[3] C. Garin b. [Q] G. Mager 7-6(3), 7-5
ATP 500 Rio de Janeiro
Giù il cappello per Gianluca Mager: si conclude sì con una sconfitta la sua magica settimana brasiliana, ma i motivi di vanto per guardare con occhio positivo al futuro sono troppi.
Questo ATP 500 di Rio de Janeiro potrebbe rivelarsi un vero e proprio spartiacque per la sua carriera, che fin qui ha stentato a decollare. Ma come molte storie di sport ci hanno insegnato, nella vita mai arrendersi.
E da qui deve ripartire Gianluca, anche se resterà l’amaro in bocca per essere stato ad un soffio da un successo storico. Ma tempo al tempo, l’audacia prima o poi sarà premiata.
Partito dalle qualificazioni, Mager è balzato alla cronaca per gli acuti contro Ruud e soprattutto Thiem, anche se entrambi non erano al meglio della forma.
Ciò nonostante nulla rimane al caso, e i meriti dell’azzurro sono eccezionali.
Aldilà della sconfitta odierna, questa finale porta in dote a Mager 320 punti nel Ranking ATP, che da domani lo isseranno fino alla settantasettesima posizione.
Ciò vuol dire ingresso a pieno titolo in Top 100, oltre che la possibilità di entrare nel main draw degli Slam rimanenti da qui a fine stagione.
In verità dopo i miracoli dei turni precedenti, era difficile pensare che Mager riuscisse a scalfire la resistenza di un altro esperto del mattone tritato come Garin.
In più il sanremese veniva dalla battaglia in semifinale contro il magiaro Balasz, interrotta a lungo per pioggia.
Il tempo di recupero per l’ultimo atto era quindi pressoché nullo: naturale quindi pensare che i favori del pronostico pendessero dalla parte del cileno.
L’inizio di Gianluca è stato abbastanza in sordina, finendo in un lampo sotto di un break. Una volta entrato in ritmo partita, le cose sono però cambiate. Mager infatti infila un ottimo parziale che lo porta quasi a servire per il set.
Garin si difende con la solita maestria e prolunga il match al tie-break. Molto bravo il tennista italiano a mascherare il suo gioco, colpendo la palla in profondità e cambiando continuamente traiettoria.
Tuttavia nel tie-break il classe ’94 commette i primi errori non forzati in serie, che consegnato il primo parziale al suo avversario.
All’alba del secondo set Mager opta per l’intervento del fisioterapista per farsi massaggiare l’inguine dalla parte della coscia destra. Questo medical time out si rivela miracoloso poiché l’azzurro inanella dieci punti consecutivi che lo portano a condurre le operazioni.
La partita ora è bella, il pubblico carioca dimentica per un attimo l’imminente Carnevale di Rio per gustarsi lo spettacolo. Entrambi giocano al massimo, e inizialmente il braccio di ferro è vinto da Mager che va a servire per il set sul 5-4.
Il cileno però vende cara la pelle e continua ad ingranare una marcia sempre più alta, mentre il serbatoio di Gianluca si avvia verso la riserva.
Tre logoranti scambi consecutivi si chiudono con altrettanti dritti di Garin. Ottenuta la parità, Cristian va a braccia spiegate verso il traguardo vincendo per 7-6(3), 7-5.
Secondo titolo stagionale per Garin dopo quello di Cordoba, il quarto in carriera. Prosegue la striscia di nove successi consecutivi sulla terra battuta, sulla quale si candida come mina vagante per i grandi appuntamenti.
Ora si appresta a fare gli oneri di casa nella sua Santiago del Cile, nella quale ci arriverà da n.18 al mondo – suo best ranking – e addirittura n.4 nella Race to London.
Dopo tanti anni bui, con Cristian il tennis cileno torna a sognare.