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Napoli sempre in testa: ora il turno infrasettimanale

Napoli sempre in testa al Campionato. La squadra di Spalletti vince a Bergamo, su un campo difficilissimo, anche senza il georgiano Kvaratskhelia. Il Milan...
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Il Pibe de Oro regna sul calcio

Il calcio piange il suo Re, il Pibe de Oro, Diego Armando Maradona. Su tutti i campi della Serie A si commemora la sua scomparsa, tra lacrime, ricordi e commozione. Insigne, nella sua Napoli, calcia proprio una “punizione come il Pibe de Oro”, nel 4-0 contro la Roma. Nel Campionato, invece, il Milan è sempre davanti a tutti, batte anche la Fiorentina di Prandelli per 2-0 (Romagnoli e Kessié). Mentre si inceppa, ancora una volta, il motore della Juve, che non va più in là di un pareggio a Benevento (1-1). L’Inter di Conte invece brilla a Reggio Emilia, battendo la rivelazione Sassuolo (0-3).

Napoli in campo con la maglia del Pibe de Oro

Per rendere omaggio al Pibe de Oro, il Napoli scende in campo con i colori della divisa dell’Argentina. La squadra di Gattuso, dopo le due sconfitte interne consecutive contro Sassuolo e Milan, scaccia i malumori all’interno dell’ambiente partenopeo, battendo la Roma per 4-0 e riprende la sua corsa in Campionato. La vittoria rimette in sesto anche la sua classifica e inserisce il Napoli tra le prime inseguitrici del Milan. Senza Osimhen, i partenopei schierano Mertens al centro dell’attacco, mettendo dietro al belga, Insigne, Lozano e Politano.

Questo non è il Napoli di Maradona, ma questa squadra, allenata da Gattuso, è una compagine che se trovasse la giusta continuità potrebbe essere una delle pretendenti per vincere lo scudetto. Contro la Roma, Koulibaly e Manolas, hanno offerto finalmente una prova all’altezza della loro fama e, sulle fasce, Di Lorenzo, ma sopratutto Mario Rui, hanno saputo destreggiarsi al meglio sulle loro corsie di competenza. Ricordiamo che il Napoli, in queste prime nove giornate, ha già incontrato Milan, Juve, Sassuolo, Atalanta e Roma. Domenica il Napoli se la vedrà con il fanalino di coda Crotone e potrebbe rosicchiare qualche punticino a chi gli sta lì davanti o è pari con loro.

Sempre Milan

Chi l’avrebbe mai detto un Milan del genere. La squadra di Pioli è la miglior squadra europea come media punti. I rossoneri, con sette vittorie e due pareggi, in nove giornate (23 punti), hanno fatto anche meglio del Bayern Monaco, che rispetto ai rossoneri hanno perso una volta (Hoffenheim). La partenza della formazione dell’ex tecnico della Fiorentina, Pioli, è la migliore di sempre per i colori rossoneri. Il mister parmigiano ha fatto addirittura meglio del suo più celebrato conterraneo, Ancelotti, che nelle prime nove giornate della stagione 2005/06 fece 22 punti. Contro la Fiorentina, ai rossoneri, mancava pure Zlatan Ibrahimovic, il suo giocatore più in forma. Ma, con un gran primo tempo, il Diavolo, ha saputo domare la gara. Donnarumma, sì, ha sventato alcune occasioni viola, per esempio quella di Vlahovic, che ha gettato sul palo e poi ha parato un tentato pallonetto di Ribery. Ma Kessié, già nel primo tempo, avrebbe potuto chiudere la gara con un perentorio 3-0, se non avesse sbagliato il suo secondo rigore della giornata.

Pure l’Inter sorride

Se il Milan se la gode, anche l’altra squadra di Milano, l’Inter, ha di che gioire. Sabato, la compagine di Conte, è andata a vincere sul campo della rivelazione Sassuolo, disputando, forse, la sua prova più convincente di tutta la stagione. A Reggio Emilia, il tecnico salentino, ha schierato Barella davanti alla difesa, impostando il modulo a lui più congeniale, quello del 3-5-2. Con la difesa tornata quella titolare, con Skriniar a destra, De Vrij al centro e Bastoni a sinistra, l’Inter non ha subito alcuna offensiva degli uomini di De Zerbi e ha portato in porto una sfida, dominata e comandata, dal primo minuto di gioco fino all’ultimo.

Con Lukaku in panchina, Alexis Sanchez ha fatto le sue veci e con il cileno, l’Inter, già al 4′ del p.t., si era portata in vantaggio. Se l’Inter fosse un po’ meno pazza, questo anno potrebbe davvero fregiarsi del titolo della grande candidata per vincere il tricolore.

Senza Ronaldo, la Juve diventa più che normale

Se Sarri avesse mai fatto due pareggi, con due delle neo promosse della nostra Serie A, avremo aperto delle inchieste da epoca del grande impero romano. Dopo il pareggio allo Scida, contro il Crotone di Giovannino Stroppa, sabato, per la Juve di Pirlo, è arrivato un altro pareggio contro una matricola della nostra massima divisione. Sì, la Juve di Pirlo, ha pareggiato anche al Vigorito di Benevento, contro la squadra di Pippo Inzghi.

Questa Juve che troppo poco affonda, sembra una copia scarna della squadra di Sarri dello scorso anno. Ma se quella Juve vinceva, pur non soddisfacendo il palato di nessuno, questa Juve, oltre a non convincere molto sul piano del gioco, nemmeno vince molto. In nove giornate di Campionato, i bianconeri hanno vinto solo tre volte, più quella a tavolino con il Napoli. Quando non c’è Ronaldo evidentemente questa Juve soffre un po’ di personalità: a Roma, contro la Lazio, quando il Campione di Madeira uscì, Caicedo poi pareggiò. Poi senza CR7, la Juve ha perso contro il Barcellona e non è riuscita a battere il Crotone e il Verona. Di tempo per registrare questa Juve, Pirlo ne ha ancora, ma forse questa squadra deve imparare qualcosa di nuovo.