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Italia-Brasile 2-1: il 16 giugno 1938 lo «strano rigore» di Meazza manda gli azzurri in finale

Una semifinale passata alla storia per un calcio di rigore tirato (e segnato) da Giuseppe Meazza con una rincorsa a dir poco «stravagante». In realtà, l’attaccante azzurro si stava mantenendo con una mano i pantaloncini perché gli si era rotto l’elastico. È questa l’immagine più famosa e curiosa di Italia-Brasile dei mondiali di calcio di Francia del 1938 che, con il risultato di 2-1, ha consentito alla Nazionale del commissario tecnico Vittorio Pozzo di approdare in finale e poi di vincere la sua seconda Coppa Rimet consecutiva.

Italia: vince il suo primo Mondiale nel 1934

Quella del 16 giugno 1938 è stata la prima di una lunga serie di sfide tra Italia e Brasile nella storia dei campionati del mondo. Gli azzurri si presentano al torneo con una squadra di assoluto livello (e non a caso avevano conquistato il titolo già quattro anni prima e anche l’oro olimpico a Berlino nel 1936). Il reparto difensivo scelto da Pozzo si basa sul blocco della Juventus formato soprattutto da Foni, Rava e Serantoni. Il portiere Olivieri è una garanzia tra i pali, poi c’è il centrocampista Biavati che è stato il primo ad introdurre il doppio passo sul rettangolo verde di gioco. L’attacco non è inferiore a nessuno: da un lato Silvio Piola, ancora oggi miglior cannoniere del campionato italiano, e dall’altro il leggendario Giuseppe Meazza.

Italia-Brasile è la semifinale del mondiale 1938.

Il Brasile non indossa ancora la classica divisa verde-oro, ma sta già ampiamente dimostrando la sua classe innata e le prodezze spettacolari in campo che fanno parte del DNA di questa nazionale. Il leader è il cosiddetto Diamante Nero Leonidas che al termine del Mondiale 1938 si laurea capocannoniere con 7 reti. E non bisogna dimenticare Domingos da Guia, definito il Maestro divino. Anche in questo caso, però, al cospetto di un’Italia più organizzata sotto il profilo tattico, i brasiliani non mancano di mettere in mostra una delle loro più grandi lacune, una certa anarchia negli schemi di gioco per lasciare libero sfogo alla fantasia e ai numeri balistici.

Mondiale 1938, Italia-Brasile: i sudamericani sicuri di vincere

L’Italia campione del mondo in carica ha iniziato il Mondiale di Francia 1938 non nel migliore dei modi. I ragazzi di Pozzo, infatti, nel primo turno hanno evitato l’eliminazione ad opera della Norvegia grazie soprattutto ad una parata decisiva di Olivieri. Ai quarti di finale riescono invece a superare agevolmente i padroni di casa della Francia con un netto 3-1. Il Brasile viene da un clamoroso successo per 6-5 sulla Polonia targato soprattutto Leonidas che ha messo a segno una tripletta. Nel turno seguente dapprima pareggia per 1-1 con la Cecoslovacchia, poi nella ripetizione del match s’impone con il risultato di 2-1.

E così si arriva alla semifinale Italia-Brasile del 16 giugno 1938 che si disputa allo Stadio Velodrome di Marsiglia. I sudamericani non hanno alcun timore di Meazza e compagni e, certi che il match sarà soltanto una formalità, acquistano con largo anticipo i biglietti per Parigi dove si giocherà la finale. Il tecnico Pimenta, sottavalutando la Nazionale italiana, attua quello che oggi definiamo turnover, lasciando in panchina Leonidas e Roberto per far sì che possano essere ben riposati per l’ultima partita del campionato del mondo. Ma l’Italia è tutt’altro che una formazione di sprovveduti: ha grandi talenti nel suo organico e un commissario tecnico come Vittorio Pozzo che studia le gare e gli avversari fin nei minimi dettagli.

Vittorio Pozzo, il CT dell’Italia campione del mondo nel 1938.

Fin dai primi minuti di gioco di Italia-Brasile si capisce che la gara sarà molto combattuta, infatti le due squadre si annullano a vicenda e per sbloccare il risultato bisogna attendere il secondo tempo. Sono gli azzurri a passare in vantaggio per primi al 51° minuto con Piola che con un tocco di classe fornisce a Colaussi l’assist decisivo. Passano neanche dieci minuti e Meazza imbecca Piola che viene fermato irregolarmente da Domingos da Guia ed è calcio di rigore. Sul dischetto si presenta il mitico Peppin che, mentre corre per battere il penalty, assume una posizione insolita. In realtà, il centravanti milanese si sta trattenendo il pantaloncino con una mano per evitare che cada, visto che gli si è rotto l’elastico. Ma un grande campione come Meazza non si lascia distrarre e porta gli azzurri sul 2-0.

Forte del doppio vantaggio, l’Italia subisce solo all’87° minuto la rete dell’1-2 da Romeu. Ormai non c’è più nulla da fare per il Brasile: sono gli azzurri a staccare il pass per la finalissima di Parigi. I sudamericani, delusi e arrabbiati dopo aver pensato che avrebbero fatto un sol boccone degli azzurri, si rifiutano anche di vendere i biglietti ai colleghi per il viaggio ai colleghi. La sfida conclusiva si gioca il 19 giugno e saluta il trionfo della Nazionale italiana per 4-2 sull’Ungheria con le doppiette di Piola e Colaussi. E così la seconda Coppa Rimet può arrivare in Italia.