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NASCAR Clash: non tutto fila liscio sulle Next Gen

L’esperimento della NASCAR Clash e delle Next Gen Car è riuscito? Nel complesso, si. Domenica sera (in Italia, negli USA era pomeriggio) la Cup Series ha fatto esordire le nuove vetture al Coliseum di Los Angeles, con un gran bello spettacolo. Eppure, qualche problemino si è manifestato sotto lo splendente sole della California. Alcune vetture hanno patito noie di natura tecnica. Ma si è trattato di piccole cose, quasi fisiologiche per un progetto che è nuovo di pacca, e dallo sviluppo ancora in divenire.


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NASCAR Clash: cosa si è rotto sulle Next Gen?

Il primo mezzo ad aver fatto cilecca è stato quello di Denny Hamlin. Il tre volte vincitore della Daytona 500 si è fermato al giro 66, quando il 41enne si è accorto che lo sterzo era inutilizzabile. Aprendo il cofano, i meccanici del Joe Gibbs Racing hanno scoperto che la cinghia del servosterzo è saltata, rendendo inguidabile la Toyota numero 11. Anche Tyler Reddick ha alzato bandiera bianca nello stesso momento, dopo che aveva percorso ben 51 giri in testa. L’alfiere del Richard Childress Racing ha perso improvvisamente potenza nel bel mezzo di una caution, innescata dal contatto tra Harrison Burton e Ricky Stenhouse Jr. Reddick, nelle interviste alla Fox, ha però dichiarato che la rottura è stata causata probabilmente da un suo errore con la frizione, che ha danneggiato la trasmissione transaxle. Nello stesso frangente, anche Chase Briscoe si è dovuto arrendere al guasto occasionale. Il pilota dello Stewart Haas Racing ha accusato un guasto ad un giunto dell’albero di trasmissione, un inconveniente piuttosto raro. È interessante notare che i problemi meccanici hanno riguardato tre vetture di tutti e tre i costruttori impegnati, Chevrolet, Ford e Toyota. La par condicio funziona, nel bene e nel male!

Difetti di gioventù

Analizzando un attimo la natura dei guasti, emerge chiaramente che il progetto ha delle lacune dettate dalla sua “freschezza”. Gli inconvenienti sono legati probabilmente anche all’inesperienza di piloti e meccanici, i quali devono abituarsi a vetture completamente diverse rispetto a quanto hanno maneggiato prima. La vettura, in ogni caso, non ha evidenziato carenze strutturali, o errori progettuali che richiederebbero interventi più drastici. In poche parole, tutti i timori della vigilia sono stati esorcizzati: la Next Gen Car è promossa a pieni voti. O quasi…