Colpo grosso dello Spezia all’Olimpico e la Roma cade sotto se stessa. All’Olimpico perde 2-4 ai supplementari uscendo dalla Coppa Italia, lasciando il via libera allo Spezia che affronterà il Napoli. Un risultato straordinario sicuramente, ma con una Roma a doppia faccia. I liguri vanno in vantaggio con un rigore di Galabinov al sesto e con un destro di Saponara al quindicesimo. Il calcio di rigore di Pellegrini al 43esimo riaccende le speranze dei giallorossi, confermate dal pareggio di Mkhitaryan.
La Roma cade sotto se stessa: c’è ancora qualcosa di societario da rivedere?
Vedendo il comportamento della squadra si direbbe di si, o almeno mi viene da pensarlo. La Roma sembra quella di un tempo, quella spesso contestata. Confusa, arruffona, che all’improvviso si accende, perché parliamomoci chiaramente, il potenziale non gli manca, ma poi ricade in se stessa. Pigra, distratta e poi accade di tutto. Mancini e Pau Lopez al 92esimo si fanno espellere in modo superficiale. Verde quasi allo scadere del primo extratime porta ancora in vantaggio i liguri. Alla fine il colpo di grazia lo da un capolavoro di Saponara. Dopo il derby da incubo, in Coppa Italia Fonseca opta per un turnover ragionato. Davanti tocca a Pedro e Mkhitaryan, con Borja Mayoral prima punta. A centrocampo Pellegrini è Villar, in difesa invece spazio a Mancini, Cristante e Kumbulla. Vista in questa maniera è un’ottima Roma, ma non si capisce il comportamento in campo. La Roma cade sotto se stessa, dimostrando un atteggiamento ambiguo. All’improvviso è capace di accendersi, ma allo stesso tempo combinare guai estremi. Perché? C’è ancora qualche problema societario?
Fonseca e Italiano pre Roma-Spezia
La Roma a due faccie
Con le squadre corte l’avvio del match è subito emozionante. Da una parte Borja Mayoral va vicino al vantaggio dopo nemmeno un minuto, dall’altra invece Cristante tocca Maggiore in area e Galabinov sblocca il match dal dischetto. Gol questo, che rompe a sorpresa l’equilibrio e mette subito la Roma alle corde, confermando una preoccupante fragilità più che difensiva direi psicologica. Insicura nelle marcature e imprecisa negli appoggi, la squadra di Fonseca fatica a manovrare con qualità e a contrastare il giro palla dei liguri. Atteggiamento che dà fiducia allo Spezia, che approfitta di un errore di Kumbulla per raddoppiare con un bel destro di Saponara. Uno-due pesantissimo per i giallorossi, che dopo un quarto d’ora da brividi si aggrappano a Mayoral e Spinazzola per aumentare il ritmo e reagire. La Roma attacca a testa bassa e spinge soprattutto sulla sinistra. Dopo il pareggio dei romanisti, l’extra-time si apre con l’ingesso in campo di Dzeko e una doppia follia della Roma. In trenta secondi Mancini e Pau Lopez si fanno espellere mandando in tilt Fonseca e i dirigenti giallorossi, che danno il via libera al sesto cambio totalmente irregolare. Situazione che segna indelebilmente la gara, in quanto, in ogni caso, la Roma avrebbe perso a tavolino. Però in tutto questo mi domando, ma il quarto uomo perché non ha detto nulla sul sesto irregolare cambio?