Nessuno credeva di arrivare in semifinale. L’approdo ai quarti era già un traguardo importante, ma giungere a questo punto era impensabile. La determinazione del gruppo è stata più forte della tecnica e della profondità di rosa dei Diavoli Rossi belgi, che ancora una volta cadono sul più bello.
Ora c’è la Spagna schizofrenica di Luis Enrique, ma l’Italia continua a volare e a regalare le famosi Notti Magiche.
L’Italia continua a volare: vale la pena sognare?
L’Italia è tornata ad essere una grande squadra. Gli anni bui sono alle spalle e ora possiamo confrontarci con le migliori d’Europa. Un buon biglietto da visita per Qatar 2022, quando dovremo vedercela anche con le altre big mondiali. Ieri sera l’Italia ha vinto contro una grande squadra come il Belgio, ma non solo. Ha giocato una partita esemplare, fatta di grande intensità, corsa e dominio del gioco. Tutto secondo il marchio di fabbrica di Mancini. Qualche anno fa avremmo giocato questa gara rintanandoci in area di rigore, invece gli azzurri hanno fissato negli occhi i Diavoli Rossi e hanno giocato una partita esemplare. Zittendo tutti i critici del partito “abbiamo incontrato solo squadre mediocri”. Peccato che una di quelle squadre mediocri ha eliminato la Francia e ha tenuto testa alla Spagna. Una dimostrazione di compattezza forte, ora sognare è lecito.
Mancini fautore di un miracolo
Il merito è di Roberto Mancini. Arrivato dopo Ventura aveva il compito di ridare credibilità e di risollevare una nazionale demoralizzata. Il lavoro non è stato facile, c’è voluto del tempo e alla fine il suo lavoro è stato premiato. Dalla gara con la Polonia nella prima Nations League vinta per 0-1 è stato un continuo crescendo. Ha lasciato da parte la cultura calcisitica dell’Italia, ha guardato oltre e ha costruito una nazionale divertente e bella da vedere. Di fatto ha lanciato l’Italia in un altro mondo, modernizzandola sotto tutti i punti di vista e i risultati si vedono. Qualora dovessimo uscire non sarebbe giusto parlare di delusione. Mancini e l’Italia hanno fatto vedere che il movimento italiano è tornato alla ribalta e che la nazionale è pronta per potersela giocare contro tutti. Il lavoro di mancini lascerà un segno profondo, molto più di allenatori come Sarri col Napoli.