Al termine di una gara estenuante, Max Verstappen ha conquistato il suo primo titolo iridato. L’olandese ha coronato così una stagione perfetta, arricchita dal trionfo ai danni di Lewis Hamilton.
GP Abu Dhabi: Verstappen campione 2021 all’ultimo giro
Max Verstappen meritava la vittoria?
Tutto sembrava scritto a soli due giri dal termine del Gran Premio di Abu Dhabi. Lewis Hamilton, dopo una gara di controllo e dominio, si avviava verso la conquista dell’ottavo titolo in carriera. Max Verstappen lo seguiva a circa 11 secondi di distacco dopo un gp ricco di difficoltà derivanti dall’assetto sbagliato della vettura. La safety car provocata dall’impatto di Latifi però ha cambiato tutto e in un solo giro il titolo è passato nelle mani dell’olandese che non ha sbagliato il match point decisivo. Un finale pirotecnico che nemmeno il più creativo fan di Formula Uno avrebbe mai potuto immaginare. Alla fine è stato Super Max a trionfare, ottenendo la decima vittoria stagionale che riporta la Red Bull a celebrare un titolo dopo oltre sette anni ma soprattutto iscrive il suo nome nella storia di questo sport al fianco dei campioni immortali. Un trionfo ottenuto con la forza e la grinta di un ragazzo di soli 24 anni che ha dimostrato però di aver fatto quel passo in più. In passato, l’olandese avrebbe perso le staffe in molteplici occasioni, perdendo punti preziosi e la possibilità di giocarsi il titolo. L’arma in più da parte dell’olandese è stata la maturità mentale che ha innescato la giusta calma e lucidità per contrastare un avversario invincibile, forte, veloce e determinato.
Un titolo da predestinato
La fortuna aiuta gli audaci e non sarebbe giusto non specificare che la buona sorte è stata dalla parte di Super Max. Tuttavia però, sarebbe riduttivo attribuire la vittoria di un “predestinato” alla semplice fortuna. Già, predestinato. Perché è giusto chiamare così un ragazzo che a 17 anni, senza aver ottenuto la patente di guida, debutta nel campionato di F1. E’ giusto chiamare così un pilota che riesce a spingere al limite una vettura a differenza dei compagni di scuderia. E’ giusto che Verstappen sia stato etichettato come “predestinato” perché se cresci a pane, latte e motori il tuo destino è chiaro anche a chi si rifiuta di vedere. D’ora in poi però l’appellativo di “predestinato” lascerà spazio a quello di “campione del mondo di F1” o a “iridato”. Parole che Super Max non si stancherà di sentire fino a quando il 20 marzo 2022, in quel del Bahrain, la caccia si riaprirà.
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