Tre le partite nella notte NBA: Gli Spurs, trascinati da un super DeMar De Rozan, battono i Toronto Raptors dell’ex Kawhi Leonard. I Denver continuano la loro cavalcata superando i Kings. I Rockets, spinti da un super Harden, rimontano i Warriors
SAN ANTONIO SPURS-TORONTO RAPTORS 125-107
E’ amaro il ritorno a casa per Kawhi Leonard. L’ala piccola di Riverside viene infatti sommerso di fischi alla sua prima partita in casa di quella che per 7 anni è stata la sua squadra. 407 partite, quasi 7000 punti segnati e un titolo NBA, è questo il bilancio dell’esperienza texana di Leonard. Tutto questo però non sembra impressionare i tifosi di casa. E la partita va pure peggio per Kawhi e compagni. Spinti da un DeMar DeRozan in formato playoff (tripla doppia da 21 punti, 11 assist e 14 rimbalzi), gli Spurs dilagano già nel 1° quarto, imponendo un durissimo 38-19 ai canadesi. La reazione di Toronto non c’è, nonostante gli altri tre quarti siano più combattuti (32-29 per i Raptors il secondo, 29-24 per gli Spurs il terzo, e 32-29 per i canadesi il quarto). Forse a mancare è proprio la prestazione offensiva di Leonard (21 punti e uno scarso contributo sotto canestro per il 28enne californiano), perché il resto dei Raptors confeziona un’ottima prestazione (oltre Leonard, altri sei giocatori vanno in doppia cifra). Ma le colpe della sconfitta non possono ricadere solo su Kawhi: anche Pascal Siakam non regge il confronto con gli avversari, limitandosi a 10 punti e pochissimi rimbalzi. Grandi meriti vanno però ai San Antonio Spurs. Se DeMar DeRozan è al ciliegina sulla torta, il resto del dolce è però sostanzioso. 23 sono i punti segnati dal solito LaMarcus Aldridge, e 20 quelli messi a referto da Bryn Forbes. Per San Antonio è l’ennesimo scalpo di prestigio ottenuto in questa stagione (hanno già battuto Houston Rockets, Golden State Warriors, Denver Nuggets e Los Angeles Lakers, oltre a Boston Celtics, Milwaukee Bucks e Philadelphia 76ers). Per i Toronto Raptors un’altro inciampo che ora mette a rischio il piazzamento al 1° posto della Eastern Conference (i Milwaukee Bucks di Giannis sono primi e lanciatissimi dopo 4 vittorie consecutive)
SACRAMENTO KINGS-DENVER NUGGETS 113-117
Non si fermano più i Denver Nuggets, vincenti pure sul campo dei Sacramento Kings. Sono quattro le vittorie consecutive per i ragazzi del Colorado, sempre più primi nella Western Conference, dopo la sconfitta interna dei Golden State Warriors contro gli Houston Rockets. Ma non è tutto facile come sembra per i ragazzi di coach Michael Malone (ex allenatore proprio di Sacramento), nonostante i Kings occupino la parte bassa del ranking, e siano momentaneamente fuori dalla zona playoff. Servono infatti due super prestazioni dei gemelli del canestro di Denver, Nikola Jokic e Jamal Murray, per avere la meglio sui padroni di casa che spinti dai 29 punti di Buddy Hield, oppongono una strenua resistenza, arrivando persino a dominare il 2° quarto (36-23, 11 punti di Bogdanovic) prima della reazione dei Nuggets, che rimontano nel terzo quarto (31-18, 17 punti del super Jamal Murray) e nel quarto (33-29). I migliori, ancora una volta, sono Jamal Murray e Nikola Jokic. Se il primo segna 36 punti, il secondo oltre ai 26 punti mette a referto 13 rimbalzi.
GOLDEN STATE WARRIORS-HOUSTON ROCKETS 134-135
La partita più bella della nottata (forse la più bella della stagione) si gioca alla Oracle Arena di Oakland, tra i padroni di casa dei Golden State Warriors e gli Houston Rockets. 135-134 a favore di Harden e compagni, in quattro quarti e un overtime, in un match deciso solo ad un secondo dal termine da una super giocata del Barba , sempre più MVP. E’ una grande rimonta quella dei texani, che dopo essere stati messi sotto nei primi due quarti (34-22 il primo, 36-31 il secondo) dalle prestazioni offensive delle tre stelle di Golden State Durant-Thompson-Curry (più un Looney da 15 punti nel 1° tempo), riescono a riprendere la partita con un terzo quarto terminato 39-28 (13 punti per Harden in 12 minuti) e completare la rimonta nel quarto dopo un 27-21. All’overtime, combattuto punto a punto, salgono in cattedra Steph Curry (7 punti in 5 minuti) e sopratutto James Harden: 11 punti per il Barba , che realizzando una meravigliosa tripla (raddoppiato al momento del tiro da Green e Thompson) ad un secondo dalla sirena, certifica il sorpasso definitivo. C’è però ancora tempo per un’ultima emozione, in una partita che sembrava infinita: nell’ultimo possesso, Kevin Durant tenta la tripla che per poco non ribalta nuovamente il risultato. Alla fine saranno 44 punti, 15 assist e 10 rimbalzi per Harden, che in stagione è a 33.6 punti di media. Houston si avvicina ai Warriors, ora terzi dietro Nuggets e Thunder, mentre Golden State vede scappar via i Denver Nuggets.