Al Gran Premio dell’Azerbaigian che si è corso domenica 6 giugno, è successo di tutto. Il circuito di Baku che è uno dei più lunghi ed insidiosi della stagione di Formula Uno, non ha risparmiato nessuno. Le strategie attuate dalle varie scuderie sono ovviamente tutte diverse ma c’è chi è sceso in pista più preparato. Ad esempio la RedBull.
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Quali le strategie attuate a Baku?
Il Gran Premio dell’Azerbaigian si è rivelato finora uno dei più insidiosi. Alla fine la scuderia, che ancora una volta si è imposta sulle altre, è la RedBull. Nonostante Verstappen si sia classificato solo 18esimo (gli è scoppiata una gomma e la gara è stata compromessa), il collega Perez si è preso il primo posto. In un circuito complicato come quello di Baku non conta tanto la velocità ma piuttosto saper attuare una strategia ben precisa. Strategia che nemmeno la Mercedes è riuscita a portare in pista dato che il sette volte campione del mondo inglese, Lewis Hamilton, è arrivato settimo.
Il piano che la RedBull ha studiato per l’Azerbaigian riguardava la struttura della monoposto e “lo sfruttamento” dei suoi punti forti, come ad esempio le ali posteriori. Queste ultime erano davvero sottili e per questo l’aerodinamicità della macchina è stata massimizzata. Ferrari e Mercedes invece godono di una struttura completamente diversa che nel caso di Baku ha inciso sul risultato finale. Quest’ultimo Gran Premio sarà sicuramente molto utile per studiare nuove strategie da mettere in atto nelle prossime gare anche perchè la Mercedes non ci sta ad aver perso così tante posizioni.