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NASCAR Brickyard 400: bentornato Kenseth!

La Brickyard 400, gara della NASCAR che si svolge all’Indianapolis Motor Speedway, ha regalato una gara indimenticabile. Tra caution, incidenti e restart selvaggi, Kevin Harvick trionfa in overtime in una corsa infinita. Ma la vera star di questo lungo pomeriggio dell’Indiana è Matt Kenseth. Il pilota del Wisconsin, al rientro dopo quasi due anni di stop, lotta per la vittoria nello sprint finale, dopo una gara che lo ha visto costantemente in top ten. Niente male, a 48 anni suonati!

La vittoria di Harvick è l’anticamera di un successo strepitoso per lo Stewart-Haas Racing. Aric Almirola conclude al terzo posto per la seconda volta in due gare. Ottimo anche il rookie Cole Custer, al traguardo in quinta posizione. Sfortuna nera per Denny Hamlin, finito a muro mentre stava per cogliere un successo storico.

La Brickyard 400 conclude un weekend da sogno qui a Indianapolis. Per la prima volta, infatti, la NASCAR ha condiviso il weekend con la IndyCar sul circuito più famoso al mondo. Clicca qui per rivedere la gara delle monoposto.

NASCAR Brickyard 400: l’inizio

La gara doveva partire alle 16 locali, ma la presenza di fulmini nell’aera obbliga la direzione gara a slittare lo start di quasi un’ora. E’ la quinta volta consecutiva che il meteo disturba un evento NASCAR.

La Brickyard 400 si mostra movimentata sin dall’inizio. Al giro 12 è stabilita la Competition Caution, che serve ai team per controllare l’usura delle gomme e gli assetti. La pit lane di Indianapolis è piuttosto stretta, e bisogna fare particolare attenzione alle manovre.

Infatti, una frenata troppo decisa provoca una carambola che ostruisce il passaggio ai box. Ricky Stenhouse jr, Ryan Preece, Christopher Bell, Martin Truex Jr e Corey LaJoie sono tra i piloti coinvolti. Nella mischia finiscono Justin Allgaier, sostituto dell‘indisponibile Jimmie Johnson, e Brennan Poole. Quest’ultimo per liberarsi urta la Ford di Ryan Blaney, e travolge uno dei suoi meccanici, Zach Price. Trasportato in ospedale, Price sta bene. Verrà trasferito in North Carolina per ulteriori accertamenti.

La direzione gara espone la bandiera rossa, per ripulire la corsia box e per agevolare il passaggio dell’ambulanza.

Fin dal via, Joey Logano comanda le operazioni grazie alla partenza dalla pole. Dopo la prima caution Harvick eredita la testa: il numero 4 è rientrato ai box il giro prima della caution, ma ha cambiato solo le gomme. Il californiano tiene la testa fino al giro 47, quando ritorna la bandiera gialla per l’incidente di Ryan Newman. Al box rientrano tutti tranne William Byron e Erik Jones, che rimangono in pista. Il giovane portacolori della Hendrick Motorsport vincerà così la Stage 1.

Zach Price fa sapere a tutti che sta bene.

Secondo round

Nella girandola di soste ai box, Chase Elliott rimane fuori e comanda le operazioni per la Stage 2. Denny Hamlin è il più veloce in questa fase, ma impiega quasi 20 giri per liberarsi di un Matt DiBenedetto in forma smagliante. Grazie ad un sorpasso da manuale, Hamlin si libera di “Matty D”, ma deve recuperare ben 5 secondi da Elliott.

Al giro 75 Erik Jones sbatte violentemente, ponendo fine alla sua giornata. La causa dell’incidente è lo scoppio della gomma anteriore destra. Lo Speedway mette a dura prova le coperture.

La corsia box si fa di nuovo piena. Molti piloti cambiano solo due gomme, rivoluzionando la classifica.

Molti piloti decidono di rientrare, tranne Harvick, che rimane fuori. Al restart, Kevin fa un bel sorpasso per riportarsi in testa, ma nel frattempo Ryan Blaney va a sbattere in curva 2. Questo non ferma i piani del pilota di Bakersfield, che mantiene la leadership fino alla fine della seconda Stage.

Duello tra veterani

La Stage 3, come di consueto, è quella che decide la gara. Harvick deve vedersela con Hamlin, che in pista gira un paio di decimi più veloce. La partita si gioca sulle soste ai box, il cui ciclo incomincia al giro 123. Il numero 11 rientra per primo, con il leader che lo fa al giro dopo. I meccanici di Joe Gibbs svolgono un lavoro impeccabile, mentre il cambio gomme del team Stewart Haas risulta più lento. Harvick rientra in pista dietro a Hamlin.

In testa alla Brickyard 400 ora c’è Matt Kenseth, che non ha mai vinto qui in NASCAR. Il pilota Ganassi è stato in zona top ten per tutta la gara, come non gli capitava da tempo. Lui ed il team decidono di rimanere in pista il più possibile, per immettere meno carburante e perdere meno tempo.

La fortuna aiuta gli audaci. La Caution del giro 134, causata dall’incidente di Alex Bowman, è provvidenziale per Kenseth. Mentre rientra ai box, Hamlin riprende la testa ed al restart, tiene a distanza ravvicinata un Harvick che sembra avere uno o due decimi ancora nel taschino.

Gli incidenti fin qui avvenuti sono causati da scoppi di gomme, cosa che spinge il team Gibbs a raccomandare prudenza a Hamlin. Tuttavia, Denny sembra più impegnato nella bagarre con Harvick che a curare gli pneumatici. Al giro 154, la gomma anteriore destra esplode, e la Toyota numero 11 finisce a muro in curva 3.

La gara finirà in overtime. Kenseth ha la grande chance di giocarsi la vittoria, ma Harvick è semplicemente troppo forte. Al restart, la spinta del compagno di team Cole Custer è di grande aiuto per “The Closer”, che semina il numero 42. Matt le tenta tutte, ma in due giri non può far molto. Harvick vince la Brickyard 400 per il secondo anno consecutivo.

La top ten riserva molte gradite sorprese. Custer completa la gara in quinta posizione, miglior risultato in una stagione fin qui difficile. Michael McDowell è settimo con la sua Ford del Front Row Motorsports. Bubba Wallace porta la Chevrolet di Richard Petty in nona posizione, precedendo un Joey Logano sparito dopo essere partito dalla pole. L’ultimo giro regala un ultimo brivido, con il contatto che mette fuori gioco Matt DiBenedetto e Brad Keselowski.

NASCAR Brickyard 400: Box Score

Gara: https://www.jayski.com/wp-content/uploads/sites/31/2020/7/5/2020-16cup-results.pdf

Campionato: https://www.jayski.com/wp-content/uploads/sites/31/2020/7/2/2020-16cup-points.pdf