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NBA Young: Donovan Mitchell

Greenwich (città situata nella contea di Fairfield, Connecticut), è il luogo che ha dato i natali a Donovan Mitchell. Nato il 7 Settembre 1996, trascorre l’infanzia praticando diversi sport e non riuscendo per diverso tempo a preferirne uno agli altri. Nel 2013, si iscrive alla Canterbury School di New Milford (città situata a 94km da Greenwich), giocando prevalentemente a baseball e basket. Nella high school del Constitution State, Donovan rimane sia nell’anno da matricola sia nell’anno da sophomore (termine che indica gli studenti al secondo anno di high school). Dopo attente valutazione, Donovan sceglie la palla a spicchi, impegnandosi così a diventare un giocatore di basket a tutti gli effetti. Dopo aver iniziato a praticare un unico sport, il cestista statunitense approda alla locale Brewster Academy. Nel suo anno da junior, ottiene i suoi primi grandi risultati della carriera: 11.8 punti, 4.6 rimbalzi e 2.1 assist di media a partita. Nel suo ultimo anno di high school, Mitchell conferma le ottime impressioni, portando la sua squadra alla vittoria del National Prep Championship (torneo a inviti a cui partecipano le migliori otto high school degli USA), concludendo la stagione con 14.3 punti, 5.7 rimbalzi, 2.4 assist e 1.8 palle rubate di media.

DONOVAN MITCHELL CON LA MAGLIA DEI LOUISVILLE CARDINALS

Al college, Mitchell si unì ai Louisville Cardinals (squadra situata nella città di Louisville, Kentucky). Il roster, allenato dal coach Rick Pitino, era uno tra i peggiori della NCAA, e questo non fece altro che influenzare le prestazioni di Donovan. Quest’ultimo infatti, terminò la sua prima stagione con 7.4 punti, 3.4 rimbalzi e 1.7 assist con solo 25% al tiro da tre. Mitchell si rende conto di dover migliorare per essere notato dall’NBA, così dimostra le sue vere capacità nella stagione successiva. Al secondo anno avviene il riscatto: 15.6 punti, 4.9 rimbalzi e 2.7 assist di media e, nonostante i Cardinals vengano eliminati già al secondo turno della NCAA, per Mitchell si spalancano le porte della lega nordamericana. Rivelò in seguito di voler posticipare la sua candidatura al Draft NBA, ma Chris Paul e Paul George lo convinsero a dichiararsi eleggibile per il Draft 2017.

DONOVAN MITCHELL CON LA MAGLIA DEGLI UTAH JAZZ

Nel Draft NBA 2017, svoltosi alla Barclays Center Arena di Brooklyn il 23 giugno, Donovan Mitchell viene selezionato come 13esima scelta assoluta dagli Utah Jazz. Nonostante l’altezza più adatta ad un playmaker, coach Quin Snyder lo schiera spesso come guardia, così Donovan si vede costretto ad adattarsi velocemente al nuovo ruolo. Il 1 dicembre 2017, il cestista di Greenwich realizza il suo career-high con 41 punti nella vittoria per 114-108 contro i New Orleans Pelicans, registrando il record di franchigia per punti realizzati da un rookie e diventando il rookie a segnare più punti (superando il record di Blake Griffin del 2011). Il 18 febbraio 2018 partecipa allo Slam Dunk Contest (manifestazione col fine di premiare il miglior schiacciatore della stagione), vincendo a mani basse contro Larry Nance Jr., Dennis Smith Jr. e Victor Oladipo. Grazie alle medie di 20.5 punti, 3.7 rimbalzi e 3.7 assist, viene incluso nel primo quintetto rookie della stagione e termina al secondo posto nella corsa a rookie dell’anno (battuto solamente da uno straordinario Ben Simmons). I suoi Utah Jazz concludono al quarto posto della Western Conference, venendo accoppiati con i Oklahoma City Thunder al primo turno di Playoff. Spidaman (soprannome datogli dai tifosi di Utah per la sua grande rapidità e la notevole apertura alare), disputa una serie eccellente, arrivando a segnare 38 punti nella decisiva gara 6 (permettendo ai Jazz di battere i Thunder dell’All Star Russell Westbrook). I Jazz avanzano, dovendo però fermare la loro cavalcata alle semifinali di Conference, sconfitti dagli Houston Rockets di uno straordinario James Harden. Quest’anno Donovan viaggia su medie pari a quelle dell’anno precedente (20.4 punti, 3.6 rimbalzi e 3.4 assist), non riuscendo però a far volare i suoi Jazz che, con un record di 20-21 e la decima posizione nella Western Conference, dovranno migliorare se vorranno entrare agli NBA Playoff 2019.