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Mondiali di calcio: il 24 giugno è la data nera della Nazionale italiana

Quando si effettueranno i prossimi sorteggi per la fase finale dei Mondiali di calcio, sarà il caso di chiedere alla FIFA di non inserire in calendario partite dell’Italia il 24 giugno. Questa data, infatti, è diventata una sorta di maledizione per gli azzurri che, in due tornei continentali consecutivi, sono andati incontro a delle cocenti e quanto mai inattese eliminazioni precoci. Tutto comincia nel 2010 quando, da campione del mondo in carica, la nostra Nazionale lascia la competizione organizzata in Sudafrica al girone di qualificazione dopo aver perso con la Slovacchia. Quattro anni dopo la storia si ripete, con l’addio anticipato alla manifestazione in Brasile ad opera dell’Uruguay. In entrambi i casi, i flop sono avvenuti il 24 giugno.

Nel 2010, dopo i sorteggi dei raggruppamenti, i tifosi italiani e gli addetti ai lavori tirano un sospiro di sollievo. Ai Mondiali di calcio in Sudafrica la squadra allenata da Marcello Lippi deve vedersela con le modeste (sulla carta) Nuova Zelanda, Paraguay e Slovacchia. Dopo aver vinto in Germania nel 2006, la Nazionale italiana ha dovuto digerire l’amaro boccone di un Europeo modesto che ha portato all’esonero di Roberto Donadoni e al ritorno in panchina di Lippi, colui che quattro anni prima aveva guidato Cannavaro e compagni sul tetto del mondo.

La Nazionale italiana compie 110 anni

Il girone è facile, ma il campo fin da subito dà ben altri verdetti. Nei primi due match, gli azzurri racimolano a malapena due pareggi con Paraguay (1-1, gol di De Rossi) e con la debuttante Nuova Zelanda (sempre con il risultato di 1-1). Si arriva così alla sfida decisiva del 24 giugno contro la Slovacchia: è fondamentale conquistare i tre punti anche se, in realtà, con un pareggio ed una serie di combinazioni favorevoli l’Italia può comunque sperare di approdare al turno successivo. Gli slovacchi guidati da capitan Hamsik sono alla prima esperienza ai Mondiali di calcio e, avendo conquistato appena un punto, devono per forza di cose battere la Nazionale italiana per sperare di andare avanti nella competizione. E in effetti accade l’impensabile.

Slovacchia-Italia: il 24 giugno 2010 Italia fuori dal Mondiale in Sudafrica.

A Johannesburg la Slovacchia gioca una grande gara e ottiene un doppio vantaggio grazie alla doppietta di Vittek. Antonio Di Natale prova a riportare a galla gli azzurri con la sua rete all’81°, ma è Kopunek a spegnere le speranze di rimonta quando sigla il 3-1. Inutile il gol nel finale di Quagliarella. Gli slovacchi vincono e l’Italia campione del mondo in carica fa le valigie, umiliata ed eliminata da un raggruppamento a dir poco abbordabile. Al termine dell’esperienza in Sudafrica Marcello Lippi dice addio alla panchina italiana.

La storia si ripete: il 24 giugno ai Mondiali di calcio in Brasile l’Italia va fuori ai gironi

Trascorrono quattro anni, e la Nazionale italiana si presenta ai Mondiali di calcio del 2014 in Brasile. L’obiettivo è ovviamente dimenticare il clamoroso flop in terra sudafricana. Questa volta l’urna non è benevola: la selezione azzurra guidata da Cesare Prandelli deve vedersela con l’Uruguay di Cavani e Suarez (semifinalista nel 2010), con la sempre temibile Inghilterra e con quella che sembra destinata ad essere la «cenerentola» del gruppo, il Costarica. Memori di quanto accaduto nel 2010, tutti pensano che sia meglio avere degli avversari di livello fin da subito, così non si corre il rischio di distrarsi e di prendere sotto gamba gli impegni.

In effetti, stavolta l’avventura in Brasile parte bene con un’affermazione per 2-1 ai danni dell’Inghilterra grazie alle reti di Marchisio e di Mario Balotelli, punta di diamante dell’Italia a questi Mondiali di calcio. Nel turno seguente, quando si pensa ad una passeggiata con il Costarica, arriva invece l’ennesima delusione choc con il successo dei centroamericani per 1-0. Anche in questa circostanza, quindi, l’Italia deve giocarsi tutto nel terzo match che, guarda caso, è in calendario il 24 giugno a Natal.

Questa volta l’avversario di turno è l’Uruguay e, classifica alla mano, la compagine italiana può anche accontentarsi di un pareggio. Tutti temono i due grandi attaccanti sudamericani, Cavani e Suarez, ma in realtà all’81° minuto è un difensore a trafiggere Buffon, Diego Godin. La gara è stata pesantemente condizionata da un’espulsione piuttosto frettolosa comminata a Marchisio, e soprattuto dal mancato cartellino rosso a Suarez per il morso intenzionale dato a Chiellini sulla spalla. Ma la maledizione del 24 giugno colpisce ancora: Italia a casa già al termine del girone eliminatorio con appena tre punti in tre match.

Italia-Uruguay: la gara del morso di Suarez a Chiellini.

L’Uruguay prosegue la sua corsa come seconda del raggruppamento, mentre la capolista è il sorprendente Costarica che, dopo aver regolato i sudamericani e la Nazionale italiana, pareggia con l’Inghilterra. In seguito a questa debacle, il CT Cesare Prandelli rassegna le sue dimissioni e viene sostituito da Antonio Conte che guiderà gli azzurri solo per il campionato europeo, salvo poi accettare l’offerta del Chelsea.