Mesut Özil, oltre ad essere balzato alla cronaca per la stagione all’Arsenal quantomeno deludente, è diventato protagonista di un vero e proprio caso politico. Le cause? La stima nei confronti del presidente turco Recep Tayyip Erdogan, incontrato in varie occasioni soprattutto nelle elezioni 2018. Il calciatore di origine turca ha pagato a caro prezzo questa presunta amicizia. Secondo il Bild infatti, dopo la Mercedes, anche l’Adidas ha deciso di troncare i rapporti che aveva con Özil.
Il caso del contratto da 27 milioni di dollari, firmato nel 2013 dopo l’abbandono dello sponsorship della Nike, è solo una delle tante questioni legate al fantasista tedesco. Negli ultimi anni ha dovuto subire un vero e proprio tartassamento mediatico per questioni legate alla politica turca e alla sua riluttanza per la Germania.
L’addio alla Nazionale
Il momento clou di questa crisi di immagine è stato raggiunto dopo l’abbandono alla Nazionale Tedesca. Özil era stato il perno della formidabile Germania in grado di vincere per 7-1 a Belo Horizonte contro il Brasile. Il mondiale 2014 potremo definirlo come l’ultimo cenno di simpatia del calciatore con il suo paese adottivo.
Dopo quell’occasione, importantissima per una nazionale che non vinceva dal 1990, Özil ha cambiato volto. Con la Mannschaft ha perso quel residuo di vicinanza dei tedeschi dopo il capitombolo in Russia; mentre all’Arsenal, dopo un entusiasmo iniziale, ha avuto un netto calo di rendimento, poco tollerabile in una società che mira a tornare grande almeno in Premier League. Inolte, l’inimicizia con Unai Emery, la sconfitta in finale di Europa League contro i compari del Chelsea e la non volontà di ridurre al 12% il suo stipendio dopo l’emergenza economica post-covid, hanno messo nell’occhio del ciclone il calciatore di origini turche.