbero stati fatti a regola d’arte. Per sistemare il manto da curva 1 a curva 12 il COTA non avrebbe assunto un supervisore, una figura specializzata nel settore. Un errore grave, che potrebbe spiegare lo stato pietoso in cui riversa la superficie adesso. Per vederci chiaro, la FIA ha eseguito un’ispezione preliminare, avvalendosi di un occhio esperto. Tony Cotman, ex direttore tecnico della IndyCar, è la persona assunta dalla FIA per verificare lo stato delle cose. Oltre ad aver steso il regolamento tecnico dal 2012 in poi, Cotman ha collaborato allo sviluppo delle piste della serie americana, da quelle già esistenti (es. Detroit e Toronto) a quelle nuove (come Nashville). Il direttore tecnico FIA Michael Masi è in contatto con la federazione motociclistica internazionale, per trovare una soluzione che vada bene per le due e le quattro ruote. La MotoGP spera che l’aiuto della Formula 1 possa risolvere la situazione, ma hanno minacciato di andarsene in caso di mancata riasfaltatura.


La MotoGP lancia l’ultimatum ad Austin