Nato a Yaoundè (città del Camerun meridionale, nel dipartimento del Mfoundi), Joel Hans Embiid è figlio dell’ufficiale militare Thomas Embiid e della moglie Christine. Trascorre la sua infanzia dedicandosi a diversi sport e , all’età di 15 anni, decide dapprima di iniziare la carriera da pallavolista ma poi cambia idea dedicandosi alla carriera da cestista (grazie soprattutto all’ambizione di eguagliare le giocate della leggenda NBA Hakeem Olajuwon). Convinto della sua decisione, il giovane Embiid partecipa ad un camp estivo tenutosi in Camerun ed organizzato dalla stella NBA Luc Mbah a Moute. Proprio quest’ultimo nota le sue giocate da campione e lo convince a trasferirsi negli USA, dove ha maggiori possibilità di migliorare la sua tecnica ed il suo fisico. All’età di 17 anni, Embiid si iscrive alla Montverde Academy, prestigiosa accademia situata nello stato della Florida, in cui si sono diplomati molti giocatori poi sbarcati in NBA come Ben Simmons (prima scelta assoluta del Draft NBA 2016) e D’Angelo Russell (seconda scelta assoluta al Draft NBA 2015). Alla Montverde Academy, il cestista camerunense chiude la sua prima stagione con 13.7 punti, 9.7 rimbalzi e 1.9 stoppate di media. Dopo l’esperienza all’Academy dello stato dal Sole Splendente, Joel Embiid accetta l’offerta della Kansas University, determinato a sbarcare presto nella famosissima NBA.
Il camerunense sbarca nello stato del centroamerica, iniziando a giocare nei Kansas Jayhawks. Embiid parte dalla panchina, ma ben presto coach Jeff Long nota le sue grandi capacità inserendolo nel quintetto base. Embiid termina la stagione 2013/2014 con 11.2 punti, 8.1 rimbalzi e 1.4 assist di media. Dopo aver terminato il suo unico anno di college nello stato del Girasole, Embiid si dichiara eleggibile al Draft NBA 2014. Il 26 giugno 2014 alla Barclays Center Arena di Brooklyn, Embiid viene selezionato alla terza scelta assoluta da Philadelphia 76ers (dietro ad Andrew Wiggins, anch’esso proveniente dalla Kansas University, e a Jabari Parker, rispettivamente scelti dai Cleveland Cavaliers e dai Milwaukee Bucks).
I primi anni in NBA non sono per nulla fortunati per il nativo di Yaoundè, vittima di una frattura da stress del piede destro (la quale ha richiesto due operazioni), che non gli permetterà di calcare i campi dell’NBA fino alla stagione 2016/2017. Fa il suo debutto il 26 Ottobre 2016, realizzando 20 punti, 7 rimbalzi e 2 stoppate, nella sconfitta per 103-97 contro gli Oklahoma Thunder del temibile Russell Westbrook. Nonostante giochi un numero di minuti limitato a causa dei precedenti infortuni, le sue medie sono simili a quelle della leggenda NBA Wilt Chamberlain, nel suo primo anno da rookie. Diventato un buon tiratore da tre, finisce al terzo posto nelle votazioni dei tifosi per l’All Star Game NBA (non venendo poi inserito nel quintetto titolare a causa del voto dei giocatori e degli allenatori). Viene però incluso nella Rising Star Challenge (competizione per le stelle nascenti dell’NBA), a cui lui non partecipa per un problema al ginocchio. Diventa inoltre il secondo rookie dei 76ers dopo Allen Iverson, a mettere a segno 20 punti per 10 partite consecutive. Dopo aver collezionato 31 presenze nella sua prima stagione NBA, è costretto a fermarsi anzitempo per un infortunio al ginocchio, terminando così la sua stagione solamente a febbraio. Nonostante i soli 20 minuti di media a partita, termina la sua stagione con 20.2 punti, 7.8 rimbalzi, 2.1 assist e 2.5 stoppate di media, venendo anche inserito nel primo quintetto rookie dell’anno. La stagione 2016/2017 è anch’essa condizionata da infortuni: Joel infatti, termina anzitempo anche questa stagione poco prima dei Playoff, a causa di una frattura dell’osso orbitale sinistro causata dal compagno di squadra Markelle Fultz. Mantiene comunque le medie di 22.9 punti, 11 rimbalzi, 3.2 assist e 1.8 stoppate. Quest’anno JoJo (soprannome datogli dai tifosi di Philadelphia), sta dimostrando tutto il suo valore, andando a toccare i 27 punti di media a partita (non dimenticando i 13.6 rimbalzi e 3.6 assist di media stagionale), che lo proiettano di diritto tra i grandi di questo sport.