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Mercedes: il mistero del diagramma di Silverstone

La vicenda di Silverstone ha inasprito la rivalità mondiale tra Mercedes e Red Bull. Sappiamo tutti com’è andata: Lewis Hamilton prova un attacco a Max Verstappen alla Copse, i due si toccano e l’olandese va a muro. Il sette volte iridato paga con 10 secondi di penalità. Fino all’ultimo, la Mercedes ha cercato di evitare la penalità a Lewis, arrivando a mostrare un diagramma alla FIA, via mail. Cos’è questa storia? Ve la raccontiamo qui, in queste righe.

Qual è la storia del diagramma Mercedes a Silverstone?

Dopo l’episodio, il ds Mercedes Toto Wolff ha inviato una e mail alla FIA, allegando un diagramma. Lo schema, che secondo il team principal proviene dalla stessa federazione, mostra quelle che sono le procedure di valutazione dei tentativi di sorpasso. Christian Nimmervoll, giornalista di Motorsport Total, ha pubblicato una riproduzione sui suoi profili social, mostrando che, secondo tale schema, chi sorpassa all’interno ha ragione anche quando non ha le ruote davanti all’avversario. Tuttavia, il direttore di gara Michael Masi ha chiarito che quel foglio non è un documento ufficiale della FIA, e di non averlo mai visto prima d’ora. Possibile che la Mercedes abbia sparato una balla mostruosa, al solo scopo di evitare una sanzione rivelatasi poi ininfluente? Le cose non stanno così. Facciamo una piccola digressione, per comprendere meglio la faccenda.

La storia del diagramma

Lo schema inviato da Wolff ha origine nel 2015. All’epoca, la rivalità tra Hamilton e Nico Rosberg stava raggiungendo livelli critici, al punto da spingere Wolff a lavorare su delle “regole d’ingaggio”. L’obiettivo era di dare ai piloti una serie di manovre da evitare, ma per farlo gli serviva una base. Così chiese aiuto all’allora direttore di gara, il compianto Charlie Withing, il quale gli elaborò il diagramma di cui stiamo parlando. Le indicazioni si basavano sui criteri che la race direction adottava per giudicare le manovre. Di quel foglio Masi non poteva sapere nulla, perché era stato elaborato dal suo predecessore, e non era un documento ufficiale. Dunque, si tratta di un semplice malinteso. La Mercedes, da un lato, ha cercato (maldestramente?) di difendere il proprio pilota, mentre dall’altro lato, la FIA ha valutato uno schema che non fa parte formalmente del proprio regolamento, e che quindi non può applicare. Poco male, alla fine, visto che Hamilton non ha avuto ripercussioni dalla penalità, e che anzi, ha segnato un bel colpo in ottica mondiale.


F1 GP Gran Bretagna: Verstappen KO, Hamilton e Leclerc super


Immagine in evidenza di Mercedes AMG Formula One Team, per gentile concessione