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MotoGP Anteprima del GP di Teruel

Benvenuti all’anteprima del GP di Teruel, undicesima prova del mondiale MotoGP e la tredicesima dei campionati Moto2 e Moto3. Tutte le tre classi rimangono con classifiche incerte, in un anno che verrà ricordato per molti aspetti anche al di fuori dell’ambito sportivo. In questo articolo affrontiamo tutti i temi di una vigilia che si preannuncia pieno di spunti d’interesse.

Anteprima, dove si corre il GP di Teruel?

Cambia il nome, ma non la pista. Dal GP di Aragon si passa al GP di Teruel, ma si corre sempre sui 5078 m del tracciato vicino ad Alcaniz. Nell’anteprima del weekend precedente abbiamo già esplorato il circuito. Ve lo riepiloghiamo in breve: è un tracciato completo, con un rettilineo lunghissimo (quasi 1 Km), cambi di direzione e tratti guidati. E’ un tracciato sinistrorso, perciò ci sono più curve a sinistra (10) che a destra (7). Il motore conta tanto, ma non tutto. E’ un tracciato tosto per i freni.

La vera differenza tra lo scorso GP e questo sarà probabilmente il meteo, e forse neanche quello. Le temperature dovrebbero essere più calde, quindi dovrebbe assomigliare di più al tempo della domenica. Non ci dovrebbero essere problemi di turni troppo freddi, da rimandare. Forse.

Non ci sono novità nemmeno sul fronte gomme. Essendo che si corre sulla stessa pista, la Michelin fornirà ai team le stesse specifiche, che non hanno riscontrato criticità (tranne Quartararo, che ha subito un improvviso incremento di pressione della ruota anteriore). Ricordiamo che l’allocazione degli pneumatici è cambiata: adesso è disponibile un treno in meno di gomme dure, ed uno in più di morbide. E sarà così fino all’ultimo appuntamento della stagione.

Anteprima del GP di Teruel MotoGP

La classe regina ritorna al Motorland Aragon con un nuovo leader. Joan Mir ha approfittato della sfortuna di Fabio Quartararo per portarsi in testa al mondiale, pur senza vittorie. Ed è proprio il successo il vero obiettivo del talentuoso maiorchino, conscio del fatto che senza primi posti sarà dura arrivare in cima ai punti a fine anno. Intanto, domenica è stato il compagno di team a vincere, Alex Rins. Il catalano ha posto fine ad un lungo e buio periodo, e può guardare ai prossimi impegni con maggiore serenità. Alex sarà un brutto cliente per tutti.

la debacle di Quartararo non è la sola della Yamaha, tanto dominatrice in prova quanto in affanno in gara. Maverick Vinales ha perso il podio, e se non rimedia rischia di perdere anche il treno iridato. Franco Morbidelli deve mostrare un po’ più di concretezza, non tanto per la classifica (che ormai è andata) ma per l’onore. A Teruel sarà ancora assente Valentino Rossi, che sta smaltendo bene i postumi della sindrome lieve da Covid.

Aragon ha fatto risorgere la Honda, grazie ad un Alex Marquez stratosferico. L’Ala Dorata sta lavorando per rendere più “umana” la RC213V, ma quello che pesa di più ad Alcaniz è il fattore campo, che sorride alla casa nipponica. Su nove edizioni del GP, la Honda ne ha vinte sette! Comunque, la pattuglia di Tokyo potrà contare anche su un recuperato Cal Crutchlow e su Takaaki Nakagami, che in questo weekend festeggerà il recentissimo rinnovo del contratto con il team LCR.

Si attende la riscossa di Ducati, ancora una volta in difficoltà. Andrea Dovizioso fatica nelle prove ma riesce a sistemare tutto in gara. Ma il podio gli sfugge ancora. Rimane comunque l’alzabandiera di Borgo Panigale, essendo gli altri piloti smarriti. A proposito di smarrimenti, qualcuno ha visto Pecco Bagnaia per caso?

Chiamata d’orgoglio anche per KTM, che al GP d’Aragon ha combinato un disastro totale. Dall’Aprilia, infine, non si può pretendere molto di più da quello che stanno già facendo. Bisogna armarsi di pazienza, e lavorare sodo.

Anteprima di Moto2 e Moto3

Veniamo ora alle due classi propedeutiche, anch’esse in piena lotta mondiale.

Come la MotoGP, anche la Moto2 ha un cambio di vertice in classifica. Alla Caporetto del VR46 corrisponde la nuova leadership di Enea Bastianini, il quale però non può dormire sonni tranquilli. Sam Lowes è a soli due punti di distacco, e l’ex capofila Luca Marini insegue a sole cinque lunghezze. Un po’ più distante Marco Bezzecchi, che però non è ancora fuori gioco. Venticinque punti di distacco sono tanti, ma non troppi.

Occhio agli outsider, che potrebbero scompaginare le carte. Pensiamo a Fabio Di Giannantonio, che sta andando fortissimo, o a Joe Roberts, o Jorge Martin, Remy Gardner…tutti potenziali “ladri di punti” per questo o quel pretendente.

Infine, la Moto3 vede Albert Arenas tenersi il comando dopo averlo ripreso a Le Mans. Lo spagnolo deve vedersela con un Ai Ogura che si sta spegnendo, forse fiaccato dalla pressione di giocarsi il trofeo più importante della sua ancora giovane carriera. John McPhee è in ritardo ma può ancora farcela, così come Celestino Vietti. Il portacolori VR46 ha tutte le possibilità di lasciare la cilindrata minima da campione, prima dell’ormai certo passaggio in Moto2.

Parlando di italiani, la pattuglia tricolore riguadagna Tony Arbolino ma perde Riccardo Rossi, risultato positivo al Covid-19. Per sua fortuna, la settimana prossima è di riposo, quindi potrà rientrare – se tutto va bene – già al prossimo GP a Valencia.

Detto questo, non rimane che augurarvi buon GP a tutti: occhio agli orari: la MotoGP scatta alle 13, per non dar fastidio alla F1!