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MotoGP cancellato il GP di Thailandia, anzi no

Il mistero del calendario della MotoGP continua, arricchendosi dell’elemento Thailandia. Dopo la strana scomparsa della Russia dalla bozza provvisoria, ora pare che anche Buriram dovesse lasciare il suo posto. Secondo la stampa locale, il GP previsto per il prossimo 10 ottobre sarebbe in via di cancellazione, complici le incertezze legate alla pandemia. Ma la cosa non trova conferma nelle dichiarazioni ufficiali, anzi.


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La MotoGP ha davvero cancellato il GP di Thailandia?

In un comunicato stampa, il Chang International Circuit che ospita il Gran Premio ha seccamente smentito la ricostruzione della stampa locale. “C’è stata un’incomprensione“, si legge nella nota. “In realtà, il governo stava annunciando lo slittamento dell’edizione 2020 spostandola al 2021. Stiamo ancora lavorando per ospitare il Thai GP sul nostro circuito il prossimo ottobre“.

Quindi, si sarebbe trattato di un equivoco. I giornali avevano scritto che il governo aveva annunciato lo slittamento di un’edizione del GP, pensando che si riferisse al 2021. Invece, secondo i gestori della pista, si riferivano al 2020! Una cosa, francamente, un po’ difficile da credere, visto che la cancellazione di quell’evento era stata annunciata già un anno fa. Comunque, anche la Dorna ha confermato tale versione, per cui la posizione ufficiale è questa. Ma sul fronte del calendario, rimangono più domande che risposte.

Un 2021 che sa di 2020?

E proprio parlando di queste due annate che sembrano avere tratti in comune, il timore è che la Dorna si ritrovi a dover affrontare le stesse tematiche. Le gare americane sono già slittate, e quindi si faranno due gare in Qatar. Ma pare che in quel paese l’epidemia abbia ripreso a mordere, e quindi si potrebbe andare direttamente in Portogallo. Il quale, a sua volta, avrebbe problemi dello stesso tipo, potrebbe non essere nelle condizioni di poter ospitare alcun GP. C’è poi da scontare la defezione definitiva di Brno, rimasta a corto di soldi, e la grana della Russia mai apertamente spiegata. Insomma, per Carmelo Ezpeleta il 2021 potrebbe rivelarsi duro quasi quanto il 2020.


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