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Il Parma fa un regalo alle inseguitrici del Milan

Il Parma di Liverani frena la corsa del Milan e, in classifica, Inter, Juve, Napoli, Roma e Atalanta, accorciano la distanza dal Diavolo di due punti. Il Parma passa con un doppio vantaggio, reti di Hernani e Kucka, ma sul finire della gara, Theo Hernandez, siglando una fantastica doppietta, raddrizza le sorti della gara per la squadra di Pioli. A San Siro finisce 2–2, con i rossoneri che prendono quattro volte i legni della porta difesa da Sepe.

Il Parma apre il sipario a San Siro

Il Parma di Liverani era andato sopra di due gol e avrebbe anche potuto portare in porto la gara, ma la squadra di Pioli ha saputo reagire al doppio svantaggio e con la doppietta di Theo Hernandez ha raddrizzato la gara. Per il Milan non è stata una serata molto fortunata. Già priva di Ibrahimovic, Kajer e Saelemaekers, la squadra di Pioli, nel corso della gara, ha dovuto rinunciare anche a Gabbia e Bennacer. Poi gli è stata annullata una rete per fuorigioco millimetrico (Castillejo). Inoltre, il Milan, per ben quattro volte, ha colpito i legni della porta difesa da Sepe: tre volte con il turco Calhanoglu e una volta con l’ex madridista Brahim Diaz. Se non perdi l’imbattibilità neanche in una notte del genere, potrebbe significare che per il Milan questa è una stagione segnata. Dunque, i rossoneri, potrebbero anche essere usciti fortificati da questa notte da tregenda. La squadra c’è. Ieri mancava ancora Ibra. Rebic deve ancora carburare, ma tutti gli altri sembrano all’altezza della situazione. Theo Hernandez sta diventando un signor giocatore e Calhanoglu si sta calando nei panni del leader. Da qui a Natale ci saranno ancora tre partite per il Milan: Genoa a Marassi, Sassuolo a Reggio Emilia e Lazio a San Siro. Tre test importanti per palpare la sostanza di questa compagine, a cui adesso è venuta l’acquolina in bocca.

La Juve è lì

Juve e Milan, dopo la battuta d’arresto dell’Atletico Madrid contro il Real (0-2), sono le due uniche squadre a non aver subito ancora l’onta della sconfitta, nei campionati dell’Europa che conta. La Juve inoltre ringrazia il Parma per questo pareggio contro i rossoneri e, adesso, si trova lì, a quattro punti dalla vetta. La formazione di Pirlo, dopo la favolosa vittoria al Camp Nou, contro il Barcellona (0-3), passeggia sul campo di Marassi e batte anche il Genoa. Non siano d’inganno le due reti su calcio di rigore di Ronaldo e nemmeno il momentaneo pareggio dell’ex Sturaro. Ieri, la Juve, ha messo alle corde la squadra di Maran, dal primo all’ultimo minuto di gioco. Dopo poco più di 90 secondi era già andata in vantaggio di un gol, se Rabiot non avesse toccato maldestramente una palla con l’avambraccio. Poi è stato tutto un monologo juventino, con addirittura il primo acuto di Dybala in questo Campionato. Chi vuole cucirsi al petto questo tricolore, dovrà sicuramente fare i conti con la Juve.

Inter prima inseguitrice dei rossoneri

Dopo la batosta della Champions, l’Inter di Conte rischia di finire nell’abisso della tragedia, se Barella non avesse trovato quel bolide da fuori area. Prima di quel tiro dell’ex cagliaritano, Cragno avevo respinto ogni conclusione dei nerazzurri. L’Inter era sotto di un gol e poco importava se la squadra di Conte aveva fatto il triplo delle conclusioni in porta rispetto al Cagliari. Con il passare del tempo, l’Inter continuava a perdere, poi finalmente Conte ha tirato fuori quel suo “Piano B” e ha varato un cambiamento di sistema. Dal 3-4-1-2 è passato a un 4-3-1-2. Ha levato prima Perisic (infortunio) per Hakimi. Poi Eriksen per Sensi e Bastoni per Lautaro. Così Darmian e Hakimi hanno fatto gli esterni in una difesa a quattro. Sanchez ha fatto il trequartista e Lautaro è andato a far coppia in attacco con Lukaku. Il risultato che ne scaturisce da questo “Piano B” è che l’Inter ribalta la gara e vince per 3-1. Ieri l’Inter ha meritato di vincere, ma quello che si vorrebbe da questa squadra e che sbranasse i propri avversari con ferocia. Invece ogni successo viene conseguito con fatica, dovendo spesso arrancare e recuperando da uno svantaggio. Con il pareggio del Parma, adesso i nerazzurri sono a tre punti dal Milan capolista. Mercoledì c’è lo scontro con il Napoli, un test fondamentale per la squadra di Conte, ma lo sarà anche per la formazione di Gattuso.

Scoppia il caso Gomez nell’Atalanta

Dal p.t. della partita di Champions contro i danesi del Midtjylland, nello spogliatoio dell’Atalanta, pare sia scoppiato un putiferio. Gasperini e il Papu Gomez sono arrivati ai ferri corti. A gennaio è molto probabile che uno dei due farà le valigie per lasciare Bergamo. Dopo la partita di Amsterdam contro l’Ajax, qualcuno parlava addirittura di dimissioni del Gasp. Ora, invece, sembra che sarà l’argentino a lasciare la Dea. Oggi, sulla sua pagina ufficiale, il Papu ha lasciato questo annuncio: Cari tifosi atalantini vi scrivo qua perché non ho nessun modo di difendermi e parlare con voi. Solo volevo dirvi che quando me ne andrò si saprà la verità di tutto. Voi mi conoscete e sapete la persona che sono. Vi voglio bene. Il vostro capitano. Che ieri a Bergamo sia un’iniziata una nuova era, quella senza il Papu, è più di un’impressione. Malinovskyi, il suo probabile erede, ieri intanto è andato a segno con una fantastica punizione. La Fiorentina è stata liquidata per 3-0 e l’Atalanta ha ripreso la sua corsa in Campionato. In Champions ci sarà lo scontro con il Real Madrid. La Dea riuscirà a scrivere un’altra pagina della sua Storia? Ma se riuscirà a farlo, chi è che la scriverà?