La gara 2 della IndyCar Series al Gateway International Raceway saluta un vincitore diverso. In una gara in cui le soste ai box hanno fatto la differenza, data una sola caution e l’impossibilità di sorpassare, Josef Newgarden approfitta del lavoro perfetto del Team Penske e conquista la seconda vittoria stagionale. Una vittoria che riaccende in parte i sogni del tris iridato, grazie anche al mediocre quinto posto di Scott Dixon.
Niente da fare per Patricio O’Ward, che come in gara 1 arriva a soli quattro decimi dalla prima vittoria in carriera. Il giovane messicano è velocissimo fin dalla gara del sabato, ma il balletto dei pit stop avvantaggia Newgarden. Inoltre, la caution per l’incidente di Takuma Sato a 6 giri dalla fine fa concludere le operazioni dietro la pace car, impedendo a “Pato” di tentare un vero attacco.
Le soste ai box hanno deciso anche le sorti di Will Power. Al comando per buona parte della corsa, l’australiano ha perso proprio in pit lane, beffato da Newgarden e da O’Ward. Comunque, il terzo posto consola la terribile performance di gara 1, dov’era finito addirittura doppiato.
Ottima gara per Rinus VeeKay, quarto con la sua Dallara Chevrolet del team di Ed Carpenter. L’olandese è veloce e consistente tutto il pomeriggio, mostrando grande velocità di adattamento alla IndyCar.
Colton Herta salva l’onore dell’Andretti Autosport con la sesta posizione. La scuderia di Michael Andretti ha faticato molto al Gateway, a tal punto che, a parte Herta, nessun’altro è arrivato in top ten. Ryan Hunter Reay è undicesimo, Alexander Rossi 14esimo, Marco Andretti 15esimo, Zach Veach 22esimo.
Felix Rosenqvist, Conor Daly, il già citato Sato e Santino Ferrucci completano la top ten.
Quattordicesima posizione per Tony Kanaan, alla sua ultima gara in carriera. Il brasiliano, campione 2004 e vincitore della Indianapolis 500 del 2013, appenderà il casco al chiodo dopo aver corso solo sugli ovali quest’anno.
Indycar Gateway, la cronaca di gara 2
Rispetto a gara 1, splende il sole su gara 2 della IndyCar al Gateway. Tuttavia, la partenza viene rinviata di ben venti minuti. Motivo? Uno dei mezzi di soccorso ha sparso olio sul tracciato!
Terminate le operazioni di pulizia, si parte regolarmente. Sato scatta bene dalla pole, e guida le operazioni davanti a Newgarden, Power e O’Ward, che comincia già ad attaccare l’australiano. Non ci sono stati incidenti questa volta: hanno tutti imparato la lezione di sabato!
Grande start per Ferrucci, che al pronti via passa da 16esimo a decimo. Buona partenza anche per VeeKay e Dixon, i quali guadagnano posizioni. Il leader di campionato deve guardarsi le spalle da Herta, anch’egli autore di una buona partenza.
Power sorpassa Newgarden e comincia a mettere il fiato sul collo a Sato. Dopo una ventina di giri il pilota di Bobby Rahal è alle prese con il doppiaggio di Ed Carpenter, ma non trova lo spazio per passare. Il pilota-team owner non si fa da parte, ed i sorpassi sul miglio e un quarto del Gateway sono difficili. Power arriva addosso al giapponese, ma non trova il varco per superare.
VeeKay si ferma al giro 42, giocando ancora la carta delle soste anticipate. In realtà, rispetto alla gara del sabato si fermano tutti prima, forse per le mutate condizioni della pista. Dal giro 47 tutti i leader entrano in pit lane per la operazioni di cambio gomme e rifornimento.
O’Ward tenta un undercut nei confronti di Power. Rientra due giri prima e sfrutta le gomme fresche per sopravanzare il numero 12. Funziona anche la tattica di Veekay, che passa davanti a Newgarden.
Sato va controcorrente, ed allunga il suo stint fino al giro 59. Ma la tattica non funziona, e quando rientra in pista il vincitore di Indy scala ottavo. Non sarà più protagonista, se non alla fine.
O’Ward eredita la testa della corsa, e cerca di allungare su Power. Porta il vantaggio fino a quasi due secondi, ma poi il traffico dei doppiati permette a Will di ridurlo a meno di un secondo. Si avvicinano anche Newgarden e Dixon, ma su questa pista superare è quasi impossibile.
Si va avanti fino alla seconda tornata di pit stop, che inizia al giro 94. O’Ward si ferma alla tornata numero 96, Power due giri dopo. L’undercut questa volta non ha effetto, e Power rientra in pista davanti al messicano. Pato è stato in parte rallentato da Ferrucci, impegnato anche lui nella sosta.
O’Ward si aggancia a Power, portandosi a 6-7 decimi di distacco. Ancora una volta non c’è possibilità di superare, e la lotta per la supremazia rimane congelata. La situazione avvantaggia Newgarden, il quale mantiene uno svantaggio di un secondo e mezzo sul compagno di squadra, e può anche permettersi di entrare in modalità fuel saving.
Herta rientra più tardi di tutti, al giro 113, una tattica che gli permette di salire in quarta posizione.
Al giro 146 si apre la finestra per l’ultimo pit stop della gara. Sato questa volta decide di entrare prima, al giro 148, assieme a Dixon. Il neozelandese rientra in pista sesto, il giapponese ottavo. Newgarden e O’Ward rientrano assieme, al giro 151. I meccanici Penske sono più veloci dei colleghi McLaren Schmidt, con il risultato che Josef lascia la corsia box pochi cm più avanti di Pato. Il rookie prova a riprendersi la posizione in corsia di accelerazione, ma senza successo.
Power rientra un giro dopo, ma la sua tornata extra in pista è fortemente condizionata dai doppiati. Carpenter in particolare fa da tappo all’australiano, in quanto anche lui sta per deviare verso i box. Nonostante un buon pit stop, il campione 2014 perde un sacco di tempo.
Newgarden è il nuovo leader della corsa, seguito come un’ombra da O’Ward. Power è terzo ma paga quattro secondi dai primi due. Herta è l’ultimo a rifornire e rientra quarto, tuttavia ha un’esitazione e si lascia passare da VeeKay. Nel tentativo di recuperare, il figlio d’arte finisce largo in curva 3, passando sopra il filler. La perdita di grip gli costa molto tempo e la posizione su Dixon, retrocedendo sesto.
Negli ultimi 20 giri, O’Ward riduce il distacco a tre decimi, preparandosi all’attaco finale. Tuttavia, l’incidente di Sato al giro 194 pone fine alle residue speranze di vittoria del messicano. La gara finisce in regime di caution, i sorpassi non sono ammessi. Newgarden vince davanti a O’Ward e Power.
Sato rimane in pista, pur con una monoposto danneggiata, tagliando il traguardo in nona posizione.
Box Score