Napoli fermato dal Verona. La squadra di Spalletti non va oltre il pari nella sfida contro gli scaligeri. Mentre il Milan non cade nel derby della Madonnina. Al rigore di Calhanoglu risponde un’autorete di Vrij. L’Inter poi sbaglia anche un calcio di rigore con Lautaro Martinez, così è pari tra Milan e Inter. Vincono invece Juve, Atalanta e Lazio. Delusione Roma: rimontata e sconfitta dal Venezia di Paolo Zanetti. Sulla panchina del Genoa, Shevchenko subentra a Ballardini.
Napoli fermato dal Verona: ancora una volta gli scaligeri fermano i partenopei al Diego Armando Maradona
Come è accaduto l’ultima partita della scorsa stagione, il Napoli è fermato in casa dal Verona. Quel pareggio costò ai partenopei la qualificazione Champions. In questo caso il pari non spedisce in rampa di lancio la squadra di Spalletti. L’Hellas Verona si conferma squadra del momento. Dopo aver battuto sabato scorso al Bentegodi la Juventus, domenica impone il pari al Napoli al Diego Armando Maradona. I partenopei perdono due preziosi punti in classifica e impattano la prima partita della stagione tra le mura amiche. Per il Napoli, dopo la sosta per le nazionali, inizierà un vero tour de force. Subito l’Inter a San Siro, poi le sfide contro Lazio, Sassuolo e Atalanta. Nell’inframezzo le partite internazionali contro Spartak Mosca e Leicester. Per la squadra di Spalletti sarà un test importante per valutare le sue reali forze. Se riuscirà a mantenere o prendere terreno sulle rivali, con un calendario di questo genere, significherà che la squadra, dopo oltre trenta anni, potrà tornare a sognare realmente il tricolore. L’ambiente sembra saldo. Contro il Verona, il Napoli ha pagato l’assenza dello squalificato Koulibaly. Si è capito che il senegalese è veramente fondamentale per questa squadra: più di tutti è forse il leader della squadra. Questo perché si è visto che è difficilmente sostiuibile.
Milan non cade nel derby: ora per i rossoneri un calendario più agevole
I rossoneri non cadono nemmeno nel derby e, assieme al Napoli, mantengono la testa della classifica. Dopo aver vinto all’Olimpico contro la Roma di Mourinho, la squadra di Pioli aggira anche l’ostacolo nerazzurro. Contro i rivali cittadini non sono arrivati i tre punti come contro i giallorossi, ma questo è un pari che ha il sapore della vittoria. Intanto il Milan tiene a distanza l’Inter (sono sempre sette i punti di distacco dai nerazzurri). Poi, dalla successiva giornata, i rossoneri avranno un calendario più agevole rispetto ai partenopei. Mentre nei quattro prossimi turni il Napoli dovrà affrontare Inter, Lazio, Sassuolo, Atalanta, tre delle prime cinque del Campionato, la squadra di Pioli se la vedrà con Fiorentina al Franchi, Sassuolo a San Siro, Genoa a Marassi e Salernitana ancora in casa. A parte la sfida di sabato 20 novembre a Firenze, contro ia squadra di Italiano, gli altri tre incontri sembrano alla portata dei rossoneri. Anche se dobbiamo ricordare che, la scorsa stagione, la squadra di Pioli perse due dei pochi punti fuori casa proprio a Marassi, contro il Genoa. In quei 90′ Destro siglò una doppietta e la partita finì 2-2, con una Milan che per ben due volte dovette rincorrere il pari. Ai gol di Destro replicarono le reti di Calabria e Kalulu.
Rammarico Inter: con il Napoli fermato dal Verona, non approfitta di ridurre il distacco dalle prime due della classe
Una vittoria dell’Inter sul Milan avrebbe portato gli uomini di Simone Inzaghi a cinque punti dal Napoli e quattro dal Milan. Un successo dei nerazzurri, sui rossoneri, avrebbe drasticamente ridotto il distacco dell’Inter dalle compagini di Spalletti e Pioli. Poi, con l’incontro tra Inter e Napoli, alla riapertura del campionato, la squadra nerazzurra avrebbe potuto quasi risucchiare il Napoli in due sole giornate. Per l’Inter, questa stagione, è iniziata un po’ all’insegna del rammarico. Dopo l’errore dal dischetto di Di Marco, che ha causato la mancata vittoria contro l’Atalanta. Domenica, l’errore di Lautaro, sempre dagli undici metri, non ha consentito agli interisti di trionfare nel derby. Se a questi errori aggiungiamo il discutibile rigore assegnato alla Juventus al 90’, è facile fare due conti: l’Inter sarebbe davvero lì in testa, con Napoli e Milan. Di positivo, per l’Inter, è che ha quasi sempre comandato le sue gare. A parte la partita di Roma, contro la Lazio, la squadra di Simone Inzaghi ha sempre giocato meglio dei suoi avversari. Contro il Milan ha un po’ patito nei minuti finali. Ma nel corso della gara, ha mostrato una migliore produzione di gioco. In avanti, con Dzeko, Lautaro, Sanchez, Correa, l’Inter può contare su un poker di giocatori di tutto rispetto. La manovra della squadra di Simone Inzaghi è sempre insidiosa. A questa squadra mancano forse le incursioni di Hakimi. Ma per il resto, l’undici nerazzurro, sembra anche giocare più libero rispetto lo scorso anno.
Roma in difficoltà: perse partite in modo umiliante
La Roma sta trovando troppe difficoltà. Inoltre, la sconfitta nel derby, l’umiliazione patita in Norvegia contro il Bodo Glimt (6-1) e l’ultima persa in casa del Venezia, suonano un po’ come enormi disfatte. Se per lo scudetto i giochi sono ormai chiusi, il resto degli obiettivi è però ancora a portata di mano per la squadra di Mourinho: anche se in queste condizioni il raggiungimento del quarto posto pare una chimera. I giallorossi dispongono di ottimi giocatori, ma purtroppo il risultato del campo non rispecchia i valori della squadra. In questo inizio di stagione la Roma non ha vinto un incontro importante. Anzi, a parte, il pareggio a reti inviolate contro il Napoli all’Olimpico, li ha persi tutti: sconfitte contro la Lazio, la Juve, il Milan… Alla Roma mancano sicuramente le reti del suo attaccante Abraham. L’apporto dell’inglese alla squadra non è stato nel complesso insufficiente, ma se i pali colpiti dall’ex giocatore di Aston Villa e Chelsea si fossero trasformati in gol, molto probabilmente la Roma avrebbe un’altra classifica. Mourinho e tutto l’ambiente romanista devono tenere duro. Ma, soprattuto, non devono cadere nel tranello del vittimismo, che nella Storia della Roma ha portato sempre poi ad insuccessi e a demolire ciò che di buono era in piedi e in atto. Vincere poi la Conference League, non sarebbe una cosa così sgradevole, visto che una vittoria in un torneo internazionale non arriva dalla stagione 1960/61, quando venne messa in bacheca la Coppa delle Fiere. La Conference League non sarà la Champions League, non sarà l’Europa League, non sarà mai nemmeno una Coppa delle Coppe o una Coppa Uefa, ma una cosa simile alla Coppa delle Fiere sì.