Il derby Inghilterra-Scozia si chiude sullo 0-0. Una gara che ha regalato diverse emozioni sia da una parte e dall’altra, ma alla fine molto noiosa. Il match però rimanda il discorso qualificazione definitiva alla prossima giornata. L’Inghilterra sale a quota quattro punti e si giocherà il primo posto con la Repubblica Ceca, anche lei a pari merito. La Scozia potrà ancora giocarsi il terzo posto con la Croazia.
Quali sono le scelte iniziali?
Southgate sceglie il 4-2-3-1. Pickford tra i pali e linea difensiva con James, Stones, Mings e Shaw. In mediana ci sono Rice e Phillips. Sulla trequarti spazio a Foden, Mount e Sterling. L’unico riferimento in avanti è Kane.
3-5-2 per la Scozia di Clarke. In porta c’è Marshall e davanti a lui il tridente McTominay, Hanley e Tierney. Sulle corsie esterne del centrocampo O’Donnell e Robertson. In mezzo al campo McGinn, Gilmour e McGregor. Infine in avanti c’è il tandem d’attacco Dykes e Adams.
Arbitra il direttore di gara Antonio Mateu Lahoz, si gioca al Wembley Stadium di Londra.
Inghilterra-Scozia: sintesi
Buona la partenza dell’Inghilterra, che prende subito l’iniziativa e coglie un palo con Stones all’11’ sugli sviluppi di un corner. La Scozia però non si fa intimorire e risponde al 30′ con una bella conclusione di O’Donnell sventata da Pickford. Un’occasione a testa nel primo tempo, che si conclude sullo 0-0. Tre minuti dopo l’ingresso in campo Mount scambia bene con Sterling e testa i riflessi di Marshall, che supera la prova. Al 63′ invece è Dykes a far rabbrividire i tifosi inglesi con una conclusione da buona posizione. Superlativo l’intervento di James, che salva i suoi. Entrambe le squadre si affrontano a viso aperto, ma senza trovare il gol e la gara prende la via della noia. La gara si chiude sullo 0-0.
Considerazioni su Inghilterra-Scozia
Ci si aspettava qualcosa di più dalla nazionale dei Tre Leoni. Il gioco stasera non ha convinto e anche negli uno contro uno è risultata molto fumosa. La manovra è stata anche molto lenta, pochissime volte il fraseggio inglese è stato veloce e produttivo. Merito anche di una Scozia operaia, molto attenta alla fase difensiva. La nazionale di Clarke è stata anche propositiva in avanti e più di una volta si è resa pericolosa.